Questa è la più bella canzone dei Buffalo Springfield per me, e forse la mia preferita di Neil Young in assoluto. Ero molto indeciso sul farne una cover o meno, per una questione di timore reverenziale. Avevo paura di profanare il tempio: non si scherza con un’incisione così, l’arrangiamento, la voce, in questo pezzo tutto è perfetto e sacro per me. Non si può offrire versione altra di una meraviglia simile. Ma la strimpellavo, continuavo a cantarla, ogni volta che potevo, durante il lockdown. Quindi ho pensato di fregarmene e farne una mia versione piano e voce per Storie Inventate, aiutato dal maestro Trabace.
È una canzone sulla fine. Ho letto da qualche parte che Neil stava per lasciare la band quando la scrisse. C’è dentro la fine dell’estate, la fine dell’amore, e c’è la fine di un’epoca. La California non sarebbe mai più stata soltanto amore, fiori e jingle-jangling. Stava per arrivare il sangue, Manson, la fine del sogno. Expecting to Fly è una canzone incredibile, e io spero che possa servire ricantarsela, in questi tempi dannati, tenersela in tasca come incoraggiamento, come amuleto.
Questa è l’ultima (un po’ malinconica) puntata di Storie Inventate. A Simone Costello, storica direzione artistica di Ohibò, un club bellissimo di Milano che ha dovuto chiudere i battenti all’inizio dell’estate, ho chiesto di raccontare la sua esperienza di “addio”. Sono molto contento che lui l’abbia fatto col sorriso, caricando il suo racconto di fiducia nel futuro e di forza. Gli addii a volte fanno male, altre volte sono soltanto delle ritirate. E la ritirata, lo dice anche l’I Ching, è virtù del saggio che sa che quello non è il momento di combattere. Non è la sconfitta, ma quasi il suo contrario. Grazie per averci seguito, è stato bello.
Guarda tutti gli episodi di Storie inventate.