Concluso un 2016 segnato da morti celebri, avvenimenti nefasti e cambiamenti politici, ripartiamo nel 2017 dal tema che ci sta più caro, con una domanda fondamentale: come sarà il futuro della musica? Dopo streaming e ologrammi, vi raccontiamo come cambierà la fruizione dei live con l’arrivo della realtà virtuale a portata di tutti. E come ambasciatore del nuovo abbiamo scelto l’apoteosi della rockstar old school, Mick Jagger.
«Chiamare in causa un rocker in età per provare a parlare di futuro non è una provocazione, ma una scelta (Blue & Lonesome è uno dei dischi dell’anno e quello degli Stones uno dei live più attesi, nonostante non ci sia ancora l’ufficialità di un tour) e personalmente – ora vi spiego perché – un sofferto atto di realtà, complici un paio di incontri poco fortunati», scrive il direttore di Rolling Stone Giovanni Robertini nel suo editoriale.
«Due settimane fa ho fatto due chiacchiere con un ragazzo di 28 anni, un po’ depresso per la situazione lavorativa. Scrive per vari giornali, ma si dice troppo vecchio ormai per fare qualcosa «di grande», e soprattutto per «ottenere ed esercitare il potere». Mi ha citato Xavier Dolan (il 27enne regista prodigio di Mommy ed È solo la fine del mondo) e la scrittrice Emma Cline (stessa età di Dolan, autrice del libro culto Le ragazze), ma senza tirare in ballo il fortunoso talento che bacia gli enfant prodige alla Mozart. Ha parlato solo di determinazione, sembra che non ne abbia avuta abbastanza e sia rimasto indietro, mentre gli altri accelerano, rottamano (questa sì, una nefasta eredità politica), spingono. «Che sogno a fare, dài, meglio essere realisti», ha concluso, senza aspettarsi neanche qualche parola di conforto. Non ci sarebbe stata comunque, ero ammutolito da quel realismo più realista del re e per nulla larger than life. Forse perché la vita oggi più che mai ha bisogno di una sana dose di utopia per sopravvivere a se stessa.
«Settimana scorsa altre chiacchiere, questa volta con una famosa giovanissima popstar, ma non vi dico chi. Ascoltando insieme il suo disco di prossima uscita mi assicurava che le canzoni sarebbero state tutte “hit del 2017”, nonostante l’invidia che la circondava per il successo ottenuto, nonostante i complotti, gli hater, gli sfigati, perché la popstar in questione è autentica, si è fatta da sola, eccetera. Nulla che non sapessi, solo mi ha stupito l’aggressività contenuta in ogni concetto espresso. Come se le sue certezze, la sua idea di mondo, fossero più grandi, larger, del mondo stesso, rendendo impossibile immaginarsene di nuovi, sia migliori che peggiori».
Da una parte c’è lunga intervista ai Rolling Stones, intenzionati a passare (anche) il 2017 su e giù dai palchi, dall’altra il racconto del cantautorato contemporaneo figlio degli anni ’70 ma che non ha nulla di passato, impersonata nel successo di Calcutta. In mezzo le nostre scommesse per il 2017 nella Hot List dedicata ai temi più disparati, dalle popstar che occuperanno le radio agli YouTuber che occuperanno tutti i media, passando per il meglio del rap nostrano e per le nuove sostanze psichedeliche. E poi classifichiamo il classificabile del 2016, per cercare di capire in che direzione andremo in questo nuovo anno: dai migliori dischi italiani e internazionali ai singoli, passando per film e serie TV che abbiamo divorato negli ultimi 12 mesi. E come da tradizione di ogni gennaio, abbiamo anche preparato un oroscopo per il 2017 speciale, che ha come tema una delle parole dell’anno: la post-verità – che poi, cosa c’è di più post-verità dell’oroscopo?
E poi troverete anche le interviste a Sveva Alviti, a Pharrell Williams e Janelle Monáe, agli XX e ai Baustelle, e molto altro ancora.
In edicola dal 30 dicembre.