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Una pregiatissima selezione di barzellette sui carabinieri

Ce le racconta lo Sgargabonzi

Foto: Unsplash

Un Maresciallo a un carabiniere semplice: “Mmmh… Sto pensando a che mansione assegnarti. Senti, tu cosa facevi da civile?”
“Ero interprete. Si figuri che padroneggiavo dieci lingue!”
“Dieci lingue? Perfetto, allora andrai a leccare i francobolli!”.
“Che battuta del cazzo”.
“Prego?”
“Ripeto: che battuta del cazzo”.
“Io sono Maresciallo, se ne rende conto?”
“E io sono Donato e ti faccio un culo quadrato, se ne rende conto?”
“Sì però…”
“Mi lasci lavorare, mentre lei fa battute noi abbiamo appena dissotterrato il quattordicesimo cadavere”.
“Mafia?”
“No, Sacra Corona”.
“Maledetti”.

“Pronto, carabinieri?”
“Si?”.
“Ho subito un furto, mi può passare il carabiniere competente?”
“Mi dispiace, qui non c’è il carabiniere competente, c’è il carabiniere Rossi…”.
“Ma io intendevo competente non come cognome, ma nel senso adibito alla mansione”.
“Sì, pure io. Le ho detto che il carabiniere competente alla mansione non è al momento disponibile. Ma c’è il sostituto, il carabiniere Rossi”.
“Allora mi passi lui via, qua è pieno di cadaveri…”
“Sì ma questo tono?”
“L’HO PRESO ALLA UPIM!!!!”

“Come fa il cuoco dei carabinieri a friggere i pesci? Facile: li acquista freschissimi al mercato, poi li mette sul tavolo della cucina della caserma ed esce dalla stanza, lasciandoli lì. Poco dopo bussa alla porta e i pesci chiedono: “Chi è?”. “Carabinieri!, risponde il cuoco. E i pesci: “Oh mamma, siamo fritti!”.
“Ahahahah… che ridere, figlio mio”.
“Questo e altro per allietare l’agonia a mio papà che se ne sta per andare”.
“Ma come? Avevi detto che era solo una recrudescenza prima della guarigione”.
“Scusa papà, è che mi sono confuso e ti ho detto il vero! Figura tapina?”
“Eh beh, direi. Quanto mi resta, Fabio?”
“Il primario dice tre mesi”.
“Beh, sputaci sopra…”

Due carabinieri sono appena arrivati in ufficio. Uno chiede all’altro: “Quanti biscotti hai mangiato stamattina a stomaco vuoto?”
“Cinque”.
“Eh no caro mio. Hai mangiato un biscotto a stomaco vuoto e gli altri quattro a stomaco pieno”.
“Va beh, allora se stiamo a sottilizzare ho mangiato la prima particella indivisibile del primo biscotto a stomaco vuoto e tutto il resto a stomaco pieno”.
“Credo che la particella più piccola non divisibile sia il neutrino”.
“Esatto”.
“Comunque bella questa! Appena torno a casa, la racconto a mia moglie”.
Una volta tornato a casa, già sul ciglio della porta: “Cara, quanti biscotti hai mangiato stamattina a stomaco vuoto?”
“Tre”.
“Peccato! Se ne avessi mangiati cinque ti avrei raccontato una bella barzelletta”.
“Sai caro quanti ne ho mangiati io mentre non c’eri?”.
“No amore, quanti?”
“Contali”.
Al che la moglie si alza in piedi e in un solo attimo afferra uno stiletto da dietro la schiena, se lo punta contro la milza e si apre la pancia con un netto taglio orizzontale. Da lì esce una poltiglia nera e biancastra di Oreo, frammista a succhi gastrici e preservativi srotolati col serbatoio pieno e annodato con il logo del Club Privè Giglio Infranto.
“Hai visto, amore mio?”
“Sì, che schifo”.

Un tenente dei carabinieri si avvicina ad una prostituta.
“Senta, quanto vuole per la mia compagnia?”
“Trenta euro”.
“Compagniaaaa, avanti!”
Tutta la compagnia è strafatta di cocaina, adrenalina ed etere e quello che fanno alla prostituta è inenarrabile.
Giunti sul luogo del misfatto, i giornalisti chiedono alla prostituta in limine vitae, con la testa collegata al corpo solo per un fragile capillare, chi è stato a ridurla così.
Ma ci pensa un carabiniere a intercettare il microfono: “Sacra Corona”.
E il giornalista: “Maledetti”.

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