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I disegni salvati dai campi di concentramento

Arrivano in libreria per la prima volta i 250 disegni raccolti da Arturo Benvenuti. Con la prefazione che Primo Levi scrisse per l'opera nel 1981
"Arrivo", di Mania Pierre, 1943. Una delle immagini raccolte da Arturo Benvenuti

"Arrivo", di Mania Pierre, 1943. Una delle immagini raccolte da Arturo Benvenuti

“Questo libro vuole essere soprattutto un contributo alla giusta “rivolta” da parte di chi sente di non potersi rassegnare, nonostante tutto, ad una realtà mostruosa, terrificante. Senza vuote parole. Senza retorica”, ha scritto Arturo Benvenuti nella prefazione del suo K.Z., disegni dai campi di concentramento nazifascisti (BeccoGiallo).

Ma questo non è un libro come gli altri. È il risultato di un’operazione meticolosa e pia, che Benedetti, scrittore, pittore e poeta, ha iniziato a 56 anni, nel 1979: raccogliere i disegni degli internati nei campi di concentramento.

Per farlo ha girato il mondo, ha incontrato decine di sopravvissuti, ha recuperato testimonianza perdute. Ha restituito alla memoria 250 disegni fatti a matita, a inchiostro, a carboncino, sulle superfici più diverse.

È un lavoro che aveva smosso persino Primo Levi, che nell’ottobre 1981 scrisse a Benedetti: “Contravvenendo a una regola che mi sono imposto, farò volentieri una breve introduzione al suo lavoro”. Per Levi, “queste immagini non sono un equivalente o un surrogato della parola: hanno la forza cruda dell’occhio che ha visto e che trasmette la sua indignazione”.

K.Z. Disegni degli internati nei campi di concentramento nazifascisti
di Arturo Benvenuti, a cura di Roberto Costella. Prefazione di Primo Levi.
BeccoGiallo, 272 pagine.
Prezzo: 26,00 €

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