È stato assegnato il prestigioso Polar Music Prize 2018, l’onorificenza anche conosciuta come ‘Il Premio Nobel della musica’. I vincitori dell’edizione di quest’anno sono i Metallica e Ahmad Sarmast, direttore e fondatore dell’Afghanistan National Institute of Music.
Conosciamo tutti la storia della band di Los Angeles, di come tutto nacque da un annuncio pubblicato da un batterista di origine danese sulla rivista The Recycler, in pochi invece conoscono l’importanza culturale, e soprattutto sociale, di Sarmast. Fuggito dalla guerra civile che martoriava l’Afghanistan nei primi anni ’90, Sarmast ha vissuto prima a Mosca – dove si è laureato in musicologia – per poi essere accolto come rifugiato in Australia. Tornato in patria, dal 2006 lavora per riportare nel proprio paese la musica classica, bandita durante il regime talebano, quando era reato sia insegnarla che ascoltarla e tutti gli strumenti venivano distrutti.
Un impegno che ha rischiato di pagare carissimo, quando nel 2014 un’autobomba è stata fatta esplodere nella sala da concerti del centro culturale francese di Kabul, ferendo Sarmast e uccidendo un altra persona. Lo studioso rimane infatti un personaggio poco gradito alle fazioni jihadiste ancora presenti nel paese: l’Afghanistan National Institute of Music, infatti, è il primo conservatorio afgano aperto alle ragazze, cui era bandita l’istruzione durante il regime ma che, nell’istituto fondato da Sarmast, possono studiare insieme ai loro coetanei maschi.
Altra missione intrapresa da Sarmast è stata quella di accogliere dentro la scuola di musica anche orfani di guerra e ragazzi di strada: all’Afghanistan National Institute of Music non esiste una retta e per i più bisognosi sono a disposizione borse di studio e donazioni private in modo da pagare vitto e alloggio agli studenti. Nell’istituto docenti locali e internazionali insegnano la musica tradizionale afghana così come le composizioni di Mozart, Strauss, Vivaldi e Beethoven; agli allievi è anche fornita un educazione scolastica completa a cura del ministero dell’Educazione, che comprende materie che vanno dall’inglese fino agli studi coranici. Grazie agli sforzi di Sarmast e del suo staff, inoltre, è nata l’Afghan Youth Orchestra, la prima orchestra da più di trent’anni a miscelare strumenti occidentali a quelli della tradizione afghana e indiana.
Fondato nel 1989 da Stig Anderson, Il Polar Music Prize conferisce ogni anno due riconoscimenti, uno destinato a un musicista pop, l’altro a un musicista classico. Fra gli insigniti del premio si leggono, fra gli altri, i nomi di Paul McCartney, Ennio Morricone, Dizzie Gillespie, Yo-Yo Ma, Keith Jarret, Patti Smith, Bob Dylan e Björk. I vincitori, inoltre, il prossimo 14 giugno a Stoccolma verranno premiati anche con un assegno di 1 milione di sterline (circa 125mila dollari), premio che quest’anno andrà quindi ai bambini afghani che vogliono studiare musica classica in un paese in cui è ancora pericoloso suonare la Quinta.