L’ultimo TikTok pubblicato da Ally Hardesty sul suo profilo è stato un video in cui lei e una sua amica ballavano su un remix di KaMillion di Twerk For Me. Anche se Hardesty è una sex worker che pubblica contenuti NSFW sul suo OnlyFans, una piattaforma che permette agli influencer di monetizzare le loro interazioni con i fan, su TikTok ha sempre fatto attenzione ai suoi contenuti, comparendo nei video sempre in felpa on in pigiama. “Sono sempre stata attenta a tenere la lingerie e il nudo che posto su OnlyFans separati da TikTok”, mi dice. “Lì mi piaceva fare balletti con le amiche e roba del genere”.
Circa un mese dopo, è entrata nel suo account per scoprire che gliel’avevano cancellato, senza alcun tipo di avvertimento. Hardesty era scioccata: aveva appena superato i 40mila follower e nessuno dei suoi video era mai stato cancellato dalla piattaforma – che è nota per essere molto attentata a far rispettare le sue policy riguardanti la nudità e i contenuti sessuali – prima. (Un video in cui ballava in pigiama era stato bannato, ma lei aveva fatto appello e il video era stato ripristinato). Scrivendo email a TikTok non aveva ottenuto spiegazioni. “Non mi hanno spiegato niente. Mi hanno solo detto che non potevo riottenere il mio account perché avevo violato i termini e le condizoni del servizio”, mi spiega.
Quando aveva chiesto esattamente quali policy avesse violato, TikTok aveva risposto che era la loro policy riguardante il nudo e le attività sessuali – anche se sul suo account non era mai apparsa nuda né aveva mai fatto riferimento ad attività sessuali. “Ho passato l’ultimo anno a costruire quell’account, imparando balletti e via dicendo”, racconta. “È stato davvero sconfortante”.
Hardesty è stata bannata da TikTok a novembre, durante quella che la sex worker Rebekka Blue ha definito “la purga di TikTok”, una grande operazione con cui sono stati cancellati dalla piattaforma diversi account di sex worker. Rolling Stone ha parlato con diverse persone che hanno detto di essere state bannate a metà novembre, tutte per la stessa ragione: aver violato le policy di TikTok riguardo alla nudità e ai contenuti sessuali. Tutte queste persone dicono di non aver violato queste policy, ma che semplicemente avevano sul profilo un link al loro OnlyFans o al loro sito che conteneva a sua volta un link al loro OnlyFans. E credono che sia stato questo a fargli rimuovere gli account.
La purga sembra essere stata scatenata in preparazione al varo delle nuove linee guida della comunità di TikTok, che di recente sono state aggiornate ed espanse. Secondo le nuove regole, agli utenti è vietato postare, diffondere in streaming o condividere in altro modo contenuti di nudo o sessualmente esplciti, oltre a contenuti che “mostrano, promuovono o glorificano il sesso, che offrono o sollecitano interazioni sessuali, sexting, servizi sessuali, contenuti sessuali a pagamento o sex cam”. Queste linee guida, per quel che vale, ricadono sotto la categoria di “sfruttamento sessuale”, a prescindere che le attività così descritte siano consensuali o meno.
Un rappresentante di TikTok ha confermato a Rolling Stone che “non permettiamo contenuti che promuovono o glorificano l’adescamento sessuale e non permettiamo account che cercano di spostare traffico”, ad esempio su OnlyFans. (Il rappresentante non ha commentato sul perché siano permessi link che portano, per esempio, a Twitter o YouTube, come quelli che compaiono sui profili di diversi influencer di TikTok e che si qualificano anch’essi come tentativi di “spostare traffico” altrove). Ma non tutti coloro che hanno un OnlyFans lo usano per contenuti sessualmente espliciti. La maggior parte dei creator con cui ha parlato Rolling Stone, inoltre, hanno detto che non avevano nemmeno link diretti al loro OnlyFans nella loro bio – avevano invece link a Linktree, un’app che permette di postare link multipli sulle piattaforme social che ne consentono uno solo. In più, molti creator mainstream su TikTok continuano ancora oggi ad avere link a OnlyFans nelle loro bio, compresa Bella Thorne – che lo scorso autunno ha causato un polverone quando ha creato un account sulla piattaforma, vennedo accusata di prendere in giro i suoi follower e di aggravare lo stigma che circonda il sex work.
TikTok ha declinato di commentare sul perché i sex worker sentiti da Rolling Stone siano stati bannati dalla app, né ha voluto commentare sul perché a Bella Thorne sia consentito avere un link al suo OnlyFans nella sua bio mentre ad altri creator è vietato. Ma TikTok ha confermato che agli utenti è vietato postare anche link a siti che contengono link a loro OnlyFans – anche se le linee guida non lo dicono in modo esplicito e anche se gli OnlyFans in questione non contengono contenuti sessualmente espliciti.
