«Parlerò. Ma l’intervista dovrà uscire solo dopo la mia morte». Il principe Bernardo era un tizio abituato a trattare. E il quotidiano olandese De Volkskrant accettò l’offerta. Dopo tre anni – la conversazione era avvenuta nel 2001 – la verità, tutta la verità, sulla tumultuosa vita del consorte della regina Giuliana dei Paesi Bassi venne a galla. Ammise di aver preso tangenti dal colosso americano Lockheed, e ci torniamo tra poco. Ma per esigenze genitoriali, diciamo così. «Ho avuto sei figlie. Quattro nate durante il mio matrimonio e due naturali, che si chiamano Alexia e Alicia». La nidiata risulterà ancora più affollata con il passare degli anni: nel 2015 un volume-bomba gli attesta la presunta paternità di Mildred Zijlstra. E nel 2018 si fa avanti anche lo scrittore Oscar van den Boogaard. Chissà se la lista dei pretendenti si chiuderà qui.
Bernardo è stato il primo principe dell’età moderna a costruirsi da solo. Di certo non poteva contare su un’ascendenza di rilievo: la dinastia cadetta dei Lippe-Biesterfeld aveva perso ogni rilevanza nello scacchiere delle casate tedesche dopo la Prima Guerra Mondiale. Ma il ragazzo aveva inventiva, amava lavorare. Dopo gli studi venne assunto con un ruolo commerciale nell’ufficio parigino della IG Farben, colosso chimico tedesco. Impiego prestigioso, probabilmente ottenuto grazie alla tessera del partito nazista al quale Bernardo rimase iscritto almeno fino al 1935. Ma la svolta era vicina: alle Olimpiadi invernali di Baviera, nel 1937, avvenne il fatale incontro con Giuliana, l’erede al trono olandese. Da tempo la regina Guglielmina era in cerca del consorte ideale per la figlia. Ricerca che stava diventando impegnativa: la corte d’Orange non brillava certo per modernità e fastosità, era anzi un luogo assai irregimentato e bigotto. Principi inglesi e svedesi vennero vagliati, ma o scappavano una volta annusata l’aria, o venivano rifiutati da Giuliana. Fu così che gli occhi della regina si posarono su questo Lippe: fascinoso e vivace, poteva svecchiare la corte. Ci aveva visto giusto: Giuliana se ne innamorò follemente. Il fidanzamento venne siglato, come un contratto, a Weissenburg – Bad, pochi chilometri lontano da Gstaad, sulle Alpi svizzere.
Tra il 1938 e il 47 la coppia mise al mondo quattro figlie femmine: Beatrice, poi diventata sovrana – e madre dell’attuale re Guglielmo Alessandro – Irene, Margherita e Cristina. Nel mezzo gli orrori della guerra, che si abbatterono anche sui Paesi bassi. Hitler invase il Paese nel 1940 – certo anche per punire Bernardo, che aveva rimesso nelle mani del Führer la cittadinanza tedesca per sposare Giuliana – e la famiglia reale venne costretta alla fuga: mentre la principessa e le figlie si trasferirono in Canada, Gugliemina e il genero fecero base a Londra. Da qui, riunito il governo in esilio, organizzarono la resistenza e cercarono di mantenere unite le disorientate colonie. La distanza coniugale di certo non aiutò i rapporti tra Bernardo e Giuliana, tanto che appena finita la guerra il principe intrattenne una relazione extraconiugale con una militante del Binnenlandse Strijdkrachten, gruppo della resistenza antinazista. Da quell’unione, forse occasionale, pare sia nata Mildred, successivamente data in adozione, che ha ricostruito la sua storia dopo aver incontrato la madre biologica, nel 2003. Non che Bernardo fosse uno sconosciuto, racconta la donna nel libro Ballare in un abito da principessa: “Lo incontravo alle battute di caccia di Bosch van Rosenthal, amico del mio padre adottivo e del principe Bernardo. Ricordo che i padroni di casa, sempre molto ossequiosi, mi chiamavano piccola principessa”.
