Lo scrittore inglese Martin Amis, autore di romanzi come Money e L’informazione, è morto all’età 73 anni. Sua moglie, la scrittrice Isabel Fonseca, ha fatto sapere che il decesso è stato causato da un cancro esofageo, la stessa malattia che ha ucciso il suo caro amico e collega scrittore Christopher Hitchens nel 2011.
Figlio dello scrittore, critico e poeta Kingsley Amis, nel corso della sua lunga carriera Martin ha pubblicato 15 romanzi, un memoir (Experience, nel 2000), diverse opere di saggistica e raccolte di saggi e racconti. L’opera più rappresentativa della sua carriera è la trilogia londinese composta da Money: A Suicide Note (1985), London Fields (1990) e The Information (1995).
All’attività da romanziere, Amis ha affiancato un’infaticabile opera di documentazione dedicata agli orrori dello stalinismo: da questo punto di vista è conosciuto soprattutto per Koba il Terribile, il saggio del 2003 dedicato alla vita del dittatore sovietico. Il sottotitolo, «Una risata e venti milioni di morti», riassume alla perfezione l’obiettivo polemico di Amis: riflettere sul paradosso per cui, mentre Hitler e l’Olocausto sono stati rimossi dalla memoria collettiva, scherzare su Stalin e sulle brutalità dell’Unione Sovietica è ancora considerato moralmente accettabile. Koba il Terribile era concepito anche come una sorta di dialogo a distanza con il padre, Kingsley, scomparso nel 1995, che con il suo anticomunismo viscerale si trovava spesso su posizioni opposte a quelle del figlio, arrivando ad approvare in modo incondizionato la guerra americana in Vietnam. È quindi una discussione che continua, un modo per dire «avevi ragione anche se avevi torto», per ribadire le differenze e affermare nuove identità di veduta.