La verità, soltanto la verità, signor giudice. Lo giuro. In un mondo che si è cosparso il naso di fake news e cospirazioni universali, fatte di terrapiattisti e “sciatori” chimici a volte viene meno il concetto di vero, ciò che è concreto e reale, ma soprattutto ciò che fa la differenza. È quello che ho pensato guidando la nuova Jeep Renegade. Non perché il nuovo modello del marchio del gruppo FCA sia una bufala, no, anzi, ma perché – al contrario – è decisamente trasparente, giusto, diretto. Non gira troppo intorno nel mostrare tutto ciò che può dare, sia in termini di prestazioni, di tecnologia e di piacevolezza di guida, lo fa e basta. La nuova Renegade non mente mai, si rivela esattamente per quello che è. Sembra banale, ma non lo è affatto.
Brillante, stilosa, contenuta. La Jeep Renegade è stata una delle auto più vendute negli ultimi anni e anche nel gennaio 2020 risulta presente nella top Ten delle auto più immatricolate. È anche per questo che Jeep non ha voluto fare stravolgimenti in termini di estetica, in primis, e di funzionalità. Nonostante molti vedano un cubo appoggiato su quattro ruote con una aerodinamica pressoché inesistente, altri ci vedono invece una vera e propria 4×4 travestita da fashion car. Degustibus. Sulla soggettività ci si può far poco anche se è evidente come l’attenzione di Jeep si sia rivolta verso la classica calandra con le sette feritoie verticali e che lo stile quadrato sia stato mantenuto proprio per confermare l’identità off road del marchio. Anche gli interni sono stati rivisti e adesso sono più confortevoli, avvolgenti e spaziosi.
A bordo di Renegade si sta comodi. Certo, se il guidatore supera il metro e novanta, dietro si inizia a stare stretti. La tecnologia a bordo è buona e ben realizzata, con una telecamera posteriore – non di serie – precisa e un touchscreen da 7 pollici, con Uconnect, convincente soprattutto nella risposta ai comandi. Da notare anche la validità degli strumenti di assistenza come il Traffic Sign Recognition (TSR) e il Intelligent Speed Assist (ISA). Il primo utile per riconoscere cartelli stradali e limiti di velocità grazia a una telecamera frontale, il secondo adegua la velocità al traffico circostante. Ovviamente, sul modello in prova troviamo anche il Cruise Control Adattivo, il Blind Spot Monitoring e il Lane Departure Warning.
Se poi amate la musica, l’impianto Beats fornisce nell’abitacolo un suono chiaro, pieno, deciso, gradevole e sempre rockeggiante, in perfetto stile Jeep. Ecco, su Renegade sembra di essere il Conte di I Love Radio Rock, liberi, tosti e convinti di poter cambiare il mondo.
La grande capacità dell’azienda è stata quella di trovare il giusto compromesso fra dimensioni – compatte per un SUV – perfette per viaggiare, ma anche per girovagare per la giungla metropolitana senza avere il patema d’animo di non trovare parcheggio o di effettuare manovre d’agilità al limite degne del miglior scooter.
Attenzione, non sto dicendo che non abbia difetti, ma che quest’ultimi possono essere sorvolati nella sostanza, nel quotidiano. Ad esempio, il cambio robotizzato automatico è leggermente in ritardo, fuori sincro, non va all’unisono, ma una volta adeguato il piede all’erogazione hai risolto il problema. L’abitacolo non è silenzioso, come molti altri SUV della categoria e alcuni componenti sono un po’ cheap e plasticosi, che su un’auto che parte da più di 22mila euro un po’ ti fanno storcere il naso, ma non siamo nel segmento luxury. Un altro piccola fatica sta alla voce consumi: se avete il piede pesante oppure usate la Renegade in città, ecco meglio di 15 chilometri con un litro sarà difficile farli.
In sostanza, se state cercando un mezzo che possa essere funzionale e pratico in tutte le situazioni, quella è Jeep Renegade. Il motore provato da noi (1.3 benzina turbo con 150 cavalli) è un amore: frizzante, allegro, divertente. Il volante è comodo, forse la corona è un filo grande, ma in curva è stabile e mantiene a dovere – senza ausilii – la traiettoria. Jeep Renegade non è esente da difetti, ma è l’auto giusta per chi ha bisogno di sicurezza, di un po’ di stile, di spazi familiari senza essere troppo ingombrante e per chi ama la verità, anche se qualche volta può far male.