C’era un tempo in cui Ghali Amdouni mangiava focacce unte dalle parti di Lambrate, un quartiere della periferia di Milano, e nessuno lo riconosceva. Ce l’ha fatta senza mai fermarsi e in autunno si prenderà il Mediolanum Forum di Assago. Ghali sorride dalla copertina di Rolling Stone, in edicola dal 7 giugno. E fa sorridere pensare che l’artista più politico che abbiamo oggi nel nostro Paese sia proprio lui, nato in Italia da genitori tunisini, che di politica non vuole parlare, ma lascia che siano le canzoni a farlo. È intervistato per Rolling Stone dal suo amico e ex coinquilino Antonio Dikele Distefano – scrittore di ventisei anni che ha da poco pubblicato il suo quarto romanzo (Non ho mai avuto la mia età).
In molte interviste – soprattutto quelle del periodo di Album – hai detto “io non parlo di politica”. Ma Cara Italia è un pezzo politico, che lancia un messaggio: Tu pensi che la tua musica possa cambiare l’Italia o il mondo? «Cambiare il mondo non lo so, però puoi sensibilizzare gli individui. Puoi far stare meglio le persone, essergli d’aiuto. Da piccolino, quando incontravo difficoltà, cercavo qualcuno che mi rispecchiasse nella musica, e non riuscivo a trovarlo. Ora sono sicuro che quello che racconto sia la storia di tantissimi ragazzi nati o cresciuti in Italia, o che sono appena arrivati in questo Paese». «Io non mi sono mai sentito escluso», continua Ghali nella nostra intervista. «Quando mi escludevano, alla fine, ero io che non volevo essere come loro. Paradossalmente avevo le idee più chiare da bambino che adesso, è assurdo. Non ho mai pensato fosse uno svantaggio».
E se nella musica italiana è ormai quasi impossibile trovare un artista che, come Ghali, decida di lanciare un messaggio, oltreoceano il vento è cambiato, e con l’era Trump sono proprio i rapper i portavoce dell’opposizione al razzismo che sta invadendo l’America. Ce lo racconta Paola Zukar, nella nostra cover story dedicata a chi, con la musica, sta cercando di cambiare il mondo, partendo da This Is America di Childish Gambino fino alla sindrome di Stoccolma di Kanye West. Lo stesso ha fatto per noi Marco Giusti, ma con il cinema e le pellicole che stanno risvegliando Hollywood e il mondo intero dopo la sbornia Obama.
Nel nuovo numero di giugno, Rolling Stone racconta come il mondo, e l’Italia, stanno cambiando: la nostra inchiesta, infatti, è dedicata al fenomeno della cannabis light, ovvero la marijuana senza THC che potrebbe rappresentare il primo passo per la legalizzazione. E se, invece, fosse solo un modo come un altro per fare soldi facili, e veloci? Abbiamo incontrato i massimi produttori di canapa legale fra cui un ospite d’eccezione, Gué Pequeno: «Per me è solo un business (…) ma la cannabis light è un primo passo verso la legalizzazione (…) le cose cambieranno».
[ngg_images source=”galleries” container_ids=”202435″ display_type=”photocrati-nextgen_pro_slideshow” image_crop=”0″ image_pan=”1″ show_playback_controls=”1″ show_captions=”1″ caption_class=”caption_below_stage” aspect_ratio=”1.5″ width=”100″ width_unit=”%” transition=”fade” transition_speed=”0.3″ slideshow_speed=”6000″ border_size=”0″ border_color=”#ffffff” ngg_triggers_display=”always” order_by=”sortorder” order_direction=”ASC” returns=”included” maximum_entity_count=”500″]E ancora, le nostre interviste esclusive con le stelle della musica: Florence racconta la battaglia contro le sue paure per il nuovo album High as Hope mentre, qualche pagina dopo, Mike Shinoda ci ha confidato le settimane dopo la morte di Chester Bennington, una tragedia da cui ripartire con un lavoro solista, senza i suoi Linkin Park. Tanti altri protagonisti, da Carl Brave fino al fotografo del rock Michael Putland, da Stefano Bollani fino al producer di casa Warp Records, Oneohtrix Point Never.
Il meglio del cinema, con le nostre set visit dietro le quinte di Luke Cage, la serie tv americana più black di tutte, o di Una vita spericolata, il film interpretato dai nuovi talenti del cinema italiano, con l’aiuto di Tom Morello, Niccolò Ammaniti e Vasco Rossi. A giugno, inoltre, torneranno i dinosauri: siamo volati a Los Angeles per incontrare il cast e il regista del nuovo Jurassic World, con le intervista esclusive a Chris Pratt, Bryce Dallas Howard, J.A. Bayona e Jeff Goldblum.
Le storie straordinarie della designer Jessica Walsh o del campione NBA Marco Belinelli e, ancora, tutto il meglio in arrivo tra dischi, libri, film, serie tv e videogame nelle nostre recensioni. Mentre la politica sembra voler tornare indietro, Rolling Stone prende posizione e nel nuovo numero di giugno racconta i protagonisti che scriveranno il futuro.