La voce di Amy Winehouse consumata dal whisky, i testi lucidi, gli arrangiamenti r&b ispirati alle epopee di Stax e Motown: pubblicato il 27 ottobre 2006, Back to Black è cresciuto nel tempo e oggi i racconti dei momenti difficili di un rapporto amoroso sembrano ancora più potenti di allora. Ecco 10 storie sul disco e sulla follia che l’ha circondato.
1Winehouse ha studiato i girl group per mettersi alle spalle il jazz di Frank
«Non sono più una ragazza jazz», ha detto Winehouse al Sun nel 2006. «Queste canzoni sono più accessibili di quelle di Frank. Il jazz è elitario, la gente non lo capisce. Per scrivere Back to Black ho ascoltato le band degli anni ’60 e i girl group». A tale proposito citava le Velvelettes (scambiate per i Velvet Underground dal tabloid inglese) e le Shangri-Las, aggiungendo: «Oggi ci sono tante band che si ispirano agli anni ’60, ma credo di essere l’unica ragazza a farlo».
2Mark Ronson ha scritto la title track la sera dopo avere conosciuto Amy
Mark Ronson e Amy Winehouse condividevano lo stesso editore musicale, che ha incoraggiato il loro incontro (prima di conoscere il produttore, la cantante pensava «che fosse solo un fanatico dei beat hip hop», ha raccontato nel 2006, mentre al Sun ha detto che «era il più figo di tutti»). «Era New York, marzo 2006, nello studio che avevo su Mercer Street», ha raccontato Ronson a Mojo. «Mi ha detto che si immaginava un vecchio con la barba, tipo Rick Rubin. L’ho fatta parlare di musica, per capire i suoi gusti. Ha detto che le piaceva andare ai club, giocare a biliardo col fidanzato e ascoltare le Shangri-Las. Mi ha fatto ascoltare alcuni di quei dischi, è stato un corso accelerato di produzione dei girl group. Le ho detto che non avevo nulla da farle sentire, ma che avrei lavorato a qualcosa nella notte. Ho scritto questo piccolo riff di piano, gli accordi della strofa di Back to Black. Ho aggiunto una cassa, un tamburello e tonnellate di riverbero». Winehouse ha approvato e nel giro di due settimane i due avevano chiuso cinque o sei pezzi.
3Winehouse ha scritto il testo del ritornello di Rehab per strada con Ronson
«Amy voleva comprare un regalo al fidanzato Alex Clare e così un giorno lei e Ronson hanno fatto un giro nel quartiere», ha raccontato il padre di Winehouse nella biografia Amy, mia figlia. «Sulla via del ritorno Amy ha iniziato a raccontare a Mark della storia con Blake, il suo ex, la separazione e l’inizio della storia con Alex. Gli ha raccontato di quando è stata a casa mia dopo il ricovero in ospedale e tutti avevano da dire perché beveva troppo. Poi ha detto la frase chiave del pezzo: “They tried to make me go to rehab, and I told them, no, no, no” e lui ci ha sentito un ritornello. Perché non farne una canzone?». Ronson ha poi trasformato l’arrangiamento in un omaggio ai girl group e contribuito a scrivere la prima hit americana di Amy Winehouse.
4Ronson ha preso in prestito i Dap-Kings da Sharon Jones
«Usavamo il computer per far suonare la musica vintage», ha detto Ronson al New York Times nel 2007. Quando i Dap-Kings, un gruppo r&b di Brooklyn, sono arrivati in studio per dare vita al suono ispirato ai ’60 di Ronson e Winehouse, «la musica suonava un milione di volte meglio». «Eravamo seduti qui a farci i fatti nostri, quando ci hanno detto che volevano il nostro sound», ha detto Sharon Jones, che ha cantato nei Dap-Kings prima e dopo la collaborazione con Winehouse. Quando la band era in giro con Amy, Jones era ferma, una situazione imbarazzante che ha raccontato al Times: «All’inizio ero arrabbiata, poi ho capito che se serviva Amy per farci conoscere, allora era una cosa positiva. Oggi dico che è stato grandioso e la ringrazio».
