La carriera parallela di Ryan Tedder come autore di hit da classifica sembra frutto del destino. Negli anni ’70, il padre del frontman degli OneRepublic scriveva canzoni gospel e aveva una conoscenza enciclopedica dei grandi successi del passato. «Poteva nominare i brani in cima alle classifiche di tutti gli anni ’80 e ’90», ha detto Tedder a Wonderland Magazine. Lui ha iniziato a suonare il pianoforte a 3 anni, da teenager ha preso in mano la chitarra e a 15 anni ha firmato la sua prima canzone.
«La melodia è la cosa più importante di ogni pezzo, punto», ha spiegato a NPR nel 2010. «Non mi importa cosa dicono gli altri, supera tutto. Non la considero neanche un’opinione. Per me è un fatto inconfutabile: il cervello umano ricorda meglio la melodia delle parole. È semplice».
La sua carriera di autore per altri musicisti ha avuto un tale successo da minacciare il ruolo di frontman degli OneRepublic: nel 2007, lo stesso anno in cui la band ha pubblicato Apologize, Tedder ha scritto una hit enorme per Leona Lewis. Ecco i brani migliori del suo enorme catalogo.
Leona Lewis “Bleeding Love” (2007)
Timbaland ha lavorato al remix di Apologize e a giudicare da Bleeding Love Tedder ha imparato una cosa o due dal collega. Nella produzione di questo brano, infatti, c’è qualche eco di Say It di Nelly Furtado. In un’intervista a NPR, Tedder ha detto di essersi ispirato a Prince: «Mi sono seduto alla tastiera e ho messo su il suono di un organo», ha spiegato. «Poi mi sono chiesto: cosa farebbe Prince?».
«Pensavo che fosse la hit migliore che avessi mai scritto», ha continuato. «L’ho data all’etichetta e mi hanno subito detto che non avrebbe funzionato. Ho pensato che avrei dovuto cambiare lavoro. Le orecchie mi dicevano che era una canzone importante». La programmazione delle radio gli ha dato ragione: per un certo periodo di tempo, Bleeding Love ha detenuto il record di singolo più passato in una settimana nelle radio americane. Per essere precisi, 10.665 volte.
Beyoncé “Halo” (2008)
Essendo fan di Come Home degli OneRepublic, Beyoncé ha contattato Tedder per chiedergli di scriverle un brano. Halo è nata mentre era a casa, bloccato da un problema al tallone d’Achille. «Io ed Evan Bogart siamo grandi amici», ha detto a Billboard. «All’epoca era un autore in ascesa e gli ho scritto un messaggio: mia moglie sarà in giro per tre ore, vieni a fare un salt e scrivere un pezzo? Avevo un’idea per uno strano coro angelico, ho iniziato a suonarglielo e in tre ore avevamo Halo». Più avanti Tedder firmerà anche XO, un brano del disco omonimo di Beyoncé uscito nel 2013.
Adele “Rumour Has It” (2011)
«Pensavo che Adele fosse la migliore cantante del mondo», ha detto Tedder a Billboard nel 2012. «Ho fermato tutto per assicurarmi di avere tempo per lavorare con lei». Ha raccontato il resto della storia a NPR. «È entrata, era arrabbiata per un litigio della sera prima con il suo ex. Ha tirato fuori una frase fantastica, “rumour has it”, perché era stanca dei pettegolezzi della gente. Quello è stato il catalizzatore. Ho iniziato a suonare un riff di chitarra sporco, tipo blues della Louisiana, e lei si è messa a cantare. Qualche ora dopo avevamo la canzone».
Gavin DeGraw “Not Over You” (2011)
Erano anni che DeGraw cercava di replicare il successo del singolo di debutto I Don’t Want to Be. Tedder l’ha aiutato con Not Over You, un brano colmo di tastiere che arriverà al 18esimo posto in classifica. «È entrato in studio e ha detto: ehi, che ne pensi di questo giro di piano?», ha raccontato DeGraw ad American Top 40. «Ha più o meno suonato la parte che sentite nel disco. Siamo partiti da lì e abbiamo scritto il pezzo. Dopo qualche giorno avevamo una canzone nel mio stile, ma con la freschezza di cui avevo bisogno».
