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Viaggio dentro ITsArt, il “Netflix della cultura italiana”

Circa un anno fa, il ministro della Cultura Dario Franceschini aveva lanciato il progetto di "una sorta di Netflix della cultura". Ora è diventato realtà, e il risultato è questo

“Stiamo ragionando sulla creazione di una piattaforma italiana che consenta di offrire a tutto il mondo la cultura italiana a pagamento, una sorta di Netflix della cultura”.  Era il 18 aprile dello scorso anno, l’Italia si trovava nel pieno del primo lockdown e su Rai3, ospite di Massimo Gramellini ad Aspettando le parole, il ministro Dario Franceschini tirava fuori dal cilindro questo progetto destinato a fare la gioia tanto dei suoi estimatori quanto dei suoi detrattori. Per i primi poteva essere una buona idea per digitalizzare e mettere online on demand l’immenso patrimonio artistico italiano; i secondi si aspettavano un pasticcio se non proprio un nulla di fatto.

Ecco, oggi la “Netflix della cultura” di Franceschini è realtà. Si chiama ITsArt, e noi ci abbiamo passato un pomeriggio per capire se la piattaforma – promossa dal ministero della Cultura insieme a Cassa Depositi e Prestiti e al partner industriale Chili, “società selezionata per il suo know how industriale e tecnologico” – è qualcosa che ha senso oppure l’ennesima voce nella lunga lista delle ottime idee di Franceschini, dal portale VeryBello.it voluto per Expo 2015 al progetto della Biblioteca Nazionale dell’Inedito, “dove raccogliere e conservare per sempre romanzi e racconti di italiani mai pubblicati”.

Dopo una registrazione agile (si può fare anche con Facebook) e dopo aver dichiarato di avere più di 18 anni, nella home page campeggiano tre parole chiave: “palco”, “luoghi” e “storie”. Cliccando su “palco” il sito propone il concerto di Claudio Baglioni al Teatro dell’Opera di Roma, in streaming da mercoledì 2 giugno alle 21. Un live che viene definito – riportiamo fedelmente – “concerto spettacolo totale, uno spettacolo eccezionale per tempi eccezionali, opera pop-rock-sinfonico-contemporanea, arte totale, teatro totale, estetica cinematografica, storia di un grande amore e dell’amore stesso: amore personale – reale o ideale, fisico o mentale, vissuto o semplicemente vagheggiato ma, sempre inatteso, sorprendente, travolgente”. Una descrizione travolgente da cui però non si capiscono le cose fondamentali, ovvero: è in diretta o registrato? Probabilmente la seconda. In ogni caso, spiega il portale, “se lo acquisti è tuo per sempre”. Sono 12,90 euro. 

La sezione “luoghi” invece ci propone di “esplorare il Museo Egizio a casa tua”. È tutto gratis, ma ci si deve accontentare di dieci brevi video, divisi in “passeggiate musicali” – riprese di pezzi della collezione del museo accompagnate dalla musica di Berlioz, Debussy e altri compositori, nessuno dei quali italiano – e “istantanee dalla collezione”, come gli “orologi diagonali stellari”, che non è un omaggio a Franco Battiato, bensì una spiegazione del curatore Enrico Ferraris, che ci parla di decorazioni dei sarcofagi del Medio Regno. 

La terza sezione, “storie”, ci invita invece a un “viaggio attraverso la bellezza”, ossia a “riscoprire i più celebri film italiani, capolavori che hanno raccontato al mondo storie e segreti del bel paese”. Una selezione accurata, a quanto pare, visto che i film disponibili sono 28 e già tutti fruibili altrove, spesso anche gratis. I titoli vanno da Roma città aperta, Germania anno zero e Paisà a un documentario su Sophia Loren (Sophia ieri, oggi, domani), i prezzi da 1,99 a 3,99 euro.

Di nuovo sulla home, scopriamo che a partire dai prossimi giorni saranno disponibili vari “eventi”. Come la “digital season” di Santa Cecilia, con “Sir Antonio Pappano” che dirige l’orchestra dell’Accademia Nazionale “in un concerto imperdibile” (per fortuna grazie allo streaming della Netflix della cultura non saremo obbligati a scegliere tra questo e il Baglioni totale-globale). Sembrerebbe gratuito, o almeno i prezzi non ci sono, e il sito invita a tornare il 3 giugno per “goderti lo spettacolo come dal vivo”. Ma ItsArt, parola di Franceschini, è “un palcoscenico virtuale che si aggiunge a quello reale per moltiplicare il pubblico, nella consapevolezza che la fruizione digitale non potrà mai sostituirsi a quella dal vivo”, e allora occorre mettersi d’accordo.

Ci sono poi le esclusive, che sono una ventina. Tra queste c’è Oplontis di Alessandro D’Alatri, girato al Parco Archeologico di Pompei e visibile “gratis con pubblicità”, che non si sa bene cosa sia visto che manca la descrizione, ma è primo per popolarità quindi dev’essere bello. E sempre nella home troviamo opere, concerti e balletti della Scala (gratuiti) e del Maggio Musicale Fiorentino (9,99 euro), altri documentari girati a Pompei come Pompei Eternal Emotion (sarà per i turisti stranieri che si spera tornino) di Pappi Corsicato, varie direzioni di Riccardo Muti tutte a 4,99 euro, opere teatrali e liriche e altri musei ancora. I contenuti sono in totale 700, numero che però sembra contare anche i brevi video del Museo Egizio. Manca del tutto la musica rock, ma pure quella leggera o leggerissima. Ma forse il concerto di Baglioni totale contiene già tutto. 

“Lavoriamo per diventare la principale piattaforma digitale nella distribuzione live e on demand di contenuti rappresentativi della cultura italiana”, si legge nella sezione della pagina che spiega agli utenti il progetto, “offrendo un palcoscenico progettato per emozionare il pubblico e raccontare il vasto ecosistema di storie, personalità, luoghi, saperi, territori e tradizioni che da sempre caratterizzano l’Italia”. Per ora, ecco, diciamo che c’è da lavorare.

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