Quando lo storico cancello rosso della fabbrica Moto Guzzi di Mandello del Lario comincia ad aprirsi sornione, di venerdì mattina e davanti ad una lunga fila di bikers già radunati alla buon’ora, sai che la tradizionale Moto Guzzi Open House sta cominciando. La scena che si ripete ormai da anni nella prima metà di settembre sul lago di Como, nella Milwaukee italiana, patria di quel marchio motociclistico guardato con rispetto anche dall’harleysta più incallito, si è ripetuta puntuale anche quest’anno, nonostante il maltempo e a tutto godimento di quei circa quindicimila che per un lungo fine settimana, da venerdì a sabato, hanno occupato ogni spazio della fabbrica: dalla linea di montaggio dove prendono forma i bicilindrici dell’aquila, fino all’area assemblaggio, passando per gli spazi esterni conditi di musica rock e intrattenimento vario.
In migliaia hanno raggiunto lo stabilimento di Mandello in sella alla loro moto, partecipando all’edizione di Open House più ricca di attività dedicate al pubblico, prime tra tutte le visite alle linee produttive dove tutte le Moto Guzzi vengono da sempre costruite rigorosamente a mano, così come quelle al Museo che di Moto Guzzi è la memoria storica con le sue centocinquanta motociclette esposte. Si va dalla GP delle origini fino alla MGS-01, passando per la prima Normale prodotta nel 1921 e molti altri nomi e modelli di dueruote che per il puro godimento dell’appassionato. Il cuore dello stabilimento di Mandello sembra però restare ancora la quasi mitologica galleria del vento, la prima al mondo realizzata in campo motociclistico e con il motore ad elica di un aeroplano che, dicono i bene informati, potrebbe ancora funzionare.
“Quando in fabbrica si accendeva la galleria del vento – ha detto scherzando (ma forse anche no) a proposito dell’energia elettrica necessaria, Gianfranco Guareschi, ospite d’eccezione all’Open House di quest’anno – il paese restava al buio”. E Guareschi è uno che di Guzzi se ne intende, prima di tutto perché ci è cresciuto in mezzo grazie alla storica officina del papà, e poi, se non bastasse, anche per qualche risultato di prestigio ottenuto in gara proprio a cavallo di una Guzzi. Nell’elenco ci potrebbe mettere, così a caso, la vittoria in sella a una Le Mans, in equipaggio con il fratello Vittoriano (il Vitto), nella Quattro Ore Endurance disputata qualche domenica fa sul circuito di Imola e valevole per il Campionato Italiano ed Europeo Endurance Vintage, tanto come un’altra impresa che ha reso ancora più noto al popolo guzzista il nome del pilota, ovvero il doppio trionfo ottenuto nel 2006 e nel 2007 nella famosa Battle of the Twins sul circuito di Daytona con la Moto Guzzi MGS-01 e dove il ‘Guaro’ ha scritto una bella pagina della storia sportiva della casa dell’aquila.
Le regine della festa, in termini tutti motoristici, sono state le V7 e le V9. V7 è lo storico modello che festeggia quest’anno i cinquant’anni trascorsi dalla messa su strada del primo esemplare, targato 1967. Per celebrare questo mito, Moto Guzzi ha reso disponibili per una prova, durante la tre giorni di Mandello, tutti e quattro i modelli in gamma, compresa l’esclusiva versione V7 III Anniversario. L’altra regina della festa a bordo lago è stata la versione speciale V9 Bobber ‘Open House’, la piccola custom di casa, allestita apposta per l’evento in versione dark e incattivita con una selezione di componenti provenienti dal ricco catalogo accessori ufficiale.