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Il lato oscuro dei social network tra liti, polemiche e minacce

Tra un selfie e un tag volano insulti via Twitter e critiche su Instagram. Lily Allen supera il limite della legalità, Rihanna fa "avances" a calciatori sposati e bisticcia con gli attori, ma è l’attualità a tenere banco
Il lato oscuro dei social network tra liti, polemiche e minacce

Non è tutt’oro quello che è social. Se da un lato l’avvento di Instagram, Facebook, Twitter e Pinterest ha permesso ai fan di sentirsi più vicini ai propri idoli, agli idoli di farsi più pubblicità e alla pubblicità di sfruttare più immagini, dall’altro ha segnato l’inizio di un nuovo modo di litigare. Fraintendimenti, minacce, insulti si consumano ormai quotidianamente tra un selfie e un tag, soprattutto tra le stelle della musica.

Lo scettro di regina delle polemiche in 140 caratteri può andare serenamente a Lily Allen, l’unica capace persino di rovinare la carriera a un poliziotto con un Tweet. Il finto arresto all’aeroporto australiano è l’ennesimo guaio combinato dalla cantante inglese, che solo la settimana scorsa era stata ripetutamente insultata e minacciata via Twitter (il suo account conta quasi 5 milioni di followers) per aver sostituito i Two Doors Cinema Club al Latitude Festival nel Suffolk. “Se proprio dovete essere maleducati sull’argomento, potete smettere di seguirmi per favore? Sono esausta della cattiveria” ha cinguettato. S

A contendersi il trono social con Lily è sicuramente Rihanna, la più litigiosa, la più provocante, quella che utilizza Instagram per corteggiare i calciatori e Twitter per battibeccare con le colleghe. Si è perso il conto degli scambi di insulti: Riri contro Ciara, Riri contro Teyana Taylor, fino all’ultimo Riri contro Charlie Sheen, colpevole di aver incontrato la cantante barbadiana in un ristorante e averla invitata al suo tavolo per presentarle la fidanzata. “Troppi paparazzi” avrebbe risposto Rihanna, ed ecco la miccia che ha acceso la bomba social.

Ovviamente non si è fatta attendere la risposta piccata della cantante, che ha definito l’attore “una vecchia regina col pannolone”:

Secondo quanto riportato a Tmz da una fonte vicina alla diva delle Barbados, il tweet sarebbe stato pubblicato inavvertitamente, cliccando l’hashtag mentre stava leggendo un articolo sul conflitto israelo-palestinese.

Lo stesso è accaduto, pochi giorni dopo, alla giovane Selena Gomez, che aveva pubblicato sul suo profilo Instagram l’immagine di una scritta che chiedeva di pregare per Gaza.

Anche qui nella pioggia di critiche e insulti, l’ex volto Disney si è vista costretta a chiarire: “Ovviamente prego per l’umanità intera. Non sto prendendo le parti di alcuno”.
C’è anche chi invece rimane convinto delle proprie idee (e dei propri hashtag) e non ha alcuna intenzione di giustificarli, nonostante le numerose minacce di morte ricevute. Zayn Malik, membro della boy band britannica One Direction, è fedele da domenica scorsa al #FreePalestine che rispecchia le sue origini pakistane e la fede musulmana, e poco importa se questo gli farà perdere qualcuno dei suoi 13 milioni di follower.

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