Ode a Rummenigge | Rolling Stone Italia
Conglomerandocene
Karl Heinz, resta con me

Ode a Rummenigge

Qualche verso de Lo Sgargabonzi per 'Kalle', campione e padre della vitamina D

Ode a Rummenigge

Foto di Trevor Jones/Allsport/Getty Images/Hulton Archive)

Karl Heinz Rummenigge, non nascondiamoci dietro a un dito: tu sei la mia vita e altro io non ho.

Tu sei la mia strada, la mia verità su Ustica e sull’Italicus, tanto che da anni ti dico di aprire bocca con gli inquirenti (e sveglia!!!).

Nella tua parola io camminerò, poiché quando favelli è come se il verbo si impastasse con la tua saliva formando una fragile viuzza che mi viene naturale percorrere nottetempo. E lo farò almeno fino a che avrò in dotazione il cosiddetto “cosiddetto respiro”.

Non avrò paura sai, se tu sei con me. Quindi ti dico: per piacere, Karl Heinz, resta con me.

Credo in te, signor Rummenigge, nato da Maria H. Wuber. Figlio eternamente viziato e santoddio quanto! Morto per amore, a quattordici anni, per colpa di una testa di cazzo da competizione (diciamocelo). Vivo in mezzo a noi tifosi, ad ogni intuzzamento di piede nei confronti di lui: pallone.

Una cosa sola con il padre e con i tuoi ti chiedo: una mangiata. Anche a casa mia, oppure si va al Balanzone di viale Pietro Micca, dove fanno ottimi secondi. E lì, con te, sarò felice.

Almeno fino a quando, io lo so, tu ritornerai ad ordinare la tua stramaledetta “insalatina mista”. E io che volevo offrirti almeno gli involtini di muflone. Ma che ti prende tutte le volte?

Per aprirci il Regno di Diogene Nasturzi, tuo amico proprietario di questa discoteca di dubbio gusto, te le inventerai letteralmente di tutte. Ma io dopo pranzo devo tornare a casa, perché i giorni dispari ho la dialisi. E poi in discoteca mi scoccio.

Tu sei la mia forza, la resistenza e il fulcro. Altro io non ho oltre a te, nemmeno dei semplicissimi “profilati d’alluminio da dissipatori per elettronica e contenitori”.

Tu sei la mia pace, la mia libertà di poterlo buttare in culo ai miei adorati leprecauni da giardino.

Niente nella vita ci separerà dalla Coppa Uefa di quest’anno, ammettilo!

So che la tua mano forte non mi lascerà giocare al posto tuo. So che, da ogni male, tu mi libererai gli agenti malefici, rendendo quel male incontrollabile e metastatico (le manine a posto, mai?). E nel tuo perdono vivrò le migliori azioni dell’Atalanta, la mia seconda squadra dopo la nostra Internazionale. Non essere geloso!

Padre della vitamina D – che corrobora gli atleti nei rimpalli – noi crediamo in te. Figlio Salvatore Rummenigge, noi speriamo in te quale futura promessa del gioco calcio. Spirito D’Amore e Vieni In Mezzo A Noi, caro Karl Heinz, furono le telenovela che ti annientarono il morale durante il maledetto campionato ’88/’89. Tu da mille strade ci raduni in unità di soccorso, perché il calcio spesso sono cazzi. E da mille strade poi, dove tu vorrai, noi saremo il seme per gli ortaggi che compongono la tua amata “un’insalatina mista piccina, per piacere”. Per la quale, caro Rummenigge, hai veramente rotto il cazzo.

Altre notizie su:  Conglomerandocene