Al Teatro Nuovo di Pisa, Pierpaolo Capovilla legge un passo di Viaggio al termine della notte di Louis-Ferdinand Céline introducendo Nervi che interpreta Rimandami se vuoi. È l’anteprima della seconda puntata di Fra(m)menti, format di Pulp Dischi in quattro episodi di una ventina di minuti l’uno che fondono musica e teatro. Se il primo frammento era dedicato al tema della solitudine, con i brani di Tōru e la partecipazione di Appino, il secondo è incentrato su amore e libertà.
«Sono ossessionato dallo scontro tra libertà e sentimento che caratterizza la mia generazione, secondo me più di ogni altra generazione», spiega Elia Rinaldi, vero nome di Nervi, che un mese fa ha pubblicato l’album d’esordio Un tipo timido. «Tutte le mie canzoni un po’ parlano anche di questo. E sono spaventato dalla ricerca della libertà a tutti i costi, essere liberi come unica ambizione di vita, credo sia un germe pericoloso, come tutti i dogmi, e credo che la libertà senza riflessione corroda il lato più fragile di noi, che è quello per me più interessante».
«Ho scelto di presentarmi con una formazione insolita, quasi anni ’50, svuotata da tutto il lato elettronico della mia musica», racconta Nervi che al Nuovo di Pisa è accompagnato da Vieri al piano, Giulio Maria Di Salvo alla chitarra, Orlando Cialli a tromba e sax. «Suonare in un teatro vuoto è una esperienza da provare almeno una volta nella vita, sicuramente emozionante. Ma ecco, appunto spero rimanga una volta nella vita e che presto si possa risentire il brusio delle file, i telefoni squillare in mezzo allo spettacolo, e le critiche lapidarie alla fine: manca davvero tutto».