Il pugno duro promesso dal nuovo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, non si farà attendere: domani, il neo inquilino del Viminale porterà in Consiglio dei Ministri una proposta per bloccare sul nascere i raduni non autorizzati; un pacchetto di misure normative che, verosimilmente, dovrebbe fornire nuovi e più efficaci strumenti di prevenzione e intervento rispetto a casi del genere.
Il provvedimento è una reazione al rave party a tema Halloween che, ieri, ha portato circa 3mila persone (molte giunte dall’estero) a riunirsi in un capannone abbandonato a nord di Modena, zona Cittanova. L’evento, ancora in corso e denominato “Witchtek”, è stato segnalato ieri sera da polizia e carabinieri, che ne stanno monitorando lo svolgimento. Per motivi di sicurezza, sono state chiuse anche uscite autostradali sull’A22 a Carpi e Campogalliano, a Modena Nord e Sud nella A1.
A quanto si apprende, Piantedosi ha dato mandato al prefetto di Modena e al capo della Polizia di adottare, in accordo con l’Autorità giudiziaria, ogni iniziativa utile a interrompere il party e sgomberare l’area nel minor tempo possibile. La festa è andata avanti tutta la notte e, stando a quanto emerso nelle ultime ore, dovrebbe durare fino a martedì.
Il sequestro e la confisca di auto, pullman, camion utilizzati per portare migliaia di persone ai rave e di tutto il materiale utilizzato apporterebbe un danno economico consistente ai partecipanti e agli organizzatori, che sarebbero contestualmente denunciati e perseguiti e – secondo Piantedosi – sarebbe un potente deterrente contro l’organizzazione di questi eventi, nei confronti dei quali il nuovo ministro dell’Interno annuncia tolleranza zero.
Per Piantedosi, si tratta anche di un’occasione da cogliere per marcare una discontinuità con l’operato dell’ex ministro dell’Interno Lamorgese, accusata a più riprese di avere un atteggiamento troppo permissivo nei confronti di raduni del genere, come accaduto nel caso del Teknival, il free party organizzato a Viterbo nell’estate del 2021 e che tanto fece discutere per via dell’incidente costò la vita al ventiquattrenne inglese Gianluca Santiago, affogato nel vicino Lago di Mezzano.