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Viva il Viva! (Festival): linguaggi universali e ‘voitures a vivre’ Renault

E’ un suono che si fonde con l’ambiente, passa dall’elettronica che guarda alla storia della musica per puntare dritto verso il futuro, quello del Viva! Festival che è tornato in scena anche quest’anno a Locorotondo, insieme alla visione di Renault
Viva! Festival

photo Francesco Marinelli

Elettronica e sperimentazione in terra di Puglia, con un occhio sempre puntato sulle nuove tendenze e su quello che il futuro potrà riservarci. Per l’ottava edizione di Viva! Festival la formula è un concentrato di innovazione, che pesca da radici solide e in grado di tracciare una rotta, che si tratti di suoni, forme e colori. Non è quindi un caso se a campeggiare sul palco e tutt’attorno, per il terzo anno consecutivo, c’è anche il logo di Renault, anche quest’anno al fianco dell’evento pugliese con il quale condivide direzioni e sguardi. Quelli fatti di innovazione e curiosità, con un occhio alla storia per reinventare un futuro votato al bello, che si parli di arte così come di un un’automobile.

photo Francesco Marinelli

Alla base del progetto condiviso, l’arte e la musica, quella suscita emozioni, evoca immagini e ricordi. Uno spartito di note che si leggono con il linguaggio della passione, facendo viaggiare la fantasia come forma di comunicazione in grado di raggiungere la sfera emotiva in modo rapido e profondo. Chiamiamola linguaggio universale o strumento adatto a connettere animi e persone. Raccontare una storia che si muove a piacere tra passato, presente e futuro. Se poi aggiungiamo che madrina d’eccezione del festival, quest’anno, è stata la nuova Renault 5 E-Tech Electric, esempio perfetto della storia che si fa futuro, il racconto è ancora più avvincente.

photo Francesco Marinelli

Sarà questo il senso delle parole che non ti aspetti da chi produce automobili: “Renault si occupa prima di tutto di esseri umani”. Ecco, quegli esseri umani sono anche quelli che davanti alle note degli Air e degli Underwold, quest’anno si sono messi in connessione tra loro, con il territorio e con gli artisti alla ricerca di anime da far risuonare tra suoni rarefatti della band francese di Versailles che celebra i 25 anni dell’album ‘Moon Safari’ o quelli del gruppo scozzese che a ritmo di ‘Born Slippy’ ha rivendicato la propria storia e i propri suoni (e alzi la mano chi non ha recitato a memoria il monologo iniziale del film ‘Trainspotting’, ascoltandoli).

photo Francesco Marinelli

Musica è arte e con il mondo dell’arte Renault intrattiene da sempre un legame forte e profondo. Non sono un caso le oltre 550 opere che fanno parte della Collezione d’Arte Renault iniziata nel 1967 da Pierre Dreyfus, così come non lo è la lunga storia d’amore che unisce Renault e la settima arte fin da quando entrambe hanno visto la luce in Francia, quasi coetanee, oltre un secolo fa. Ed è proprio per proseguire questo rapporto, che in occasione dell’ottava edizione del Viva! Festival, la marca della losanga ha stretto una collaborazione con l’artista visivo italiano Ray Oranges che ha ridefinito lo skyline del magico borgo di Locorotondo sfumando i confini tra arte, spazio e design. Il processo creativo per la realizzazione degli artwork è partito dalla stretta relazione geometrica che intercorre fra il nuovo logo Nouvel’R della casa automobilistica francese e quello di Renault 5 E-tech Electric, madrina di questa edizione della kermesse musicale, entrambi caratterizzati dallo stesso angolo d’inclinazione. Obiettivo dichiarato? Quello di immergere lo spettatore in un immaginario dinamico, fatto di forme geometriche in comunicazione tra loro.

photo Francesco Marinelli

Il primo artwork è uno studio della forma su cui si basa il logo Nouvel’R: esplorando le potenzialità della forma nella sua bidimensionalità e tridimensionalità, Ray Oranges ha definito uno spazio stratificato ma bilanciato, con il colore ad evidenziare o attenuare le forme, guidando l’occhio dello spettatore attraverso geometrie iperreali. Il secondo è un tripudio di colori pop, come quelli delle R5 E-tech Electric esposte nel borgo, ispirati alle forme del 5 di R5 e alla ‘casa sulla cascata’ di Frank Llyod Wright. Design, musica e architettura, unite per un inedito video mapping all’insegna del movimento.

photo Francesco Marinelli

 “Negli ultimi anni – ha raccontato Ray Oranges – Renault ha abbracciato un’immagine lineare e contemporanea che trovo molto affine al mio mondo. L’idea era di immergere lo spettatore in un immaginario inclinato, dinamico, costruito con semplici forme geometriche in comunicazione tra loro e capaci di catturare un mondo futuribile ma intriso di una bellezza senza tempo”. Quel tempo che non ha tempo e un passato che indica la strada per il futuro. Viva il Viva!, quindi, che crea un’onda di connessioni intense e vibranti che si propagano per un intero territorio attraverso la musica, a braccetto con Renault a sua volta alla ricerca di collegamenti tra esseri umani ancor prima che luoghi, “che vuole trasmettere sensazioni inedite, che è sempre stato più ispirato dal migliorare la qualità della vita, piuttosto che la qualità della guida”. Mezzi, che in Renault chiamano ‘voitures a vivre’, come suoni, il tutto per regalare emozioni.

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