Carrie Underwood “Good in Goodbye” (2012)
Tedder ha scritto principalmente per artisti da top 40, ma qualche volta si è avventurato in generi diversi, scrivendo brani dancehall per Sean Paul e country per Rascal Flatts e Carrie Underwood. «È bello allargare i propri confini», ha detto Underwood nel 2013. «Cerchi di crescere come artista, di non rifare sempre lo stesso disco. Vuoi sperimentare… io ho lavorato con Ryan Tedder, con gente che ha collaborato con rapper hardcore».
The Fray “Love Don’t Die” (2013)
Joe King dei Fray e Tedder si conoscono da ben prima di diventare famosi. «Ci ho giocato contro a calcio ai tempi del liceo», ha detto King in un’intervista. «Ci siamo ritrovati proprio mentre le nostre band cercavano un contratto discografico. Ci scambiavamo consigli via e-mail, abbiamo stretto una specie di patto, uniti contro l’industria». Alla fine hanno deciso di scrivere insieme. Hanno tirato fuori Love Don’t Die in circa 90 minuti.
Ellie Goulding “Burn” (2013)
Burn è il frutto di una session di scrittura che Tedder e Brent Kutzle degli OneRepublic hanno improvvisato sul tour bus. «Ero così felice di quel pezzo che abbiamo ritardato il concerto. Non riuscivo a smettere di ascoltarlo», ha detto Tedder a Billboard. «Ellie ha registrato la voce da dio, non ha fatto casino. Poi la canzone è rimasta lì per un anno». Quando è finalmente uscita, è arrivata al 13esimo posto in classifica.
John Oates “Stone Cold Love” (2013)
Uno dei brani più sorprendenti della carriera di autore di Tedder è Stone Cold Love, una canzone che ha scritto per John Oates di Hall and Oates. «Voleva lavorare in fretta e fare qualcosa che spiccasse nel disco», ha raccontato Oates a The Quietus. «Ha detto: se dobbiamo lavorare assieme, dobbiamo fare qualcosa di completamente inaspettato. E ha funzionato, è il brano più estremo dell’album».
Ariana Grande “Why Try” (2014)
L’album di debutto di Ariana Grande era pieno di omaggi all’R&B degli anni ’90, mentre il secondo sembrava tendere più verso la dance elettronica (Break Free), il pop anni ’80 (Love Me Harder) e le power ballad come Why Try. È una canzone che condivide più di una qualità con le altre firmate da Tedder: batterie marziali, un ritornello sognante e una gran melodia al synth. In una intervista con MTV del 2014, Grande ha detto che Tedder è «un grande. Amo lavorare con lui perché sa cosa vuol dire essere un cantante, voler chiudere il pezzo in un giorno. Mi ha fatto fare due take e ha finito il pezzo prima ancora che uscissi dal vocal booth».
Taylor Swift “I Know Places” (2014)
Quando Taylor Swift ha fatto con 1989 il salto dal country al pop è entrata in contatto con gli autori più di successo del decennio precedente. Il gruppo comprendeva Max Martin, Shellback e Tedder. «Ho mandato un vocale a Ryan, ho sempre voluto lavorare con lui», ha detto in un’intervista con Ryan Seacrest. «Alla fine siamo riusciti a organizzarci e abbiamo prenotato uno studio. Mi sono seduta al piano, ho tirato fuori il telefono e gli ho spiegato cosa volessi fare con la canzone, come vedevo la melodia. Il giorno dopo l’abbiamo registrata». Tedder, che ha anche firmato Welcome to New York, ha definito Swift «un prodigio del songwriting».
Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.