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15 canzoni per il Pride

Da Diana Ross a Gloria Trevi, ecco le hit da ballare prima, durante e dopo gli eventi del Pride

Foto: Stavrialena Gontzou per Unsplash

Sono passati 50 anni. 50 anni da quando l’attivista transgender Sylvia Rivera lanciò una bottiglia contro i poliziotti che avevano già fatto numerose irruzioni nei locali frequentati dalla comunità gay. Da quel momento, dai moti di Stonewall, visto che tutto partì dallo storico locale Stonewall Inn, ogni anno si celebra il Gay Pride. Quest’anno a New York City si ricorda il mezzo secolo di una data così importante con un World Pride che, nel 2020, arriverà a Milano. E sabato, proprio all’ombra della Madonnina un’ondata arcobaleno animerà le strade della metropoli che ha la fortuna di avere un sindaco illuminato come Sala. Insomma, uno che non dice di essere all’estero o inventa scuse per non esserci. Ma quali sono i pezzi migliori per prepararsi all’evento, super carichi? Qui sotto i brani che vi faranno sentire più orgogliosi.

1. “I will survive” di Gloria Gaynor (1978)

Brano sempre attuale che, soprattutto in passato, è stato un emblema di speranza in due momenti diversi: il primo dopo i moti di Stonewall e, il secondo, durante la terribile epidemia dell’AIDS che falcidiò tantissime persone gay. La Gaynor ha dato voce ai tanti che avevano paura e necessitavano un aiuto, anche solo in musica. Il pezzo è attuale anche oggi: neofascismi, bullismi ed alcuni esponenti politici fanno di tutto per instillare il terrore, cercando di limitare i diritti. Mettetevi l’anima in pace: la comunità gay sopravvivrà. Sempre.

Frase cult: Oh, as long as I know how to love, I know I’ll stay alive

2. “Vogue” di Madonna (1990)

Ora, di canzoni super gay Miss Ciccone ne ha fatte a iosa. E in quasi tutte le sue hit si possono, in qualche modo, trovare sottotesti che strizzano l’occhio alla comunità omosex. Express yourself, già nel titolo, spiega tutto; Human nature lancia il monito “Express yourself, don’t repress yourself”. Vogue è, però, il brano che l’ha consacrata come icona e ancora oggi, quando parte, tutti a fare le pose. Sono stato molto combattuto se metterlo al primo posto anche perché, il vogueing è un ballo nato proprio nei locali gay statunitensi (andate subito a vedervi il serial Pose su Netflix). Diciamo che, in qualche modo, con le varie evoluzioni che ci sono state, ha accompagnato o ha fatto da sfondo alle lotte arcobaleno.

Frase cult: It makes no difference if you’re black or white / If you’re a boy or a girl

3. “Born This Way” di Lady Gaga (2011)

Gaga loves gays. Un amore corrisposto, non c’è che dire. Fin dagli esordi, la popstar newyorchese ha fatto endorsement e ha supportato in prima linea le battaglie della comunità gay di tutto il mondo. Basti pensare che nel 2011 venne a Roma, in occasione dell’EuroPride, per un commovente comizio e una breve esibizione davanti al milione di persone che affollavano il Circo Massimo. Questo brano-manifesto è come un tatuaggio sul cuore rainbow.

Frase cult: Don’t be a drag, just be a queen

4. “I Want to Break Free” Queen (1984)

Freddie Mercury in gonnella che fa la casalinga, ironizzando sulla soap opera britannica Coronation Street. Cos’altro bisogna aggiungere?

Frase cult: God knows, God knows I want to break free

5. “Fiesta” di Raffaella Carrà (1977)

Il dubbio era: Fiesta o A far l’amore comincia tu? Però, alla fine il Pride è gioia, voglia di esserci e lanciare un messaggio col sorriso. Quindi, vada per Fiesta. A cantarla lei, l’unica vera e grande icona gay italiana: Raffaella Carrà. Una che tra lustrini e paillettes ha dato idee alle drag queen di tutto il mondo. A parte questo, Raffa non si è mai tirata indietro e ha sempre combattuto al fianco della comunità lgbtq. Anche quando non si parlava di diritti. E poi come dimenticare una canzone come Luca? Nel brano la Carrà canta di essersi innamorata di un tale Luca che, a sua volta, aveva perso la testa per un ragazzo biondo. Era il 1978, giusto per capirsi eh!

