Forse non sapevi che queste canzoni sono state scritte da Vasco Rossi | Rolling Stone Italia
Firmato Rossi

Forse non sapevi che queste canzoni sono state scritte da Vasco Rossi

Dicono niente i nomi Mandrillo e Sharks? E i titoli ‘Neve nera’ e ‘Domani è domenica’? Ecco una selezione di pezzi scritti negli anni ’70-80 per altri artisti da Vasco, che in alcuni casi se li è “ripresi”

Forse non sapevi che queste canzoni sono state scritte da Vasco Rossi

Vasco Rossi nel 1983

Foto: Angelo Deligio/Mondadori via Getty Images

“Io sono ancora qua, eh già”, cantava Vasco Rossi nel 2011. Sono passati dodici anni e continua imperterrito a riempire cronache musicali e stadicon concerti che sono riti collettivi per un esercito di aficionados per i quali le canzoni sono un salvavita, un pezzo di cuore, un intoccabile punto fermo. Ma Vasco è anche un autore puro e si è prodigato nell’affidare i suoi pezzi ad altri cantanti. A volte il risultato non è granché, ed è anche normale quando si lavora su commissione, a volte le canzoni sono talmente forti che non avrebbero sfigurato nel suo repertorio, tanto che Vasco le ha recuperate per qualche best of, pentendosi forse di averle cedute con troppa facilità.

Comunque sia, ecco qui un campionario di questi brani, pezzi a volte conosciuti e a volte meno che dimostrano che Vasco Rossi sa anche mettere da parte se stesso per dare voce piena agli artisti con cui collabora.

Neve nera

Steve Rogers Band

1981
Sarà una neve nera

Nel 1981 il gruppo di Vasco prova a fare qualcosa di personale. E sfido: nella formazione ci sono individualità musicali importanti come quella del guitar hero Maurizio Solieri e del chitarrista ritmico e cantante Massimo Riva, “joker” e braccio destro di Vasco nelle performance live, entrambi preziosi co-autori di molti dei brani del Blasco. Al di fuori del lavoro con Vasco, la band può esprimersi maggiormente in campo hard rock, che piano piano – nelle prove successive in cui la cesura con Vasco è definitiva – sfiorerà il glam metal. In questo caso Rossi è ancora del gioco, li sostiene scrivendo i testi (lato A e B) del primo singolo. Neve nera è un roccioso pestone con ancora qualche influenza punk/wave che probabilmente gioca con i doppi sensi: da una parte evoca scenari apocalittici toccando il tasto dell’ecologia e dell’inquinamento dell’ambiente, dall’altra è difficile non pensare a un’allusione al peggioramento della qualità della droga con i suoi effetti funesti e in effetti la futura diffusione della cocaina nera o del catrame di eroina rende il brano quanto mai attuale. Il lato B Prendi e scappa risulta invece più ironico, quadretto di piccola criminalità fatta di rapine, corrieri improvvisati e roba di strada assortita col piglio grottesco che è da sempre la caratteristica di Vasco. Il singolo non è un successone, ma è in ogni caso il primo vagito della Steve Rogers Band, che continuerà ad affidarsi all’autore Vasco. Dopo l’interesse per il primo album, il gruppo lo “tradirà” facendo tutto da sé con il tamarrissimo Alzati la gonna. Grande risposta di pubblico, ma effimera: presto i membri della band torneranno dal rocker di Zocca come figliol prodighi, rimettendo parzialmente in piedi l’originario dream team.