Se Mildred ha dato alle stampe una ricostruzione affascinante, l’esistenza di Alicia è stata ammessa da Bernardo. Oggi la donna, 67 anni, abita negli Stati Uniti, è un architetto paesaggista e l’identità di sua madre – si dice fosse una pilota tedesca che il principe incontrò in Messico nel 1951 – non è mai stata svelata. È certo invece che Bernardo la concepì in un momento durissimo del suo matrimonio, quando Giuliana aveva accolto a Palazzo Greet Hofmans, consulente spirituale, per risolvere i gravi disturbi alla vista dell’ultima nata, Cristina. I giornali iniziarono ben presto a chiamare questa misteriosa guaritrice la “Rasputin olandese”. Bernardo la riteneva un’impostora e minacciò l’apertura di una crisi matrimoniale e costituzionale che avrebbe portato all’abdicazione o, peggio, alla caduta della monarchia. Il principe ebbe la meglio. Ma alla fine della storia era lui ad avere qualcosa, anzi qualcuno, da farsi perdonare. Giuliana venne a sapere dell’esistenza di Alicia negli Anni Settanta. «Con me è sempre stata una donna deliziosa, accogliente», ha raccontato la figlia illegittima di Bernardo. «Ho saputo che mio padre aveva sposato la regina d’Olanda quando avevo 17 anni». In quel periodo la ragazza cominciò a far loro visita a Soestdijk, il palazzo dove viveva la famiglia reale e, dal 1994, a trascorrere parte delle vacanze estive all’Elefante felice, la faraonica villa degli Orange all’Argentario. «Il rapporto non era mai stato ufficializzato, nemmeno tra gli amici. Quando eravamo solo noi potevo chiamarlo papà. Di fronte ad altri, dovevo essere la figlia di amici americani», ha raccontato Alicia. Grazie a questo escamotage la sua esistenza è venuta alla luce solo alla morte di Bernardo.
Ben più rumorosa, invece, è stata la scoperta dell’esistenza di Alexia. Nel 1975 il New York Times iniziò a investigare su un giro di tangenti pagate dalla Lockheed, una delle più importanti industrie aerospaziali statunitensi, ad alcuni uomini di peso europei. Tra questi, un misterioso alto funzionario olandese. Il nome venne presto alla luce: si trattava del principe consorte. Ma perché Bernardo, con una fortuna personale all’epoca stimata in oltre 10 milioni di dollari, marito di una delle donne più ricche del mondo, aveva bisogno di tale liquidità, che chiese in cambio di importanti commesse militari? Spuntò fuori il nome di Hélène Grinda. Quando si conobbero, Bernardo aveva 33 anni, lei 18. Era una delle prime indossatrici. E già molto malata. il principe se ne innamorò perdutamente, desiderava che la ragazza potesse ricevere le migliori terapie e la portò in Olanda. Per qualche tempo le diede alloggio nella residenza di caccia di Wassanar. Poi, quando guarì, le comprò un appartamento a Parigi. Nel 1967 nacque Alexia. Le spese per la famiglia parallela erano gravose, Bernardo passava a Hélène circa 4mila dollari al mese. All’epoca non era certa la presenza di una figlia Americana, uscita allo scoperto solo negli Anni Duemila. Ecco a cosa servivano i soldi delle tangenti.
Lo scandalo fu enorme. In Olanda c’è sempre stato un grande rispetto per la monarchia, ma il primo ministro Joop en Ulyl in quel frangente chiese l’autorizzazione ad aprire un fascicolo sul principe: si parlava di proventi indebiti per oltre un milione di dollari. Ma Bernardo si rifiutò di rispondere a qualunque domanda: «Sono superiore a tutto questo», disse con aria sprezzante, impeccabilmente vestito con il suo celebre garofano bianco appuntato sul rever della giacca. Il pressing mediatico durò mesi. La regina Giuliana a un certo punto giocò la carta più dolorosa. «Se chiuderete l’inchiesta, abdicherò. E Bernardo perderà ogni grado militare». Ulyl accettò lo scambio. E nel 1980 Beatrice ascese al trono.
Risolte le beghe della monarchia, andava rattoppata la famiglia. “Aggiungi un posto a tavola, che c’è una figlia in più”, deve essere stato il motto in casa Orange. Anche Hélène venne inglobata nel clan. Anche per lei porte aperte in Olanda e all’Argentario. Remissiva? Forse Giuliana è sempre stata solo molto innamorata. Non deve aver mai dimenticato il primo sorriso che quel principe scavezzacollo le rivolse alle Olimpiadi del 1937.