È ben noto che TikTok, che ha un pubblico per la maggior parte sotto i 18 anni, rimuove ogni video contenenti riferimenti al sex work e a OnlyFans. Il che ha stimolato i creator a trovare modi astuti per eludere la moderazione dei contenuti. (La bolla dei sex worker che dicono di essere dei “contabili” mentre mostrano i loro guadagni su OnlyFans ne è un esempio). Amberly Rothfield, una creatrice di contenuti per adulti, afferma che dopo la grande purga di TikTok è diventato di dominio pubblico il fatto che la piattaforma sia “molto contraria ai contenuti per adulti” e che cancella gli account che linkano a siti per adulti, anche tramite app terze come Linktree. “Stanno andando giù pesante e non permettono nemmeno di menzionare OnlyFans”, spiega.
Lydia Love, anche lei bannata da TikTok lo scorso novembre, spiega di essere sempre stata “super attenta” per evitare la censura di TikTok. “Non scrivevo nemmeno ‘sugar daddy’, scrivevo ‘sugar daddi’ e cose così. E non ho mai usato la parola ‘OnlyFans’ sulla mia pagina”. Eppure aveva un Linktree nella sua bio, che conteneva un link al suo OnlyFans. Quando il suo account è stato cancellato, aveva quasi 100mila follower. “Un sacco di ragazze che conosco si sono viste cancellare l’account. È stata una cancellazione di massa senza spiegazione”.
Goddess Ambrosia, una dominatrice finanziaria, è un’altra content creator che si è vista rimuovere l’account senza avvertimenti né spiegazioni tre settimane fa. Aveva 185mila follower. “Usavo TikTok principalmente per fare educazione sul sex work nel tentativo di togliere al settore lo stigma che lo circonda, oltre a fare pubblicità a nuove sex worker e a postare la mia versione dei trend”, spiega tramite Twitter. Il suo account è stato cancellato per “violazioni multiple delle linee guida della comunità”, anche se TikTok le ha rimosso video solo molto raramente. Anche lei aveva un link a OnlyFans nella sua vio e sta già sentendo gli effetti del suo ban da TikTok. “Il modo in cui funziona l’algoritmo mi ha aiutato molto a spingere i miei contenuti nelle giuste demografie, facendomi guadagnare molti nuovi utenti e abbonati su OnlyFans”, racconta. Da quando il suo account è stato cancellato, dice di aver perso 100 abbonati su OnlyFans.
Tutto questo avviene nonostante molti dei creator più famosi di TikTok, come Rebekka Blue – anche lei bannata da TikTok per un link a OnlyFans – abbiano messo insieme centinaia di migliaia se non milioni di follower. Al momento del suo ban, Blue era anche stata approvata come TikTok creator, il che vuol dire che era in grado di monetizzare i suoi contenuti. “Postavo video senza trucco e con vestiti larghi. Non mostravo mai pelle perché non volevo rischaire che mi chiudessero l’account”, racconta a Rolling Stone. Il suo account è stato cancellato quando aveva 950mila follower; con l’aiuto di un avvocato è riuscita a ottenerlo indietro. Crede che il fatto di avere un pubblico così vasto e il fatto che avesse il profilo verificato, abbiano contato al riguardo.
Come le altre modelle sentite da Rolling Stone, anche Blue linkava OnlyFans sul suo profilo e promuovendo il suo account su TikTok era passata dal fare 2000 dollari al mase al guadagnarne 10mila. Promuovere il proprio OnlyFans su TikTok era fino a poco tempo fa una pratica abbastanza comune, spiega Hardesty, anche senza parlarne direttamente nei propri video. “Anche se non ti stai promuovendo direttamente, se qualcuno vede un tuo tiktok e pensa che sei carina, che hai un bel fisico, o che hai una personalità interessante, finisce per forza sul tuo Instagram o sul tuo OnlyFans, e magari gli viene voglia di iscriversi”.
Blue crede che TikTok le abbia rimosso l’account perché lo usava per promuovere il suo OnlyFans. Ritiene che il fatto che TikTok sia così rapido a rimuovere gli account dei sex worker per il lavoro che fanno su altre piattaforme sia un serio problema. “Il problema è che su TikTok si trovano molte ragazzine minorenni e seminude, ma dato che non stanno facendo soldi con un link a OnlyFans i loro contenuti non vengono bannati”, spiega. E fa anche notare che altri cratori di contenuti con il profilo verificato su TikTok hanno in bio link a OnlyFans, ma non sono stati bannati.
Le sex worker che usano TikTok sono preoccupate che la censura della piattaforma possa avere cosneguenze negative su di loro in futuro, in particolare in un contesto in cui altre piattaforme come Instagram hanno optato per la linea dura e per bandire ogni minima forma di contenuti sex positive. Dopo essere state private della loro piattaforma su altre app un tempo libere come Tumblr, le sex worker sono preoccupate che il ban di massa su TikTok possa essere un presagio di un futuro decisamente ostile nei loro confronti. “È davvero scoraggiante il fatto che TikTok possa semplicemente cancellare i nostri account senza avvertirci per quello che facciamo su un altro sito che non c’entra niente con TikTok”, dice Hardesty.
Questo articolo è apparso originariamente su Rolling Stone US