Chi è Brandi Carlile, l’ambasciatrice del Record Store Day 2020 | Rolling Stone Italia
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Chi è Brandi Carlile, la ambassador del Record Store Day 2020

Fa musica country-pop, ma è lesbica, femminista, contro la diffusione delle armi e piena di amici rocker. È una grande autrice e performer. La amano tutti, dai Pearl Jam a Barack Obama

Chi è Brandi Carlile, la ambassador del Record Store Day 2020

Brandi Carlile

Foto: Alysse Gafkjen

Se nell’immaginario collettivo americano la musica country non è più un genere maschilista e retrogrado, una piccola parte del merito è di Brandi Carlile. Country girl ribelle, lesbica, femminista e piena di amici rocker, affronta il genere con grande libertà e un talento fuori dal comune. La amano tutti, dai Pearl Jam a Barack Obama.

Non a caso, Carlile è stata appena nominata ‘ambassador’ del Record Store Day 2020, che si terrà il 18 aprile. Da undici anni la festa dei negozi di dischi indipendenti sceglie infatti una sorta di rappresentante ufficiale. L’anno scorso erano stati i Pearl Jam. Prima di loro, Run the Jewels, St Vincent, Metallica, Dave Grohl, Chuck D, Jack White, Iggy Pop, Ozzy Osbourne, Josh Homme, Jesse Hughes (Eagles of Death Metal).

Nel 2020 tocca a questa musicista nata in una famiglia povera nello Stato di Washington, non lontano da Seattle, e cresciuta guadagnando il rispetto di tutti. Ha vissuto in una roulotte e quando, piccolissima, ha incominciato a suonare s’è ispirata alle grandi cantanti country Tanya Tucker e Patsy Cline. Ha fatto coming out a 14 anni d’età, seguendo l’esempio di Ellen DeGeneres. In una canzone intitolata Party of One canta la sua condizione minoritaria e i sentimenti contrastanti che ne derivano: essere madre di una bambina partorita dalla moglie. In The Joke, uno dei suoi pezzi recenti più celebri, prende le parti di ragazzi effeminati e ragazze che faticano a farsi strada in un mondo ancora maschilista.

Brandi Carlile - The Joke (Official Video)

Musicalmente, Carlile si muove a cavallo fra canzone d’autore, folk, pop e country. Ha un bel dono: utilizza materiali musicali tradizionali e collaudati, ma riesce a far canzoni eccitanti ed emozionanti. E canta da dio. Lo dimostra il suo ultimo album solista By the Way, I Forgive You del 2018, uno dei migliori dischi di Americana del decennio. Il suo progetto più recente è il supergruppo tutto femminile Highwomen, che ha fondato con Natalie Hemby, Maren Morris, Amanda Shires e con cui ha pubblicato nel 2019 il disco omonimo. È attiva anche come produttrice. Il suo ultimo lavoro in questo campo è While I’m Livin’ di Tanya Tucker.

Carlile è fra le altre cose organizzatrice di Girls Just Wanna, mini-festival tutto al femminile, una serie di weekend sulla Riviera Maya messicana. Di idee progressiste, invita in un suo pezzo la National Rifle Association a “baciarmi il mio culo country”. Nota per l’attivismo, ha messo in piedi con i suoi più stretti collaboratori Phil e Tim Hanseroth la fondazione Looking Out. Tre anni fa, il suo secondo album uscito originariamente nel 2007 e intitolato The Story è stato rifatto proprio per beneficienza da una serie di artisti comprendente Pearl Jam, Adele, Margo Price, Jim James, Avett Brothers, Dolly Parton, Kris Kristofferson. L’introduzione all’operazione, i cui proventi vanno a War Child UK, era firmata da Barack Obama: “Brandi Carlile usa il talento a favore dei più vulnerabili fra di noi, i bambini che vivono in zone di conflitto. Ci ricorda che, insieme, possiamo costruire per i nostri figli un mondo più giusto e pacifico”.

Brandi Carlile - The Story

Brandi Carlile ha vinto cinque Grammy: tre nel 2019 per By the Way, I Forgive You (Best Americana Album) e The Joke (Best American Roots Song e Best American Roots Performance) e due nel 2020 (Best Country Album per While I’m Livin’ della Tucker e Best Country Song per un pezzo tratto dal disco, Bring My Flowers Now, di cui è produttrice e co-autrice). Ha parlato del Record Store Day in un video: “I negozi di dischi indipendenti estraggono i sogni degli altri, li archiviano, li amano, li curano meticolosamente e li mettono a vostra disposizione”. E ancora: “Io e i gemelli (Phil e Tim Hanseroth, ndr) non abbiamo mai fatto un album che non fosse destinato ai piccoli negozi di dischi. Grazie per aver riconosciuto questo nostro amore e per averci offerto questa opportunità. Non vi deluderemo”.

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