Domani è domenica

Valentino

1983
VALENTINO - DOMANI E' DOMENICA (1983)

All’inizio della carriera Vasco praticamente non scrive per nessuno al di fuori della Steve Rogers Band, ma fa un’eccezione per Valentino, con il quale stringe una forte amicizia. Oggi nessuno si ricorda di questo cantante campano che, mosso dalla passione per la musica, decide di fuggire di casa e tentare la fortuna prima a Roma poi a Milano. I due sono uniti dalla attitudine da outsider, e Vasco lo inserisce nel mondo della discografia. Nell’81 gli scrive il primo 45 (Dimmi cioè e Mi piaci solo tu), con pezzi all’altezza del repertorio  di Vasco e infatti Valentino si fa notare a Saint Vincent Estate. Ma è nel momento in cui Vasco è in stato di grazia anche commercialmente che affida a Valentino Domani è domenica, un vero e proprio tormentone nell’estate del Festivalbar 1983 e di Vita spericolata. Un brano che ha tutto il Vasco-sound possibile e un testo che si inserisce nel ricco canzoniere a tema “confronto con l’universo femminile”. Rossi partecipa alla voce, dandogli una marcia in più. Sembra che il sodalizio tra i due possa fare scintille, ma quando nel 1984 Vasco scrive il brano definitivo per portare Valentino a Sanremo, questo viene rifiutato. Si tratta di T’immagini, che riciclato nell’album Cosa succede in città diventa un instant classic di Rossi. La decisione clamorosa della commissione spiazza Valentino che presenta al suo posto Notte di Luna di Sergio Basile, vincendo il concorso Una Canzone per Sanremo, ma perdendo il filo diretto con il Blasco, forse deluso dal fattaccio sanremese. Rimangono i frutti di una collaborazione tra le più vere e ispirate della storia del Blasco.

Sarà migliore

Fiordaliso

1985

A confermare che l’alleanza con Valentino era fonte di grandissime canzoni, c’è Sarà migliore, inizialmente parte del repertorio del campano ma che nel 1985 passa da lato B di Domani è domenica a brano di punta presentato da Fiordaliso. Voce graffiante, physique du rôle e personalità da vendere, Fiordaliso trasforma Sarà migliore in un inno femminile, ribaltando i ruoli della canzone ma mantenendo e forse potenziando il significato: realizzare i sogni non significa distruggere la realtà, soprattutto quando si parla di amore. È una delle più belle love songs di Vasco, forse una sorellina di Va bene va bene così, sufficientemente struggente da far uscire una lacrimuccia. Una demo da lui incisa nel 1983 sarà inserita nella raccolta del 2003 Sarà migliore, introducendola di fatto tra i suoi classici. Non mancheranno le polemiche contro l’ex etichetta del rocker, la Carosello, rea di aver usato la demo per promuovere la raccolta non ufficiale.

Più in alto che c’è?!

Dodi Battaglia

1985
PIU IN ALTO CHE C'E'!? - DODI BATTAGLIA - PIU' IN ALTO CHE C'E'!? - HD AUDIO

Vasco è sempre stato amico dei veri musicisti, e tra questi spicca Dodi Battaglia dei Pooh. Prima di essere il chitarrista del gruppo pop più famoso d’Italia, Battaglia suonava coi Judas, un gruppo di Bologna che nei ’60 del beat menava proprio i Pooh e che poi nel ’78 produsse uno dei primi dischi punk oriented della penisola. Con questo curriculum, viene chiamato a suonare e arrangiare parti di chitarra su brani epocali di Rossi come Una canzone per te, Va bene va bene così, Toffee. Dodi Battaglia nel 1985 scrive un album da solista e chiede a Vasco un testo su una ballata rock particolarmente “angelica” e lui confeziona un brano in cui attacca il concetto di religione, sfociando in un ateismo per cui l’unica ragione di vita è l’amore. Più in alto non c’è “niente di quel che credevi però adesso c’è una donna, una donna per te”. Più in alto che c’è è un’appendice romantica del Vasco pensiero sul tema dell’aldilà, esplicitato in C’è chi dice no in maniera decisamente più incazzata. Vasco partecipa anche in un cameo vocale, e una volta uscita la canzone, ammette che avrebbe voluto inciderla lui per primo. Nel 2016 finalmente registra la sua versione inserendola nella raccolta VascoNonStop. Nella sua interpretazione, diventa uno dei più begli inni alla vita della storia della musica italiana.

