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I 10 scherzi più assurdi di Keith Moon

"Moon the Loon" dedicava alle sue follie la stessa attenzione con cui suonava la batteria negli Who: intensità maniacale, orpelli esagerati e nessuna preoccupazione per i danni collaterali

Foto via Facebook

Keith Moon non era solo (come amava definirsi da solo) “il miglior batterista-alla-Keith-Moon del mondo”, è stato anche il più terribile architetto di scherzi, burle e assurdità della storia del rock. L’uomo che chiamavano “Moon the Loon” è morto nel ’78 a causa di un’overdose di Heminevrin (aveva solo 32 anni), organizzava scherzi con la stessa dedizione con cui suonava la batteria: intensità maniacale, abbellimenti esagerati e nessuna preoccupazione per i danni collaterali.

La sua reputazione di distruttore di alberghi era leggendaria, ma la sua passione per gli scherzi era altrettanto incendiaria, soprattutto per quelli che richiedevano pianificazione, strategia e creatività. Ecco, quindi, dieci trovate memorabili organizzate da Keith Moon, roba che farà sembrare la “TV gettata in piscina” come una ragazzata tra le tante.

Il batterista esplosivo

I primi concerti degli Who si concludevano con Pete Townshend che spaccava le sue chitarre e Keith Moon che rovesciava la batteria, la cassa piena di “bombe” di fumo artificiale. Quando la band ha debuttato sulla TV americana, il 17 settembre 1967, Moon ha deciso di esagerare: la performance di My Generation era finta, in playback, il finale assolutamente no. Moon aveva caricato la batteria con molto più “esplosivo” del solito, il risultato? La band è quasi volata giù dal palco e l’attrice Bette Davis – ospite dello stesso show – è svenuta all’istante.

Il momento del gong

Foto via Facebook

Moon ha tormentato gli Herd, la band che apriva gli Who, per tutta la durata del tour del ’67. Peter Frampton, il chitarrista, era l’unico capace di sfuggire alle sue pazzie: lo stesso non si può dire del tastierista Andy Brown (una volta si è ritrovato lo strumento ricoperto di petardi, Moon li ha fatti detonare durante il loro set) e, soprattutto, del batterista Andrew Steele. Moon e John Entwistle avevano collegato al gong della band un sistema di traino in maniera tale da poterlo spostare ogni volta che stava per essere colpito. Bastardi.

Una comunicazione pubblica

Uno dei suoi scherzi preferiti era tormentare le piccole città inglesi nei dintorni delle date del loro tour. Come? Girando per il paese in macchina (a volte anche un veicolo della polizia) e lanciando annunci surreali, come l’arrivo dell’alta marea o la decisione del governo di spostare tutti gli immigrati nella zona. Moon si era fatto modificare la macchina per poter lanciare i suoi annunci indisturbato: aveva casse nascoste e un impianto esagerato, così da spaventare la popolazione come mai nessuno aveva fatto prima.

Il test dei pantaloni

Durante l’autunno del ’69, Moon e Larry Smith dei Bonzo Dog Doo Dah decidono di torturare i commessi dello storico negozio britannico Mark and Spencer. Smiths è entrato nel negozio alla ricerca di pantaloni da lavoro molto resistenti; poi, una volta esaminate le proposte dei commessi, si è mostrato preoccupato dell’effettiva resistenza della stoffa. È a questo punto che Moon si è offerto di aiutarlo. I due hanno indossato i pantaloni – una gamba a testa -, strappandoli in due parti uguali. I commessi hanno chiamato le autorità, e sul più bello il conducente della loro limousine è apparso sulla scena. «Ma quelli sono pantaloni con una gamba sola!», ha detto. «È proprio quello che cercavo!». «Ha pagato e tutti si sono calmati», ha detto Smith a Tony Fletcher, il biografo degli Who. «Abbiamo fatto incartare i due pezzi separatamente!»

