Lo ammetto, quando guardo gli animalini sul web voglio regredire a uno stato di coscienza infantile. Voglio essere privo di giudizio, privo di ansie da prestazione, solo inebriato di un amore francescano, mistico e fricchettone verso la Natura che ormai dominiamo senza alcun criterio. Mi sento più buono se fisso gli animaletti-teneretti, mi sento un po’ meno homo sapiens distruttore di foreste, cementificatore, inquinatore e al tempo stesso mi sento in cima alla catena alimentare e produttiva.
Di questi tempi l’algoritmo è il nostro migliore amico, l’unico che conosce i nostri gusti più segreti (dal porno ai video cafoni, dalle presse idrauliche al Brasiliano, dai gattini agli umani che si comportano come loro) e mi ha fatto il regalo dell’anno: Pizzatoru.
La prima volta che ho visto questo topo-scimmia ho capito che non poteva esistere una forma di vita tanto tenera quanto quella. Ciao ciao cagnolini, ciao gattini, ciao anche al pappagallo di Iggy Pop. Nessuno è Pizzatoru, una piccola palla di pelo che salta e afferra tutto con quelle zampette simili alle nostre mani.
“Topo-scimmia” è come lo definivo all’inizio, poi mi sono informato e ho scoperto che Pizzatoru è un Galagone, una proscimmia (nostra lontana antenata) con 323k follower. «Il galagone misura una trentina di centimetri, di cui metà spettano alla coda, per un peso totale massimo di circa 300 g», scrivono su Parva Encyclopaedia Philatelica. Praticamente pesa meno di un hamburger. Andate a leggere la tassonomia di questa specie, scoprirete che il galago fa il verso di un bambino piccolo, per questo viene chiamato “bush baby” (bambino dei cespugli).
L’animale ha due occhi enormi che nella notte brillano nella foresta e gli permettono di vedere benissimo, in bianco e nero. Il cervello in compenso è molto più piccolo degli occhi e questo ci da la misura della sua tenerezza. Pizzatoru è un po’ tocco, come si direbbe in Toscana, nonostante possa saltare fino a sei metri con un balzo grazie a due lunghe e agilissime gambe, ed è così tenero che sembra l’abbiano progettato apposta per creare l’esserino perfetto da like.
La pagina di Pizzatoru su Instagram è bellissima, è gestita dalla sua “mamma” (così si autodefinisce rispondendo a un mio messaggio privato) che gli ha creato anche una super tenera sezione di e-commerce. Pizzatoru ha un piccolo skateboard, una casetta delle bambole, dei completini natalizi oppure dei travestimenti da batman. Quando non dorme, mangia o salta. Pizzatoru ha anche un microfono per far sentire bene a tutti gli splendidi rumorini che fa quando mangia (sono i suoi video più ipnotici, potreste guardarli per dieci volte di fila).
Pizzatoru si sposta per la casa saltellando così.
Se a questo punto il vostro cervello e il vostro cuore sono sbriciolati e vorreste solo tenere in mano un Pizzatoru, ma poi pensate «No dai, che me ne faccio di un galago?», guardate questo video col volume a palla. Vi troverete a smascellare in giapponese e a pregare di poterlo coccolare.
E quelle zampine?
Le pulizie serali
Quanto sarebbe bello andare all’Esselunga o in centro così? Quanto rimorchiereste?
Pizzatoru è anche un ottimo portiere per il calcetto.
C’è chi si intenerisce coi criceti, ma i criceti sono inutili, girano sulla ruota. I pappagalli e gli uccelli non sono affettuosi, i gatti ormai li conosciamo tutti. I cani cagano e vanno portati fuori la mattina quando si gela, poi abbaiano. Hanno rotto i coglioni, insomma. Serpenti e ragni sono orribili, dai. Solo i metallari satanisti possono desiderarli. Giovanni Allevi diceva di avere un gamberetto come animale domestico. Ecco appunto, Giovanni Allevi. La verità è questa: il galago è l’animalino definitivo. E dopo che avrete messo un like, l’algoritmo di cui parlavamo prima non vi mollerà più. Comincerete a seguire anche @miru.o.miru, @galago_plum (la sua canzoncina è la più bella di tutte), @bushbabynobel e i tenerissimi fratellini @bushbaby_ruu.mii. Non ne uscirete più.