Pippo

Zucchero

1987

Vasco ha sempre tenuto alla paternità delle sue opere soprattutto se scritte per altri, ma in un caso le cose sono andate diversamente. Parliamo di Pippo, il brano di Zucchero che nel dorato 1987 di Blue’s diventerà un earworm di grandissimo successo. Vasco e Zucchero in quel periodo sono amici e compagni di bagordi. Si mettono a scrivere a quattro mani questo brano, ispirato alle vicissitudini di Zucchero, in crisi con la moglie e soprattutto con questo amico il quale sta cercando di sottrargliela in maniera infida. Pippo è un brano efficace, diretto, se vogliamo piuttosto sempliciotto nel suo sapore rhythm and blues, ma coglie nel segno. Il ritornello nasce da uno sfottò a Pippo Baudo mentre i due sono sbronzi insieme a casa di Vasco, che propone di andare a Sanremo per percularlo. Vasco finisce il testo di notte, una volta che Zucchero è tornato a casa. Il giorno dopo rimane quasi sorpreso della sua esistenza in quanto se ne era completamente dimenticato. Zucchero è entusiasta e lo va a registrare, chiama Vasco e gli propone di fare un duetto da portare a Sanremo come da siparietto di cui sopra. Vasco declina l’invito dicendo che stava scherzando. Alla fine – proprio perché nato per scherzo – rinuncia alla paternità del pezzo cedendolo a Zucchero, il quale però non mancherà di ricordarne le origini. Esempio lampante di come un divertissement e nulla più nelle mani di Vasco può diventare una hit.

Tentazioni

Sharks

1989

Gli Sharks sono una band hair metal prodotta dalla coppia Ruggeri-Schiavone che piano piano si avvicina sempre più a un suono AOR americano (Enrico Ruggeri e Vasco a quanto pare non hanno in comune solo il tastierista). Vasco scrive il testo di Tentazioni, che viene presentato a Sanremo e ha un discreto successo. La band viene addirittura scelta dal Blasco per aprire le date del tour del 1989 e sarà di supporto ai Deep Purple. Eppure il cantante Dario Fochi non rende giustizia a Tentazioni. Come tutti i testi ermetici di Vasco, conta l’intenzione nell’interpretazione. In questo caso il tema è quasi à la Uncontrollable Urge dei Devo, il protagonista cerca di farsi calare una pericolosa “scimmia” (che può essere la droga, il sesso o qualsiasi altra dipendenza), il che renderebbe tutto il concept molto interessante. Occasione sprecata, tanto che gli Sharks finiranno nel dimenticatoio dopo un periodo di aurea mediocritas.

Mr. DJ

Mandrillo

1977

Per finire, ripartiamo dall’inizio, agli albori del Vasco cantautore e alle sue prime collaborazioni. Parallelamente all’uscita del primo singolo Jenny, Rossi partecipa dietro al nickname (che è tutto un programma) Wasto al 45 giri di debutto di Giancarlo Mandrioli, un disc jockey di Bologna che aveva condiviso l’attività nelle radio private con lui. Nel brano, sotto diversi pseudonimi, troviamo tutta la combriccola: Curreri, Solieri, Riva, il batterista Gilberto Rossi di Ma cosa vuoi che sia una canzone. Ed è curioso, perché di rock non c’è traccia in questo esempio di proto techno pop: anzi si va sparati in una space disco costellata di effetti elettronici, cassa in quattro e cupezza teutonica. A suo modo molto avanti per i tempi, impossibile da catalogare in una categoria un minimo commerciabile, è a tutti gli effetti un episodio sperimentale di un collettivo di allucinati in cerca di nuove strade, in contemporanea con lo sviluppo della new wave bolognese (forse un prodromo di Deviazioni). Sì, d’accordo, ma Vasco cosa scrive in questo caso? Beh, non è accreditato ma la frase che ripete in loop in modo maniacale con la voce contraffatta da un distorsore è chiaramente farina del suo sacco, un semplice, ermetico, chiarissimo manifesto della generosità del Blasco nel “regalare” canzoni ad altri: “Hey Mr. DJ, this song is just for you!”.

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