Rolling Stone Italia

Elly Schlein è una creatura di un disco degli Articolo 31

In allegato anche una guida psicogeografica di Milano, dal Naviglio di Night Skinny alla Rozzano di Fedez (che poi è di Buccinasco)

Giovanni Robertini: L’ottobrata romana è arrivata pure a Milano, quindi ne approfitto per una sgambata in bicicletta. Venduta su subito.it la scomodissima ormai fuori moda scatto fisso hipster, essendo troppo boomer per una delle wheelie bike su cui impennano i giovani maranza, rimedio una polverosa Decathlon da passeggio e studio il percorso “Credibilità di strada”, seguimi. Partenza da Vetra, “piazza” per eccellenza del secolo scorso, dove tra birrette e cannette iniziavano le serate degli spacca-feste anni ’90 in sella a Booster e Zx, meeting point della Dogo Gang di Gué e Jake La Furia. Imbocco la ciclabile del Naviglio Pavese, zona di Night Skinny, il producer che meglio di tutti col suo nuovo Containers ha percorso il filo rosso che lega vecchia e nuova scuola, mentore dei vari Kid Yugi, Papa V e Nerissima Serpe. Tempo 20 minuti e sono a Rozzangeles, in tendenza social per le parole del sindaco – «è piena di brave persone» – in risposta a Fedez che per fare brutto in discoteca, come minaccia, avrebbe detto di essere di Rozzano (che poi lui è di Buccinasco, vabbè). Centri commerciali e risaie, torre Telecom e il block di Paky, tutto spaccio e tarantelle. Di Rozzi sono pure Biagio Antonacci, rinnegato dai locals per aver fatto il carabiniere e lo scrittore Jonathan Bazzi, espatriato nella Milano gentrificata, che rilascia interviste da sopravvissuto al Bronx… Ok, pedaliamo. Ecco un po’ di campagna, Siziano, “non luogo” avrebbe detto Augé, terra di Papa V, Nerissima sta a pochi chilometri, Pieve Emanuele, come a dire che lo street rap oggi è quello delle provinciali nebbiose, i nuovi palazzoni sono le villette a schiera moltiplicate a botte di Superbonus governativo. Ultima tappa, Pavia, set della nuova serie Sky Hanno ucciso l’Uomo Ragno: Max Pezzali l’avevamo già rivalutato in tempi non sospetti, pure Jake La Furia l’ha fatto dieci anni fa con il duetto Gli anni d’oro, perché qui non abbiamo il Bronx e Compton, manco Atlanta, i vari bro e fra’ di oggi non sono figli della guerra tra Bloods e Crips ma tra bauscia e terun, niente Big e Tupac, ma il Ragazzo di campagna di Pozzetto e Eccezzziunale veramente di Diego Abatantuono.

Alberto Piccinini: Mi hai fatto venire i brividi, guarda. Che aspetti a mollare tutto e venderti come guida psicogeografica della nazione? Usa Iinstagram, ma che dico Wikiloc, hackera i siti di cicloturismo e culto delle rovine. Ma soprattutto: stimmung. Anzi sh-timmung, come esagera il ministro della cultura Giuli citando l’architetto Paolo Portoghesi. Hai presente? Il paesaggio, il legame tra pensiero, umore e paesaggio. Quando dice che dobbiamo occuparci delle periferie prima che le periferie si occupino di noi della ztl. È uno dei miei passaggi preferiti del leggendario discorso alla commissione cultura, e tra quelli che mi hanno fatto più incazzare. Primo: ztl a chi? Secondo: come ti permetti, fascio? Teddy boy damerino basettato nazitatuato che usa le parole come si veste. Male. Sciacquati la bocca quando parli di Olivetti e di Portoghesi – il re del postmoderno socialista anni ’80, praticamente David Bowie – perché quella non è roba per te. Tieniti Evola, Almirante, Fusaro, Lindo Ferretti, gli altri della fogna tua. (Lo so. Come tutti quelli che hanno voluto mostrarsi fighi, tipo Lagioia, Loredana Lipperini, il Post, io il discorso di Giuli l’ho ascoltato fino in fondo. Chi me l’ha fatto fare? Perché, come ogni boomer degno di questo nome, non ho pronunciato subito la formula magica: antani, supercazzola e vaffanculo? Boh).

Giovanni Robertini: Sto guardando X Factor, mi ci ritrovo in questa giuria boomer, più nella spacconeria pop e finto-ignorante di Jake che nel cinismo apocalittico di Manuel, più nello sciurismo discografico di Paola che nel “famolo strano” a tutti i costi di Achille Lauro, però c’è roba. Ti segnalo alle audition Giovanni Fausto Meloni, giovane rapper – uno dei pochi, il talent quest’anno si smarca dal genere che domina le classifiche, poco male – romano, uncool, maglietta slavata e occhiali scuri, piglio hardcore tipo Colle der Fomento, più centro sociale che privé. Quando Jake deve decidere se eliminarlo o meno, opta per la prima opzione, ma – dice – lo fa per il suo bene, a X Factor sarebbe costretto alle cover di Eminem e ai mash up con pezzi da classifica e si sputtanerebbe, perdendo quella credibilità di strada che il suo statement musicale attuale già certifica. Insomma, c’è un mercato per il rap intransigente old school, c’è una bolla per tutto, e il talent è solo una bolla un po’ più grande che come i palloncini a furia di gonfiare e gonfiare, scoppia. A ognuno il suo, c’è un mondo lontano da X Factor e pure chi come Jake c’è finito dentro ti dice che là fuori non tutto è perduto. Ho letto un lungo pezzo sulla rivista culturale Lucy che parlava del “nuovo” legame tra musica e malattia mentale, ansie e depre dei musicisti alle prese con la precarietà del successo, e ho pensato a Giovanni Fausto Meloni, uno che con i problemi mentali ha detto di esserci cresciuto. La musica dice che l’ha salvato. E pure l’esclusione da X Factor male non gli farà.

Alberto Piccinini: Ah sì, il rap e la strada. Ti inoltro il messaggino che mi ha mandato mio figlio prima di entrare a scuola: «Mi fanno schifo giovani ricchi stendono e tirano / io faccio il tifo per i maranza che li rapinano». Che posso aggiungere? Jake La Furia per Night Skinny fa volare tutti noi, grandi e piccini. Mi chiedo se il rap viva in uno studio di Rete 4, tipo Fellini a Cinecittà, oppure se al contrario Rete 4 non sia un’invenzione dei nostri rapper. Sai già come la penso. Dopo la performance di Elly Schlein con gli Articolo 31 ad Assago ho capito che lei è una creatura di un disco degli Articolo 31. So anche quale: “un fricchettone sotto un pesco che legge Il Capitale di Marx, sotto braccio l’Unità, mi saluta a pugno chiuso e poi mi fa: eccetera”. Tristezza. Megatristezza. Però, a rappare Elly batte Elly 10 a 0. Sai cosa? Spero che l’ultima mossa stracult, telefonare a Alan Friedman di notte e fargli i complimenti per Ballando, sia stata l’idea di uno spin doctor della madonna, sennò siamo fregati.

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