Come un novello Vincent Van Gogh, Gio Evan inaugura le prime immagini del suo nuovo video realizzato per l’ultimo singolo Klimt, che oggi vi presentiamo in anteprima. Una clip in cui il cantautore immagina una storia dell’arte vivente, con le opere che raccontano se stesse sulle note del suo nuovo singolo. «Una delle maggiori capacità dell’uomo è quella di contenere», ha detto Gio Evan parlando di Klimt, titolo che suona come un omaggio a uno dei più grandi artisti di sempre.
«Per questo diciamo spesso “sono capace, non sono capace”, perché la capacità è l’unità di misura che utilizziamo per crescerci, per migliorarci. Capace viene dal latino capax, che vuol dire prendere ma anche capire. Quando uniamo la presa (prendere) e la comprensione (capire) allora accade dentro noi quello che chiamo il dono superiore dell’uomo: il discernimento. Il discernimento è il principio dell’arte, senza un occhio capace di distinguere e di saper vedere dentro, non esisterebbe, perché l’arte vive dentro da quando fuori l’uomo ha iniziato a fare freddo. Klimt ci ricorda che siamo musei, che siamo gallerie d’arte, che è ora di farci visita e di essere visitati».
Dopo Himalaya Cocktail, Amazzonia e Scudo, il brano è l’ultimo estratto dal nuovo doppio album Natura Molta, uscito il 25 ottobre. Lavoro in cui Gio Evan ha raccolto dieci canzoni e dieci poesie che celebrano la forza rivoluzionaria della semplicità, che percorrono le sfaccettature della natura umana fatta di fragilità e coraggio, cantando l’urgenza della felicità, la difesa delle emozioni, l’intensità dell’io e del noi. «Natura Molta è un lavoro semplice, musica minima, parole ben dosate – ha commentato il cantautore – è il futuro, e come il futuro è un tempo singolare perché per funzionare deve smettere di essere singolare. Il futuro, se lo vogliamo, è smettere di dire ‘io sarò’ e iniziare a dire ‘noi siamo. È la consapevolezza che le strade sono occasioni per incontri migliori e se non ci si mette in cammino, finiremo sedati e composti»