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Alessandro Baris, in anteprima il video di ‘Embers’ feat. Emma Nolde

Un pezzo scritto in un momento di fragilità che mima la fatica di un corpo che si spegne, un video che racconta il lato oscuro delle cose attraverso l'immagine di una Luna abitata da una strana creatura

Un pezzo scritto in un momento di fragilità, che mima la fatica di un corpo che sembra spegnersi. Un video che racconta il lato oscuro delle cose. È Embers, secondo singolo tratto dall’EP di Alessandro Baris Sintesi, con il featuring di Emma Nolde.

«Embers è stata scritta in un momento di profonda fragilità personale», racconta Baris. «Nel corso della sua lavorazione l’arrangiamento ha subito varie mutazioni, fino a liquefarsi e diventare la metafora sonora di un corpo che inizialmente respira a fatica e che quando sembra non farcela più, riprende invece la sua forza superando infermità e smarrimento. La voce di Emma si è inserita alla perfezione in questo scenario emotivo e sonoro. Pur lavorando a distanza e senza darle alcun riferimento preciso sulla linea vocale, lei è entrata nel brano elegantemente, enfatizzandone le sensazioni e culminando nel crescendo finale dove la sua voce risuona come un ritorno alla vita».

Racconta Emma Nolde: «Nel primo periodo di chiusura, quando Alessandro mi ha chiesto di provare a buttare giù qualcosa sul suo brano Embers, mi è capitato di vivere sensazioni quasi apocalittiche. Succede spesso di estremizzare le nostre sensazioni, soprattutto in un momento in cui ci si trova costretti a pensare molto. Poco prima della quarantena ho avuto la grande fortuna di incontrare una persona che mi ha cambiato, in modo profondo. La paura di perdere questo legame a causa della distanza forzata mi preoccupava e mi assorbiva completamente. La musica di Alessandro ha cambiato il mio punto di vista, mi ha fatto vedere il bello. Da qui si capisce la forza che ha avuto su di me: “At least I found someone before the end”, almeno, ho trovato qualcuno, prima della fine. Lo dico in modo riconoscente, da persona che ha vissuto una cosa bella che potrebbe concludersi rimanendo tale. Come spesso accade la musica ti aggiusta l’umore e la visione delle cose, soprattutto se ti coinvolge così tanto».

Il video è stato realizzato da Fabio Volpi, che racconta: «Affronta il tema del lato oscuro e interiore delle cose partendo dal celebrato lato in ombra della Luna, che qui si presenta come una lacerazione permanente di una superficie fredda abbandonata, dentro la quale abita un mondo o una creatura organica vibrante che per pochi attimi svela un volto umano. Questa debolezza rivelata diventa in qualche modo esplosiva nel tentativo finale di abbracciare l’osservatore, mentre il pianeta stesso si allontana e si richiude».

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