“Dura pochi secondi, l’ora dopo è relax”.
L’autrice di quest’aspra definizione sull’atto dell’evacuare è nientemeno che Nicole Kidman, attrice australiana famosa per il film Making of Eyes Wide Shut con Tom Cruise e Stanley Kubrick.
Splendida e sofisticata creatura, Nicole. Pelle porcellanata, chioma avvolgente e rubizza, naso aristocratico, mento avvolto in un sofisticato cartoccio di cartilagine, occhi verdi pisello su sclera fuscia, cappello da vedova con veletta di juta, gilettino amaranto da buttero maremmano, cronografo Wyler Vetta con l’ora appena rimessa, ma evidentemente anche uno splendido ed elegante deretano con cui defecare. Un sofisticato e toccante culo, fatto da un equilibrato mix di chiappe, lombi, lompi, lembi, lonze, ossi, ani, nei e polpe. Un posteriore che – attenzione ad avvicinarvici! – può improvvisamente emettere materia fecale. Nella fattispecie pitoni di sterco, tronchetti provera marroni con incastonate carotine mal digerite con la merda dentro, fuori e la madonna santissima. E lì, tutto l’incanto della natura. Se quei pitoni fossero stati d’oro, incastonati ci avresti trovato zaffiri e zirconi. Essendo sterco, bisogna accontentarsi delle matte carotine. Carotine mal digerite, con tanto di impronta degli incisivi di Nicole che le segavano, in tempi non sospetti, pareva ieri e invece erano tre giorni fa, ad una cena di lavoro a Seattle con Pierce Brosnan. E sono gli stessi incisivi che hanno pronunciato frasi che si stagliano sempiterne negli annali del cinema: “Ti amo, Johnny!”, “Voglio più soldi, Scorsese!”, “Oggi ho ingurgitato dei wafer particolarmente friabili”. Quegli stessi incisivi si sono poi adattati umilmente a triturare una carotina con l’inconscia speranza che non uscisse dal buco del culo troppo intera. E se anche fosse accaduto? Nessuno sta lì a rigirare il dito nelle proprie feci, figuriamoci in quelle di un’attrice tanto porcellanata. Solo che se quella carotina intera usciva di traverso poteva leggermente sbranare l’ano di Nicole, che lei vuole tenere come un asterisco perfetto per più motivi: eventuali foto di nudo artistico, dolci e croccanti inculate con i suoi uomini, a cui Nicole vuole offrire un perfetto asterisco a otto zampe. Come ci sarebbe rimasto Tom Cruise se un giorno l’asterisco del di lei anellino ne avesse presentate nove? Come uno stronzo, ci sarebbe rimasto. Da buon seguace di Scientology, avrebbe pensato che quella non era Nicole, ma un ultracorpo che se l’era calzata mentre lui rientrava dalla serafica Cleveland. E lei avrebbe cercato disperatamente di mascherare quella nona zampetta col fondotinta. Aaahhh, se solo Nicole avesse saputo che quella carotina sarebbe rimasta così stolida! L’avrebbe masticata meglio, la sera prima, mentre sorrideva a Pierce Brosnan e gli accarezzava la mano parlandogli del suo prossimo film, Un Safari che Non Rifarei, di Liliana Cavani. Sarebbe bastato anche solo un morsicino in più, per questa creatura elegante come un’agenda del Monte Dei Paschi, con quel dentino che torna troppo bene per parare la lingua durante le gutturali più estreme: “gotta”, “agghiacciante”, “aggrottare”. E torna troppo bene anche per rifilarci in mezzo i frenuli dei suoi amanti e raschiarne via rivoli di smegma che cadono sul selciato come trucioli di radica. Però a un certo punto sono anche affari suoi.