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I 10 migliori video internazionali del 2021

Dai riferimenti biblici di Lil Nas X alla semplicità di Billie Eilish, da Arca in formato cyborg all’orgoglio black di Little Simz, è stato un grande anno per la musica da guardare

Uno screenshot del video di 'Montero' di Lil Nas X

È arrivato il momento di scegliere i migliori 10 videoclip dell’anno e come sempre arrivare a una top ten non è stato compito facile. Anche in un anno minore come il 2021, costretto a pagare dazio di un biennio davvero difficile per l’industria musicale, c’è stato l’imbarazzo della scelta, tanto che alcuni video molto belli sono rimasti fuori (Vince Staples, Normani, Doja Cat, Slowthai e A$AP Rocky, Kendrick Lamar, Fka twigs e The Weeknd, TNGHT), ma questo solo perché i primi 10 avevano qualcosa in più, a volte dal punto di vista estetico, a volte per il valore che avevano nella carriera dell’artista che rappresentavano.

“Montero (Call Me By Your Name)” Lil Nas X (marzo 2021)

Montero (Call My By Your Name) è stato, senza dubbio, il videoclip dell’anno. Non tanto per l’assurda estetica del lavoro in sé, ma per i layer di significato queer portati all’interno della musica pop mondiale. Con questo lavoro, l’esplosione della queerness di Lil Nas X ha travalicato gli argini del rap americano, costruendo un nuovo possibile punto di riferimento per le future generazioni. Montero, diretto dallo stesso Lil Nas X e Tanu Muiño, è un video massimalista, esagerato, eccessivo, tra riferimenti biblici e citazioni disparate (da Cellophane di FKA twigs al Simposio di Platone), capace di stravolgere per sempre la visione del rapper americano macho. Montero è la liberazione definitiva di Lil Nas X da questi canoni, da questi schemi, il ritorno alla sua natura più vera, ovvero quella di Montero, il suo nome all’anagrafe.

“Introvert” Little Simz (aprile 2021)

Introvert è forse il video più alto e intelligente dell’anno, proprio come Little Simz è stata l’artista rap più alta e intelligente del 2021. Un bellissimo caso di come un video sia capace di sostenere e incorniciare perfettamente l’artista che rappresenta. C’è la protesta politica, la blackness, le coreografie, quelle corali e quelle comunitarie. Comunica una sensazione d’orgoglio potentissima e ci riporta sia alle radici che al futuro del rap.

“good 4 u” Olivia Rodrigo (maggio 2021)

Prendete l’estetica da bad girl di Avril Lavigne di inizio millennio, portatela nel deviato mondo iper-fashionista da high shool di Scream Queens e dategli quella bella patina analogica lo-fi che contraddistingue i lavori di Petra Collins. Shakerate questo cocktail e avrete good 4 u di Olivia Rodrigo, il mega-successo della nuova gigantesca sensation del pop americano. A volte basta scegliere le proprie reference con gusto e buttarsi dentro a capofitto per fare centro e diventare l’idolo di tutte le ragazzine dell’Occidente.

“Juggernaut” Tyler, the Creator (giugno 2021)

Il più folle, il più bravo, il più insensato. Tyler è semplicemente la cosa migliore che sia accaduta nell’estetica del rap, o forse della musica in toto. I suoi video – che oramai si dirige da solo senza alcun problema a nome Wolf Haley – sono un incomprensibile mix di tecniche e di scelte estetiche che portano chi guarda a porsi una e una sola domanda: come gli è venuta in mente ‘sta cosa? Nel caso di Juggernaut, un Tyler anni ’70 trascina con una corda un gigantesco monster truck con sopra un minuscolo Tyler a petto nudo nella cornice di una splendida catena montuosa innevata. Chiaro, no?

“Say What You Will” James Blake (luglio 2021)

Talento cristallino della sua generazione, autore pazzesco, produttore tra i più ricercati (da Frank Ocean a Beyoncé). E mettiamoci pure che è un bellissimo ragazzo con una moglie incredibile. Chi non vorrebbe avere la carriera (e la vita, aggiungiamo) di James Blake? Probabilmente lo stesso James Blake. «Non importa quanto successo hai, ci sarà sempre qualcuno con cui paragonarsi e sentirsi inferiori», ci aveva detto in un’intervista per raccontarci questo suo clip. Say What You Will è dunque un’ironica messa in scena in cui James continua ad essere perseguitato da un’artista che sta avendo molto più successo di lui, Finneas, il produttore fratello di Billie Eilish. Per la rubrica: mai una gioia.

