Il suo è un pontificato sanguigno e battagliero. Per convincersene, basta ricordare le sue frasi più celebri:
“Se uno offende mia madre, io gli do un pugno”.
“I peccatori saranno perdonati, i corrotti no”.
“Vivo o morto, tu verrai con me”.
Interpreta così la missione petrina: battere le metropoli a bordo della sua papamobile blindata, brandire la sua ferula (il lungo bastone papale sormontato da una croce contundente) e sgominare le bande di corrotti. Quando gli altoparlanti sulla cappotta di un’auto candida diffondono una voce, marcata da un caratteristico accento sudamericano, che ripete “non siate indisciplinati”, i cattivi cominciano a tremare.
Acerrimo nemico del denaro, lo sterco del demonio, il Papa è famoso per minacciare i corrotti con queste parole: “La cupidigia uccide”.
Nonostante già in seminario fosse il più svelto a maneggiare la ferula nei combattimenti corpo a corpo, di recente è rimasto vittima di un agguato. Ha pedinato due criminali fin dentro il loro covo, gli ha intimato “seguitemi tranquilli o avrete…problemi”, ma altri delinquenti lo hanno circondato e crivellato di colpi.
Molti organi vitali sono stati lesionati. I media lo hanno dato per morto. Ma il concistoro dei cardinali si è riunito in seduta plenaria e ha deciso di sostituire alcune parti del corpo papale con componenti cibernetiche. E qui si è manifestato un problema teologico: in quale parte del corpo risiede l’anima?
Come credevano alcune culture, forse nelle ginocchia? Ma i cardinali hanno dovuto impiantargli due gambe idrauliche. Allora no, non nelle ginocchia. Forse nel cuore? No, nemmeno nel cuore, altrimenti come trapiantargli un cuore meccanico? Allora nel cervello! Ma anche l’attività celebrale, molto compromessa, è stata per necessità integrata da ChatGpt. A cui i cardinali hanno dunque chiesto come uscire dall’impasse. Questo il responso dell’intelligenza artificiale: “In quanto simbolo della lotta contro il male, l’anima del Papa, la mia, deve per forza risiedere nella ferula”.