Negli ultimi anni Bad Bunny ha dominato sotto ogni punto di vista. È stato l’artista più ascoltato al mondo su Spotify per tre anni di file (dal 2020 al 2022), ha vinto tre Grammy (oltre premi di ogni sorta) e sdoganato il reggaeton (ma quello fatto bene) in tutto il mondo. Nel poco tempo libero il reggaetonero di Porto Rico potrebbe tranquillamente prendersi una bella pausa e godersi il proprio successo. Ma sapete come sono sti artisti, non si accontentano mai. E Bad Bunny infatti ha avuto un’altra idea: il wrestling.
Il rapporto tra Bad Bunny e la WWE – la più grande associazione di pro-wrestling al mondo – si concretizza nel gennaio 2021 quando durante la Royal Rumble l’artista si esibisce con il suo brano Booker T, dedicato all’omonimo wrestler che prenderà parte all’evento. Passano appena un paio di settimane e Bad Bunny, alleato al wrestler Damian Priest (suo compatriota), torna in un episodio di Monday Raw dove conquista la cintura come WWE 24/7 Championship schienando Akira Tozawa nel backstage. L’artista poco dopo restituirà la cintura a R-Truth (che l’aveva persa proprio contro Tozawa) in cambio di memorabilia di Stone Cold Steve Austin.
La prima vera apparizione sul ring arriva così nell’aprile dello stesso anno a Wrestlemania 37 (l’evento annuale più seguito del settore) quando con Damian Priest sfida John Morrison e The Miz in un incontro di coppia che li vedrà uscire vincitori. Per rivedere Bad Bunny combatterà bisognerà però attendere il gennaio 2022 durante la Royal Rumble. Eliminerà due wrestler storici come Sheamus e Dolph Ziggler, venendo a sua volta sconfitto da Brock Lesnar, vincitore del match.
Nel 2023 viene inserito nel roster dei wrestler per il videogame WWE 2K23 e tornerà sul ring durante il pay-per-view Backlash, avvenuto proprio nella sua terra natia, Porto Rico. L’incontro avvenuto sabato notte, un San Juan Street Fight, ha visto l’artista battere il suo ex-compagno Damien Priest.