5Nel disco ci sono due classici dell’r&b
I Dap-Kings si sono occupati del grosso degli arrangiamenti e Winehouse è accreditata come unica autrice della maggior parte delle canzoni, ma Ronson ha utilizzato due vecchi classici del Soul: «Tears Dry on Their Own incorpora parte della hit di Marvin Gaye e Tami Terrell Ain’t No Mountain High Enough, scritta da Nicholas Ashford e Valerie Simpson, mentre He Can Only Hold Her interpola parte di My Girl (She’s a Fox), un pezzo del 1966 degli Icemen». Jimi Hendrix suona la chitarra nella versione originale di quel pezzo, il risultato di una session col sassofonista Lonnie Youngblood.
6Il Mr. Jones di Me and Mr. Jones è Nas
Winehouse è sempre stata un’ammiratrice del rapper del Queens Nas. In My Bed, un brano di Frank, usava un sample dello strumentale di Made You Look. Un brano di Back to Black, invece, racconta un concerto mancato del rapper, un omaggio nascosto dal titolo che giocava con il classico di Billy Paul del 1972 Me and Mrs. Jones. «Non ricordo se è stato Salaam a parlarmi di lei», ha detto Nas a XXL nel 2011. «Ma ne avevo sentito parlare già prima di ascoltare il pezzo». Gli indizi sulla vera identità di Mr. Jones sono nascosti in tutta la canzone, ma il più importante arriva alla fine: il verso “Mr. Destiny, 9 and 14” si riferisce alla figlia di Nas, Destiny, e al compleanno che condividono, cioè il 14 settembre.
7Winehouse ha testato le canzoni nel taxi del padre
«Aveva il controllo, era una perfezionista, rifaceva frasi e parole nei minimi dettagli», ha scritto Mitch Winehouse, tassista londinese, in Amy, mia figlia. Il suo perfezionismo è arrivato al punto da voler ascoltare i brani esattamente come l’avrebbero fatto molti fan. «Quando voleva sentire l’effetto di quello che aveva cantato, metteva tutto su un CD e lo ascoltava nel mio taxi. Voleva sapere come avrebbero vissuto la sua musica i fan, e cioè non con un impianto audio professionale».
8Amy frequentava il cantante Alex Clare (ma si parlava solo di Blake Fielder-Civil)
Le interviste con Winehouse del periodo precedente all’uscita britannica di Back to Black menzionavano spesso Alex, un fidanzato che non era felice di sapere che Winehouse e l’ex Blake Fielder-Civil, che ha ispirato molte delle canzoni di Back to Black, continuavano a frequentarsi. «Tears Dry on Their Own parla della separazione con Blake, il mio ex», ha detto al Sun nel 2006. «La maggior parte delle canzoni parlano di lui. Non avrei dovuto frequentarlo, perché stava con un’altra, ma l’ho fatto. Ci si parla ancora e da quando abbiamo superato il dolore va meglio. Sono convinta che si possa avere un rapporto d’amicizia con gli ex. Siamo ancora uniti, ma siamo amici e nient’altro, anche se il mio ragazzo Alex non vuole che lo veda, e lo capisco». Clare conquisterà la sua prima hit nel 2012 con Too Close.
9Il debutto live negli Stati Uniti è stato una parata di stelle
Back to Black è uscito negli Stati Uniti nel marzo 2007. Winehouse aveva organizzato una sorta di festa, due concerti al Joe’s Pub, un piccolo club di New York. Fra il pubblico c’erano Jay-Z, Mos Def, Dr. John e Nona Hendryx.
10Nel sequel, Winehouse voleva mettere da parte la rabbia
«Voglio fare un disco di canzoni nostalgiche e seducenti», ha detto Winehouse all’Irish Times nel 2006. «Mi piace quest’idea. Non voglio fare un altro disco di canzoni rabbiose… Sono molto romantica. Non sto parlando di fiori e cioccolatini, ma di quando piove, mi avvicino alla finestra e premo il naso sul vetro, sospiro pensando a quando è bello tutto quello che vedo».
Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.