Frase cult: Fiesta que es fantástica fantástica esta fiesta

6. “Smalltown Boy” Bronsky Beat (1984)

Un ragazzo di provincia che se ne va di casa perché gay. Quante volte ci è capitato di sentire, ancora oggi, storie simili. Ecco, Jimmy Sommerville, negli anni ’80, ha dato la sua voce a una hit disco che sarebbe diventata, ben presto, uno degli inni arcobaleno per antonomasia. I Bronsky Beat non usano mica tante metafore eh: il video è più che esplicito e sulla cover del singolo c’è un triangolo rosa che riprende smaccatamente quelli che messi sulle casacche degli internati omosessuali nei campi di concentramento nazisti. La politica si può fare anche con un brano dance.

Frase cult: The love that you need will never be found at home

7. “Go West” Pet Shop Boys (1993)

Cover di un brano dei Village People. La leggenda vuole che l’idea di farne un singolo venne dopo l’esibizione dei PSB (a Manchester) durante un evento benefico per la lotta all’AIDS. Il duo partecipò su richiesta del regista Derek Jarman (se non sapete chi è andate subito a recuperarvi i suoi film Sebastiane e Caravaggio). L’interpretazione che la comunità gay dà a questo brano fa riferimento a San Francisco, città-simbolo del movimento arcobaleno. Quel Go West, quell’andare verso ovest col miraggio della libertà (anche sessuale), fuori dagli stereotipi.

Frase cult: (Together) / We will start life new

8. “Too Funky” di George Michael (1990)

Lo so, lo so, vi aspettavate Outside. Ma c’è qualcosa di più gay di una manciata di top model (come Linda Evangelista, Eva Herzigova e Tyra Banks) che sfilano vestite da delle vere opere d’arte disegnate da Thierry Mugler? Io dico di no. Tra l’altro c’ pure un cameo di Rossy De Palma. Ma cosa volete di più?

Frase cult: And I’ll show you heaven, if you let me

9. “Y.M.C.A.” Village People (1978)

Cos’è la Y.M.C.A.? la Young Men’s Christian Association, ma anche, per i Village People un luogo di incontri gay. Una canzone che (probabilmente) non era destinata a un pubblico gay e che, effettivamente, col tempo, ha assunto una connotazione molto più mainstream.

Frase cult: It’s fun to stay at the Y.M.C.A.

10. “I’m Coming Out” di Diana Ross (1980)

Un’icona gay amatissima canta un brano sul rivelarsi al mondo, sull’uscire allo scoperto. Il gioco è fatto, l’inno è servito.

Frase cult: I want the world to know

11. “¿A quién le importa?” Alaska y Dinarama (1986)

Un inno che la comunità gay spagnola ha fatto proprio. La canzone è nata per La Bola de Cristal, show tv per bambini che aveva come protagonista e conduttrice la donna che sarebbe diventata, più tardi, una delle icone gay iberiche più amate di sempre: Alaska.

Frase cult: Yo soy así, y así seguiré, nunca cambiaré

12. “Take a Chance on Me” Erasure (1992)

Un duo smaccatamente gay per una cover degli Abba (band amatissima dalla comunità arcobaleno, come si evince dal cult movie Priscilla, la Regina del deserto). Non che A little respect sia brutta eh, ma questa cover è, senza dubbio, tra quelle con cui scatenarsi in vista del Pride. Nel video, poi, c’è la parodia en travesti di Frida e Agnetha. Due icone gay in un’unica canzone. Imprescindibile.

Frase cult: Honey, I’m still free / Take a chance on me

13. “Absolutely Fabulous” Queentastic (2006)

Le drag queen Queentastc hanno avuto un boom dopo l’Eurovision, per poi finire un po’ nel dimenticatoio. Resta che, questo brano, fa scatenare un bel po’. Adattissimo a gare di playback.

Frase cult: Absolutely fabolous, tonight

14. “Diva” Dana International (1998)

La prima donna trans a vincere l’Eurovision Song Contest. La hit, soprattutto all’estero, è stra-fa-mo-sa. Ritornello catchy e sarete rapiti da Diva. Tra l’altro, durante l’ultimo ESC a Tel Aviv ha celebrato l’amore tra persone dello stesso sesso durante la sua esibizione.

Frase cult: Diva nari’a / Diva Victoria / Afrodita / Viva la Diva / Viva Victoria / Cleopatra

15. “Todos me Miran” di Gloria Trevi (2005)

Nei paesi latini la Trevi non è un’icona, di più. Questo brano, che vi farà ballare tipo immediatamente, è un inno a essere sé stessi. Ed è stato pensato – come la stessa cantante ammette – dopo aver parlato con un suo amico gay rifiutato dalla famiglia. Una canzone contro i pregiudizi come si evince anche dal video.

Frase cult: Pero al final pero al final todos me amaran

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