“«E così sei qui per sentire la verità», chiede, mentre il suo cuoco personale Russel gli serve un bicchiere di rosso d’annata. «È piena di tradimenti»”. La cover story del nuovo numero di Rolling Stone è ambientata di notte, fra le sale buie della villa londinese di Johnny Depp, dentro le ombre che attanagliano l’attore tra nubi di vino, sigari di marijuana e un perenne Peter Pan che sembra ormai l’inquietante ritratto di se stesso – “un logoro Dorian Gray”, scrive Stephen Rodrick.
Un incontro fissato dopo uno scambio di oltre 200 mail: “Vieni a Londra: Johnny Depp vuole mettersi a nudo riguardo ai suoi conti in rosso”. Abbiamo inseguito l’attore nelle tane del coniglio della sua mente, vivisezionando le paranoie e le ossessioni che stanno trascinando la sua “esistenza da fantasilandia” nelle sue spire più oscure, dopo che un patrimonio di circa 3,6 miliardi di dollari sembra quasi evaporato – “75 milioni di dollari spesi per 14 case, 3 milioni per sparare in cielo con un cannone le ceneri dell’amico Hunter S. Thompson o i 30mila dollari mensili per il vino” le più eclatanti. «Non è affatto vero che spendo 30mila dollari al mese in vino, sono molti di più», ribatte Depp con il ghigno che non ha mai perso.
Insieme al dolore raccontato da Johnny Depp, sul nuovo numero di Rolling Stone in edicola ad agosto anche la Gomorra Trap di Vale Lambo e Enzo Dong, due “angeli” chiamati a ‘redimere’ un’infanzia che non hanno scelto attraverso le rime, ponte d’incontro tra Secondigliano e il mondo, tra il passato del neo-melodico e il futuro di una generazione illusa, raccontata nelle metriche del rap. Tantissima musica, con la nuova regina del pop americano Camila Cabello, la next big thing italiana Frah Quintale o le stelle fisse dell’elettronica, gli Autechre, i millenial Superorganism o le 100 canzoni più belle del millennio.
E ancora, un capitolo speciale dedicato al cinema, tra l’incontro con “il genialmente cretino” Terry Gilliam o quello con Joaquin Phoenix, per la sua ultima metamorfosi nel nuovo film di Gus Van Sant. Siamo poi volati a Hollywood, per l’ultimo colossal Marvel, Ant-Man, per tornare fra i canali di Venezia insieme alle nuove promesse del cinema italiano e Michele Riondino, “madrino” della prossima Mostra del Cinema.
Non poteva mancare la politica, con la nostra campagna #chitaceècomplice che continua in un viaggio digitale nel ventre della Bestia, il software usato dalla Lega e Matteo Salvini per orientare la propaganda online. Fake news create ad hoc, pregiudizi rimpinzati da like e condivisioni e tutto quanto si nasconde dietro big data plasmati sul filo della legalità, come racconta Alessandro Orlowsky, uno dei primi e più influenti hacker italiani.
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