Stando a quanto riporta Repubblica, un team di ricercatori cinesi della Zhejiang University avrebbe individuato due farmaci efficaci per curare le infezioni da 2019-nCoV, ossia il nuovo coronavirus che, partito dalla città di Wuhan nella Cina centrale, epicentro dell’epidemia, si sta diffondendo un po’ in tutto il mondo per la preoccupazione delle autorità sanitarie e il panico della popolazione.
Secondo quanto afferma l’istituto di virologia di Wuhan, i farmaci in questione, che hanno dimostrato in vitro effetti inibitori sul virus, sono la clorochina e il Remdesivir. Il primo è un farmaco già in commercio per il trattamento della malaria, mentre il secondo è una cura sperimentale per l’ebola. Finora il trattamento contro il coronavirus utilizzava il Kelizhi, un medicinale contro l’HIV, che però non è particolarmente efficace.
Il farmacologo Silvio Garattini, sentito da Repubblica, ha spiegato il processo con cui i ricercatori cinesi stanno affrontando l’epidemia di coronavirus e cercando una terapia. “Stanno esaminando una serie di molecole esistenti, dagli anti-retrovirali all’anti-malaria, e questa è la via logica da seguire per avere terapie in tempi brevi: si parte da farmaci con un meccanismo d’azione noto per valutarne l’efficacia contro un nuovo microrganismo”.
Come spiega Garattini, ci sono comunque diversi problemi: in primis perché “è complesso valutare la reale efficacia di potenziali terapie in studi su piccoli gruppi di pazienti” e in secondo luogo perché “occorrono degli studi sull’animale prima di passare dalle sperimentazioni in vitro alla pratica clinica”.
Intanto però il numero di infezioni e di morti continua ad aumentare, mentre sono stati identificati i primi “super-diffusori” della malattia – persone infette che riescono a trasmetterlo più velocemente e a più persone rispetto alla media – un fenomeno già visto per la SARS. Inoltre sono stati identificati nuovi metodi di trasmissione oltre a quello per via aerea, tra cui la trasmissione madre-figlio.
La Cina continua a essere in stato di emergenza sanitaria, con città come Wuhan ancora in quarantena. Il governo cinese intanto sta cercando di tenere la situazione sotto controllo anche con misure drastiche, e ha deciso di punire oltre 400 funzionari di diverso livello colpevoli di aver gestito male l’emergenza coronavirus o aver nascosto dati sul contagio.