Oliviero Toscani se n’è andato ascoltando Forever Young di Bob Dylan e alcuni pezzi di Lucio Dalla. A raccontarlo a Repubblica è Michele Emdin, il professore della cardiologia della Fondazione Monasterio di Pisa che seguiva Toscani da ormai un paio d’anni, da quando si era ammalato di amiloidosi, e con il quale il rapporto era ormai diventato d’amicizia.
“Se ne è andato serenamente, questo lo posso assicurare”, ha spiegato il medico. “Circondato dai suoi affetti più importanti nella rianimazione dell’ospedale di Cecina. Ascoltando la sua musica preferita, che la figlia gli ha messo sul cuscino. Bob Dylan, Lucio Dalla”. In particolare, Toscani dedicò proprio il pezzo del 1974 di Dylan al figlio.
«Vengo da una generazione, quella di Bob Dylan, dove eravamo Forever Young. Il pensiero di invecchiare proprio non c’era. Fino al giorno prima di essere così, lavoravo come se avessi 30 anni. Poi una mattina mi sono svegliato e all’improvviso ne avevo 80», aveva raccontato in un’intervista a Rolling soltanto lo scorso agosto.
Sulla malattia del fotografo il cardialogo ha detto: “Era stato ricoverato a Pisa due mesi. Le sue condizioni erano in ripresa, la malattia si era stabilizzata, tanto che aveva ricominciato a prendere peso”. La crisi dopo le feste: “Il problema è stata una setticemia, un’infezione partita dalla colecisti. Non è una cosa direttamente legata alla sua malattia. Ma quando c’è una setticemia c’è uno shock, che in questo caso si inserita su un quadro generale di fragilità”. Qui il nostro ricordo.