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A day in the life

Jonas Carpignano

Una delle voci più vive del nuovo cinema italiano, una città (Palermo) diventata casa, un gambero crudo in bocca, la voglia di futuro nell’aria

Testo e foto di Alessandro Treves

Jonas Carpignano

Ho incontrato Jonas per la prima volta in un vicolo del Capo di Palermo, per caso, mentre giravo senza meta con un amico a bordo di una smart scalcagnata.

L'ho riconosciuto mentre ci avvicinavamo a lui che ci camminava davanti con i suoi dreadlocks e l'andatura di chi sta andando a fare qualcosa che gli piace.

Si appoggia alla portiera per un saluto e dopo esserci scambiati qualche sorriso di cuore è già di corsa verso il mercato, per non farsi scappare la neonata dal suo pescivendolo di fiducia. Ci vado anche io, è un amante del buon cibo e gli piace cucinare, conosce tutti i banchi migliori di pesce, frutta e verdura; si aggira tra la folla con la velocità di un ragazzino affamato di vita, fotografarlo è difficile ma non mi viene neanche in mente di chiedergli "fermati, stai lì, stai là”, è un piacere vederlo sgattaiolare da una tenda all'altra con un gambero crudo appena offertogli in bocca o mentre annusa un grappolo di pachino che sa di estate.

A prima impressione, il suo accento è un po' di NY e un po' di Gioia Tauro, a tratti siculo: è forestiero ovunque e a casa dappertutto, uno che riuscirebbe a farsi capire anche negli anfratti più remoti della terra.

È venuto a stare a Palermo quasi per caso, stava montando A Chiara e doveva decidere se farlo a Roma o nel capoluogo siciliano; dopo un paio di viaggi per capire com'era la situazione non solo ci ha montato il film e fatto una figlia con Isabella: si chiama Aria, ha 6 mesi, lo sguardo curioso e più gente ha intorno e più sembra felice.

Nel loro nido due cani che lo seguono passo passo, maioliche siciliane che ti portano a spasso nelle stanze, profumo di frutta e vino naturale che Jonas ama per i non postumi del giorno dopo, mi rendo conto di quanto questi due bei giovani amino la vita che stanno facendo.

Quasi nessuna foto per ora, quello che mi interessa di più è parlare con lui senza troppe distrazioni, osservarlo per capire il miglior modo di raccontarlo, e poi anche solo guardarlo è piacevole, non sta fermo un attimo e ci si rende conto in fretta che è una persona pura e c'è serenità nel passare del tempo insieme.

Jonas Carpignano

Quasi nessuna foto per ora, quello che mi interessa di più è parlare con lui senza troppe distrazioni, osservarlo per capire il miglior modo di raccontarlo, e poi anche solo guardarlo è piacevole, non sta fermo un attimo e ci si rende conto in fretta che è una persona pura e c'è serenità nel passare del tempo insieme.

“Che musica ascolti?”

La risposta è vaga: in realtà Jonas accoglie il mondo nelle orecchie senza pregiudizi e senza fare troppe storie trova un posto alle cose del mondo, abbandona il suo gusto personale a favore della veridicità della narrazione, testimone della vita che gli scorre davanti, senza preconfezionarla; dalla playlist dei brani di Sanremo a Madame, Jonas non ascolta la musica, lui se la vive.

È la realtà dei suoi film che non appare mai né giudicata né guidata, è un racconto potente che lascia spazio all'interpretazione di chi osserva: come De Seta, spoglia il racconto rendendolo quasi cronaca dei fatti. I suoi attori non sono un mezzo per portare il suo film ad essere ciò che lui ha in mente ma diventa lui stesso lo strumento con cui le persone protagoniste del racconto possono svelarsi e farsi conoscere.
Che si parli di immigrazione, comunità Rom o criminalità organizzata, con Jonas ci si chiede perché avviene qualcosa anziché cercare sempre risposte veloci e perentorie, torna il grande assente della società di oggi: il dubbio, lo sforzo di predisporsi a voler capire. Se l’ignoranza spinge al buio della paura, la conoscenza è luce. (Aggiunta retorica)

Jonas Carpignano

"Io mi affido a te, tra artisti bisogna lasciarsi andare, non avrebbe senso cercare di controllare qualcosa mentre mi fotografi"

È sul suo divano, con i suoi due cani sdraiati ai piedi, mi racconta di come ama addormentarsi li con il respiro di sua figlia sul collo e mi rendo conto che quello è uno dei pochi momenti in cui l'ho visto fermarsi, prendere aria e ne approfitto per qualche scatto, rendendomi conto che questa posizione rilassata gli appartiene ma non troppo: sta sempre in giro a mangiarsi la vita che il mondo gli offre e per un affamato come lui Palermo è un piatto impareggiabile.

La giornata è un susseguirsi di fotografie, caffè, bicchieri di vino (io) chiacchiere (lui) e alla fine andiamo anche a Mondello perché mi dico che venire a Palermo e non vedere il mare è un peccato mortale e capisco che è d'accordo con me quando lo vedo correre a piedi scalzi sulla sabbia verso l'acqua.

Alla fine, stremati, ci troviamo seduti a un tavolino di plastica blu della Vucciria: Jonas sorride con i denti ma sorride ancor di più con gli occhi.

Mi racconta di come Palermo sia fedele ai palermitani e del fermento che c'è nell'aria e che una città di quel tipo è perfetta per accogliere: affitti bassi, vita che scorre senza tregua nelle vie, comunità forte abituata all'accoglienza e alla transumanza di persone.

È una città che non conosci mai ma in cui ti senti a casa dalla prima volta in cui ci metti piede. Il sorriso più intenso arriva quando lo riaccompagniamo a casa e abbraccia Aria e Isabella, con i loro cani che corrono attorno dalla felicità di aver di nuovo tutta la famiglia riunita.

Tutto sembra dirmi: ricordati chi sei ma non aver paura di scoprire pezzi nuovi di te che ancora non conosci, e accogli, accogli sempre tutto ciò che ti sembra tuo o che vorresti lo fosse.

Ci penso mentre torno in albergo prima di ripartire per Milano con una consapevolezza in più: se il mestiere che fai è diretta espressione di chi sei e di come stai, non aver paura di perderti perché è proprio uscendo dai binari che si scoprono nuovi mondi e modi di stare al mondo.

ROLLING STONE

Alessandro Giberti
Mattia Carzaniga
Pasquale D'Ambrosio
Stefania Magli
Filippo Ferrari
Maria Rosaria Cautilli

PHOTOGRAPHER & AUTHOR

Alessandro Treves
@KIND-OF Management

PROJECT ART DIRECTOR

Eleonora Gaspari
@Wibmilano

CLOTHING

Giorgio Armani
Etro
Acne Studios
Vintage Lariulà

STYLE ASSISTANT

Giulia Reale

THANKS TO

Lea Pedri Stocco
Isabella Ivonne Torre
Fele La Franca