Il parroco rapito

A differenza dei suoi colleghi degli Who, Moon non si fermava mai: quando la band non era in tour o in studio, il batterista trovava comunque un modo per esibirsi. Andava in giro travestito e si divertiva a terrorizzare i passanti. Uno dei suoi costumi preferiti era quello da “parroco arrogante”, un uomo che spaventava le vecchiette tempestandole, a sorpresa, di volgarità e insulti. Una volta il suo “parroco” si è messo a passeggiare per Oxford Street ed è stato rapito da due “gangster” che l’hanno scaraventato dentro un’auto: il rapimento, ovviamente, era organizzato dagli amici della Bonzo Dog Doo Dah Band, ma la messinscena era così credibile che la polizia è intervenuta per liberarlo.

The Dark Side of the Moon

Il senso dell’umorismo di Keith Moon non conosceva limiti né buongusto. L’esempio perfetto è la giacca da ufficiale nazista che ha indossato con Viv Stanshall per un servizio fotografico. I due, poi, hanno passato la giornata senza mai togliersi il costume, beandosi della reazione sconvolta di tutti i passanti. Hanno continuato a indossare le giacche per tutta la settimana, affittando addirittura una Mercedes decappottabile per fare un giro nel quartiere ebraico di Golders Green.

Il materasso ad acqua

Keith Moon ha devastato un’infinità di camere d’albergo, ma l’incidente dell’agosto del ’72 è forse il più divertente in assoluto. Gli Who erano ospiti di un albergo di lusso di Copenhagen: Moon, affascinato dal suo materasso ad acqua e, con l’aiuto di Pete Townshend, voleva incastrarlo nell’ascensore e spedirlo giù nella hall. Sfortunatamente, però, il materasso è esploso prima ancora di iniziare il trasporto, allagando tutti i corridoi del piano. Pagare i danni sarebbe stato un salasso, ma Moon aveva un piano: ha chiamato il direttore dell’albergo e si è lamentato di come l’esplosione del materasso avesse danneggiato i costumi di scena. Il manager si è scusato e ha spostato la band nella Suite Presidenziale, che, come prevedibile, è stata demolita nel giro di poche ore.

La vendetta di Entwistle

Il bassista dalla pazienza inesauribile

La notte della data di Parigi del tour del ’72 passerà alla storia non per la demolizione della camera d’albergo – come è effettivamente successo – ma per l’identità del “distruttore”. Tutto è cominciato quando Moon ha invaso la camera di John Entwistle, il bassista, impegnato a cena con la moglie. Moon si è servito un po’ di bistecca, ha rovesciato una bottiglia di vino sul tappeto e ha pisciato sul muro, poi è svenuto. Entwistle, probabilmente uno degli uomini più pazienti della storia, era fuori di sé. È andato nella camera del batterista, ha distrutto tutto quello su cui è riuscito a mettere le mani e ha trascinato l’amico svenuto nel mezzo del disastro. Moon non ha mai scoperto cosa sia successo veramente.

La strada per la follia

Keith Moon e l’amico Oliver Reed

Keith Moon e Oliver Reed sono diventati amici durante le riprese di Tommy. Reed aveva già una discreta reputazione di casinista, ma l’incontro con il batterista ha cambiato per sempre la sua visione delle cose: «Keith mi ha mostrato la strada per la follia», ha detto anni dopo a Tony Fletcher. Nel 1975 l’attore era sul red carpet, ed è stato colpito da una torta in faccia, poi uno sconosciuto gli ha consegnato un biglietto. “Pie in the Face International”, si leggeva, “Mr. Keith Moon ha approvato la sua candidatura”. Nella lettera c’era una sorta di certificato: “Sei un membro, sponsored by Keith Moon”.

La fuga dal ristorante

Non tutti gli scherzi di Moon erano offensivi ed esagerati. Durante le riprese di Stardust, un film dove aveva una piccola parte, pagava la cena per il cast a ritmo semi-quotidiano. Karl Howman, un giovane attore con cui aveva fatto amicizia, si è offerto di pagarne almeno una: quando ha visto il conto, però, è sbiancato. La cifra superava di gran lunga i guadagni di un mese di lavoro. Moon, vedendo l’amico in difficoltà, ha proposto la fuga. Il giorno dopo, però, Howman ha scoperto che il batterista aveva pagato il conto al posto suo; la fuga dal ristorante era solo un modo per divertirsi un po’.

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