«La canzone è nata da una frase sentita da un compagno di vita dopo una grigliata d’agosto prima di scendere in campo in un triangolare alle 3 del pomeriggio: “se proprio devo morire che sia in un campo di pallone”. Ho costruito il testo intorno».
Non si sa se l’amico è schiattato sotto il sole pomeridiano. Si sa che Giacomo Toni ci ha tirato fuori un’altra bella canzone. S’intitola Se proprio devo ed è il primo estratto dall’album Ballate di ferro che uscirà dopo l’estate per L’Amor Mio Non Muore Dischi. Toni è «Paolo Conte immerso in una vasca piena di LSD», cantautore e pianista dallo stile diciamo così irruento, ha in repertorio pezzi stralunati, altri struggenti che fanno venire in mente i classici della canzone d’autore, altri ancora indisciplinati e rumorosi come quelli di Nafta, album favoloso del 2017, grande ritratto di provincia.
“Se proprio devo vivere” canta Toni in un passaggio che rimanda a Mario Santiago “che sia senza timone e con il vento nel petto”. Il video del pezzo è diretto dall’illustratrice Mara Cerri (era suo il manifesto del film di Alice Rohrwacher Lazzaro felice). «I ragazzini che giocano a pallone sono la squadra dei Leoncelli di Forlimpopoli, nel campo della chiesina», racconta Cerri. «Accanto c’è un bar e davanti un cantiere. In quanto alla scarpa, una sera al Circolo La Rimbomba di Bertinoro Giacomo Toni ha raccontato una pessima barzelletta su Cenerentola…».