La realtà sembra sempre di più una puntata di Zerocalcare: in coda al supermercato, la gente si manda a quel paese per una bazzecola. Già c’è la paranoia del virus invisibile, ci mancava solo quella del complottismo sull’app Immuni.
Vasco Rossi ha 4 milioni di follower su Facebook e 1,4 milioni su Instagram e quando parla lo seguono in tanti. In un post ha scritto (letteralmente): «Consiglio a tutti di scaricare l’app Immuni. Sarà utile per cercare di tenere sotto controllo la diffusione del VIRUS! Sarà comunque anonima. E non preoccupatevi dei dati… GIÀ LI DATE IN OGNI MOMENTO AI VOSTRI SOCIAL! E ogni volta che accendete il vostro telefonino». Un discorso che non ha bisogno di ulteriori commenti. Anche perché è abbastanza solido.
Dopo poche ore Vasco comincia a pubblicare delle stories in cui perplesso e infastidito dice di aver subito una “shitstorm” da parte dei #socialmentecatti (neologismo che coniò nel 2014 e che continua a usare). Vasco mostra lo screenshot di un post su un gruppo Facebook privato, che si chiama “Tempesta di Sterco” e conta quasi 4000 iscritti, in cui un admin scrive: «Dopo molte richieste ecco anche lui!!! Ciao a tutti e grazie per quello che fate siete fantastici. Puniamo quest’altro impunito di Vasco, devastiamolo!!! Mi raccomando No offese No parolacce». “No offese e no parolacce”, ok, ma nemmeno “sì carezze e bacini”. Poi perché Vasco è impunito? Per cosa andrebbe punito? Tempesta di Sterco ha un’immagine di copertina in cui invita a non insultare per non cadere nel reato penale. In un video tutorial, un loro admin invita a questa protesta sociale contro 5G e vaccini, purché sia tecnica e educata.
A quanto pare, però, non è una shitstorm che si rispetti se non ci sono le offese, e gli admin dei social di Vasco hanno avuto un bel da fare a bloccare e segnalare i numerosi commenti di insulti. Lo stesso gruppo pare aver già puntato e colpito Barbara D’Urso, Jovanotti e altri vip.
Lo stesso Vasco screenshotta il nome dell’admin e dice: «È stata scatenata nei miei confronti una tempesta di sterco da una certa Fabiana Calien che ha un gruppo di social mentecatti come lei che mi insultano per aver incitato a scaricare l’app Immuni». Li chiama “teorici del complotto” e gli dedica Gli spari sopra.
Sull’app Immuni ci sono ancora oggi molte discussioni, ma la verità è che non se ne sa abbastanza per poterne parlare. Vasco Rossi probabilmente voleva rilanciare l’opinione di molte personalità delle istituzioni che hanno auspicato un download massiccio di questo strumento, altrimenti poco efficace per prevenire il Covid-19. Ma nell’era del complottismo a priori e nel caos che domina la polemica social è quasi impossibile tenere dei toni normali. Ragion per cui i dissidenti si sono trovati blastati a loro volta con due stories di un cantante di 68 anni che sui social si dimostra sempre sul pezzo.