Uovo-gate, Chiara Ferragni verserà 1,2 milioni di euro all’impresa sociale ‘I Bambini delle Fate’ | Rolling Stone Italia
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Uovo-gate, Chiara Ferragni verserà 1,2 milioni di euro all’impresa sociale ‘I Bambini delle Fate’

È stata chiusa l'istruttoria aperta questo gennaio per indagare le attività di comunicazione legate alla promozione delle uova "griffate" prodotte dall'influencer con Dolci Preziosi. Le società coinvolte si sono inoltre impegnate a distinguere nettamente le attività commerciali da quelle senza scopo di lucro

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Chiara Ferragni

Foto: Stefania D'Alessandro/Getty Images

Per Chiara Ferragni potrebbe essersi chiuso almeno uno dei capitoli relativi al pandoro (e poi uovo) gate scoppiato alla fine dell’anno scorso, quando l’Antitrust multò le società dell’influencer per le attività di comunicazione legate alla collaborazione con Balocco per la realizzazione, nel Natale 2022, di pandori “griffati” Ferragni (per chi si fosse dimenticato qualche passaggio o volesse un rapido riassunto, qui).

Dopo i pandori, a essere finite nel mirino erano state le uova di Pasqua realizzate in collaborazione con Dolci Preziosi per gli anni 2021 e 2022. Anche in questo caso, come per Balocco, le modalità di promozione avrebbero ingannato i consumatori, facendo intendere che la somma versata a sostegno di un’associazione benefica sarebbe stata condizionata dalle vendite delle uova, quando invece era già stata versata a monte. L’associazione in questione era I Bambini delle Fate, che si occupa di aiutare i bambini con autismo e simili diversità.

Ora, l’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato) ha chiuso l’istruttoria avviata questo gennaio in merito alle attività di Ferragni e delle sue società (Fenice S.r.l., TBS Crew s.r.l. e Sisterhood S.r.l.) con Dolci Preziosi. Nel comunicato stampa ufficiale diffuso in merito si legge che: «Tutte le società parti del procedimento hanno presentato impegni che sono stati valutati positivamente e resi vincolanti nei loro confronti dall’Antitrust».

Happy ending? Così sembrerebbe, almeno per Ferragni, che si è impegnata, con le sue società, a versare un minimo di 1,2 milioni di euro nel corso di un triennio a I Bambini delle Fate (i fondi arriveranno da Fenice e TBS). Simile impegno ha preso Cerealitalia Industrie Dolciarie s.p.a., titolare del marchio Dolci Preziosi, che ha dichiarato che verserà 100.000 euro a favore dell’impresa sociale. Secondo l’AGCM, «si tratta di una misura idonea a ristorare i consumatori che, acquistando il prodotto, volevano fornire un contributo economico a “I Bambini delle Fate”».

Contestualmente, le società coinvolte si sono impegnate, nei confronti dell’Antitrust, a dividere nettamente le operazioni commerciali (e dunque promozionali) da quelle benefiche (e quindi senza scopo di lucro).

«L’Autorità», si legge in chiusura di comunicato, «verificherà la piena e corretta attuazione degli impegni da parte delle società, e in caso di inottemperanza, oltre a riaprire il procedimento, potrà applicare una sanzione amministrativa pecuniaria fino a 10.000.000 euro nonché, qualora l’inottemperanza sia reiterata, disporre la sospensione dell’attività di impresa per un periodo non superiore a trenta giorni».

Nella nota stampa pubblicata in merito alla decisione dell’AGCM sul sito di Chiara Ferragni Brand si aggiunge inoltre: «Infine, le Società si sono impegnate all’adozione di un’autoregolamentazione interna relativa alle attività di comunicazione e marketing, anche ispirata alle più recenti best practice in materia, munita di presidi che ne garantiscano l’enforcement e accompagnata dall’organizzazione di training periodici a beneficio dei dipendenti».