Si chiamava Ivana Marie Zelníčková, ma dopo il matrimonio con Donald Trump nel 1977 per tutti è rimasta solo: Ivana Trump. Un cognome che l’ex campionessa sciistica (nonché modella ma «per lavoro, mica per carriera», semi-cit.) si è tenuta stretta anche dopo il divorzio avvenuto nel 1992, quando ormai la Trump Tower era lì davanti agli occhi di tutti a far dire che sì, Donald l’aveva fatta grossa in quel di Manhattan; ma senza Ivana, no: di sicuro, non l’avrebbe fatta così grossa. D’altronde, che la prima moglie di Donald avesse un certo piglio imprenditoriale già allora non sfuggiva a nessuno. Ma che dire del suo lato artistico e più squisitamente genuino? Sì, perché a Ivana Trump va riconosciuto un merito: ossia quello di essere riuscita nell’impresa di farsi valere sempre, e al di là del cognome che aveva deciso di mantenere. Sia che fosse tra le carte di un progetto edile o di un divorzio, sia sotto le luci di un set o di un’intervista, Ivana, alla fine, ha vinto. Non fosse altro che per quella frase che dice di non prendersela: piuttosto, di prendersi tutto.
Lo spot di Pizza Hut
Nel 1995 gli addetti ai lavori di Pizza Hut ci hanno già provato infinite volte a pubblicizzare la loro pizza col cornicione ripieno, ma la cosa va sempre così: un flop. Poi a qualcuno viene l’idea di chiamare Donald e Ivana Trump, perché ormai non si parlano, è vero, ma loro sono gli unici in grado di cavare un ragno da un buco (in altri termini: di attirare la giusta attenzione). Infatti, così succede: lo spot viene girato, e Pizza Hut ha un guadagno di oltre trecento milioni di dollari durante il primo anno di attività. Straordinario, ma mai quanto il fatto di vedere Ivana che, ingioiellata e con un elegante abito lungo, dopo una breve discussione con Donald se sia giusto o meno ciò che devono fare (il divorzio? Ma no, è cosa già fatta), apre la scatola di cartone e dice: «Sì, mangiamo questa pizza nel modo sbagliato». Ossia dal cornicione, s’intende.
Prime mogli, prendetevi tutto!
Dato che ogni personaggio celebre che si rispetti ha una propria frase celebre, anche Ivana Trump non è da meno. Vestendo i panni di sé stessa nel cult Il club delle prime mogli (1996), Ivana appare giusto il tempo di lanciare il messaggio che, già oggi, è rimbalzato da una parte all’altra dell’internet: «Non prendetevela, prendetevi tutto!». È il 1997, la pettinatura bionda è quella di sempre, il sorriso smagliante pure: la classe di Ivana, in estrema sintesi, non è acqua. E mentre c’è chi pensa solo agli interessi che può avere la divorziata di un milionario, c’è qualcun altro che va due secondi indietro nel film, per ripartire da quell’invito a essere donne «forti e indipendenti». Il che lascia intendere che, in quel «prendersi tutto», i soldi, alla fin fine, sono proprio il meno.
La isla bonita
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Archiviati gli spot (memorabili) e le brevi (ma ancora più memorabili) comparsate sul grande schermo, ecco che Ivana si dedica ai reality show. Prima da conduttrice per Ivana Young Man (siamo nel 2006), poi in qualità di concorrente per il Celebrity Big Brother del 2010, dove regge fino all’eliminazione a due giorni dalla finale. A quel punto è già sposata da due anni con l’italianissimo (e giovanissimo) Rossano Rubicondi, che oltre a essere (ancora) suo marito, nel 2010 è anche inviato per l’Isola dei famosi di Simona Ventura. Potrà forse Ivana lasciare che Rossano sguazzi nelle acque cristalline del Nicaragua insieme alle belle naufraghe? Giammai. Preso il biglietto, eccola lì come guest di lusso, a dimostrazione che Ivana non è una a cui piace stare ferma. Né in amore né, tantomeno, in televisione.
Io sono la First Lady (ehm…)
Non importa che tu sia divorziata: in qualche modo, sarai sempre legata al tuo ex marito (anche se lui si è risposato non una, ma ben due volte). Sembra pensarla proprio così Ivana, che nel 2017 rilascia un’intervista a ABC News dove, mentre parla del suo memoir (Raising Trump: Family Values from America’s First Mother), sgancia una bomba che necessita la risposta (con un comunicato stampa) direttamente dalla Casa Bianca. «Sono la prima moglie di Donald Trump. In un certo senso, sono la First Lady», dice Ivana. Che aggiunge: «Ho il numero diretto della White House». Dalle stanze presidenziali di Washington, Melania, l’attuale moglie di Donald, lascia che sia la sua portavoce a chiudere la questione: «La signora Trump è onorata del suo ruolo di First Lady degli Stati Uniti. E intende usare il suo titolo e il suo ruolo per aiutare i bambini, non per vendere libri». Touchée.
Non ballo con le stelle… anzi, sì
Quando nel 2017 viene pubblicato il memoir Raising Trump, a tutti è evidente una cosa: Ivana Trump non ha sotterrato l’ascia di guerra con Marla Maples. D’altronde, Marla è stata la seconda moglie di Donald, quella che «ha rotto il matrimonio e portato via il padre dei miei figli»; la «showgirl» talmente disprezzata da non essere neppure chiamata per nome nel libro che la crocifigge tanto. Insomma, Marla Maples è l’amante che ha fregato il marito (salvo poi divorziarci anche lei: dettagli). Da qui si spiegano i commenti di Ivana alla «disgraziata» partecipazione di Marla all’edizione americana di Ballando con le stelle, fino alla sferzata finale di un «No class!» davanti a una sua esibizione. Invidia? Ma va’. Ivana non andrebbe mai a ballare «in quei piccoli abiti con le tette e il sedere che escono fuori». Peccato che poi, nel 2018, quella stessa Ivana Trump partecipa come superospite all’edizione italiana del format. È con il marito Rossano Rubicondi e ogni cosa (dal seno in giù) sta al proprio posto, anche se l’abito è trasparente. Vale lo stesso? Per Ivana, certo che no.
L’Ivana-pensiero
Ma Ivana ci è o ci fa? Sembrano chiederselo quelli che, nel settembre del 2020, stanno seguendo Loose Women, il talk inglese dove Ivana Trump è in collegamento. Lei è lì a dire che tutti gli immigrati sono dei poco di buono, che «non si vestono da americani» e poi che «rubano e violentano le donne». E mentre la conduttrice sostiene che quello è un pensiero disumano, Ivana, la prima straniera della fila, fa spallucce: «Se è disumano, allora che sia così». Perché Ivana, ormai oltre i settant’anni, è arrivata a quel punto della vita dove «fa quello che vuole fare e va dove vuole andare». Anche a costo di dire cose che no, non ci stanno davvero. Ma lei è sempre stata così: una che, di quel prendersi tutto, ne ha fatto quasi una missione. E c’è da dire che l’ha fatto: nel bene e nel male, lei l’ha fatto sempre.