“Happier Than Ever” Billie Eilish (luglio 2021)

Billie Eilish ha capito una cosa che in molti dell’industria faticano a comprendere: per fare un bel video basta avere una bella idea e lavorare per evidenziarla. Anche in questo nuovo e a suo modo sorprendente capitolo della sua giovanissima carriera, la Eilish continua in questa direzione e con Happier Than Ever produce uno dei migliori video dell’anno costruendo due soli scenari: un salotto illuminato e una casa inondata. Quando un’idea è forte, e non viene sommersa da inutili distrazioni, si arriva con più facilità al punto. E Billie Eilish lo ricorda di nuovo.

“24” Kanye West (settembre 2021)

Nick Knight è un importante fotografo di moda che nella vita ha diretto pochi video per pochissimi artisti: Björk, Massive Attack, Lady Gaga e Kanye West. Proprio per Ye ha diretto, nel 2019, Jesus Is King, un corto ambientato nell’incredibile Roden Crater, un’installazione dell’artista James Turrell nel Painted Desert, negli Stati Uniti. È questo il punto di partenza di 24, un video che segue la salita al cielo di Ye che più che una salita a Dio, diventa un ritorno verso la madre, Donda, a cui è dedicato il suo ultimo album. Un video che si base su un’idea semplice e che si realizza in una grazia fotografica fuori dal comune. Celestiale.

“Good Ones” Charli XCX (settembre 2021)

Hannah Lux Davis è la regista che chiami se vuoi fare IL videoclip pop. Nel suo portfolio ha collaborazioni con Ariana Grande, Doja Cat, Demi Lovato, Sia, David Guetta, Avril Lavigne. Pensate ad un nome del pop americano e probabilmente troverete correlato il nome di Hannah Lux Davis. Non è quindi un caso che Charli XCX, per il suo nuovo capitolo di carriera in cui ha smaccatamente deciso di volercela fare nel mainstream più mainstream, si sia affidata a lei per farsi costruire attorno un video coreografato e iconico in cui la popstar balla sulla propria tomba come una novella Lady Gaga. Non sarà un video che farà la storia, ma fa il lavoro che viene chiesto a questo pop: intrattenere.

“Neo Surf” Gener8ion, 070 Shake (ottobre 2021)

Romain Gavras è un regista che firma pochissimi video. Negli ultimi dieci anni ne ha diretti tre: Bad Girls di M.I.A., No Church in the Wild di Jay-Z e Kanye West e Gosh di Jamie xx. Forse i tre video più importanti dell’ultimo decennio, vere rivoluzioni visive. Il suo primo video in cinque anni riparte dai suoi punti forti, personaggi weird (giovani e giovanissimi), ambientazioni surreali (070 Shake che canta su una verosimile barca affondata), mondo tuning futurista (qui addirittura in ambito neo surf elettrico), ed è una boccata di ossigeno in una contemporaneità mainstream in cui l’estetica visuale ha sostituito il realismo (anche distopico) con un uso forsennato – e spesso becero – del 3D e della computer art da metaverso fallito. Gavras rimane semplicemente il migliore perché tutto ciò che mette in scena è vero e al contempo non-vero, e a noi che guardiamo non restano che supposizioni sulla realtà.

“Prada/Rakata” Arca (novembre 2021)

Come si possono spiegare o raccontare i video di Arca? Le parole sono inadeguate a tale voracità visiva. Per intenderci, ecco la descrizione di alcune scene: uomini scuoiati appesi a macchine robotiche, Arca in formato cyborg con un fucile di precisione come braccio e gambe a forma di coda di sirena, schiavi scheletri utilizzati come camerieri per servire la nostra santità robotica. Per questo video congiunto di Prada e Rakata, Arca continua la costruzione del suo super-reale hyper-cyborg post-gender. È Donna Haraway in una scazzottata con un genio folle del 3D. Ok, correte a guardare che è meglio.

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