Non è la prima volta che si sente parlare di bullismo, anche violento, dentro le aule scolastiche, ma in questo caso la storia ha un che di surreale. Certo, è capitato di assistere a scene in cui gli alunni tormentano un professore emotivamente più fragile degli altri, ma dai cartelli offensivi attaccati alla schiena alla botte il passo è lungo.
È accaduto in provincia di Alessandria, dove un’insegnante di scuola superiore è stata legata a una sedia dai suoi alunni con del nastro adesivo, per poi essere brutalmente presa a calci. Gli autori del pestaggio, inoltre, non si erano limitati al gesto ma avevano pensato di celebrare l’accaduto postando il video sui social, in seguito rimosso.
La professoressa, descritta dal quotidiano locale come “fisicamente fragile” e con difficoltà a “camminare e difendersi” era stata in seguito liberata da un compagno di classe dei colpevoli dell’aggressione, tutti tra i 14 e i 15 anni.
Attualmente pare che la docente non abbia ancora denunciato gli alunni picchiatori ed è per questa ragione, forse, che la punizione inflitta è stata decisamente lieve. Sospensione e obbligo di pulire la scuola per un mese, decisione approvata dal Consiglio di classe. Insomma, un pestaggio letto con la solita formula del ‘ma sono ragazzi’ con un provvedimento talmente ridicolo che ai responsabili porterà alla memoria i giorni in cui erano obbligati dalla mamma a rassettare la cameretta.
Certo è possibile che il Consiglio di classe si sia intenerito davanti a un 14enne in piena crisi ormonale, un ragazzino che per qualche like in più sui social, e la reputazione da novello James Dean di provincia, decida di mettere in piedi un team professionista di octagon e allenarsi in gruppo contro una sola persona, per giunta legata. Ma per quanto un giovane cretino possa fare tenerezza, sarebbe stato quanto meno educativo lasciare che la fantomatica baby gang se la facesse nei pantaloni una volta messa davanti alle proprie reali responsabilità, per cui un pestaggio non va punito invitando i ragazzi a improvvisarsi Mary Poppins fra i corridoi del liceo, ma sporgendo denuncia per aggressione.