Una Madonnina a filo d’acqua sulla Darsena di Milano. Il simbolo per eccellenza del capoluogo lombardo come simbolo di un pericolo imminente. Mai come oggi l’arte sta cercando di dare segnali forti, spesso anche con opere provocatorie, per ricordarci la necessità e l’urgenza di agire contro il cambiamento climatico per evitare le possibili drastiche conseguenze a cui rischiamo di essere destinati.
È in questo contesto che si inserisce la nuova opera di Fabrizio Spucches, intitolata Souvenir, un’installazione in l’artista immagina il Duomo di Milano completamente immerso nell’acqua a causa delle inondazioni e dei nubifragi dovuti al cambiamento climatico (e di cui il meteo di quest’ultima estate milanese è stato una tremenda premonizione). A salvarsi, ancora per poco, è soltanto la Madonnina, quella che una volta era il più alto della città.
Il progetto artistico ha però attirato su di sé l’attenzione del Monsignore Gianantonio Borgonovo, Arciprete d Milano, che a due giorni dell’inaugurazione (prevista per lo scorso luglio), ha bloccato tutto per ragioni connesse alla mercificazione dell’immagine della Madonnina; poco importa che l’installazione fosse legate ad una raccolta fondi a favore delle popolazioni alluvionate del Pakistan. Spucches non ha quindi potuto utilizzare la Madonnina (alta più di quattro metri) realizzata da alcuni artigiani professionisti, ma ha trovato ugualmente una soluzione per realizzare la sua opere acquistando dallo shop ufficiale della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano una madonnina in bronzo da 790 euro. Una provocazione – come sostiene l’artista – sul vero tema della mercificazione.
L’artista ha motivato la sua scelta con una lettera aperta riportata sui propri social: