20“Celeste nostalgia” Riccardo Cocciante
Arrangiata da Paul Buckmaster, noto per la collaborazione con Elton John, e prodotta da Shal Shapiro, la canzone ha un testo di Mogol. Se la volete sentire cantata in olandese, cliccate qui.
19“Ballo ballo” Raffaella Carrà
Scritta da Gianni Boncompagni con Franco Bracardi, era la sigla iniziale della terza edizione del varietà televisivo Fantastico. Il pezzo ha dato il titolo al film musicale di Nacho Álvarez ispirato a Raffaella Carrà. Com’è che gli spagnoli ci sono arrivati prima di noi italiani?
18“Tanz bambolina” Alberto Camerini
«Ero il sex symbol delle verginelle», ci ha detto Alberto Camerini a proposito del suo periodo elettronico, inaugurato dopo essersi comprato una guitar synth. «Nel 1982 ricevevo più lettere di Miguel Bosé. Perché lui aveva più fan, ma erano fan che trombavano e quindi scrivevano meno. A me scrivevano le bambine, che venivano ai concerti accompagnate dai genitori e avevano crisi isteriche come le teenager ai tempi dei Beatles. Piangevano e non mi lanciavano i reggiseni, ma le bamboline».
17“Music and Lights” Imagination
Disco-funk di grande successo in Italia, Francia, Spagna e in Inghilterra, da dove provenivano gli Imagination. Tratto dallo stesso album di un’altra grande hit del trio, Just an Illusion (vedi sotto).
16“5 O’Clock in the Morning” Village People
«5 O’Clock in the Morning è tipo una brutta barzelletta italiana», ha detto David Hodo a Pop Matters. «Amavamo l’Italia, ma non c’era modo di avere un successo lì. 5 O’Clock in the Morning invece lo è diventato, un grande successo, ma solo in Italia. Ogni volta che ci andavamo, dovevamo farla».
15“I Won’t Let You Down” Ph.D.
Due curiosità. Uno: Ph.D. in questo caso non indica il titolo di chi ha conseguito un dottorato, ma sono le iniziali dei cognomi dei membri del gruppo, ovvero Phillips (Simon, il batterista che ha suonato con mezzo mondo, dai Toto agli Who), Hymas e Diamond. Due: è stata rifatta anche da Zucchero in italiano col titolo Tutti i colori della mia vita.
14“Storie di tutti i giorni” Riccardo Fogli
La canzone vincitrice di Sanremo 1982, davanti ad Al Bano e Romina e a Drupi, originariamente titolata Un giorno in più che se ne va. Scritta da Fogli con Guido Morra e Maurizio Fabrizio, è amata da Salvini (se avete fegato, cliccate qui).
13“Just an Illusion” Imagination
Una dei grandi successi dell’epoca in tutta Europa, campionato poi dalle Destiny’s Child e da Mariah Carey.
12“Felicità” Al Bano & Romina Power
Uno dei grandi inni nazional-popolari, finito al numero uno in Italia. Pensateci quando dite agli amici che un tempo le classifiche erano piene di grandi pezzi.
11“Non succederà più” Claudia Mori
Presentata fuori gara a Sanremo, alla fine dell’anno finirà per vendere più delle canzoni del festival.
10“Masterpiece” Gazebo
Gazebo: «Il pezzo è nato dopo un periodo passato a Londra, puntavo alla new wave: volevo assolutamente fare una cosa del genere, sfruttando batterie elettroniche di un certo livello e sintetizzatori polifonici. Scrissi con Pierluigi Giombini questo pezzo, ma mi accorsi che in Italia non era capito da nessuno. Era troppo avanti per l’epoca. Mi dicevano di farlo in italiano, di cambiarlo. Considerato che, a quei tempi, c’era un pregiudizio sulla disco nostrana, bluffammo dicendo che era un pezzo di importazione».
9“Ebony and Ivory” Paul McCartney & Stevie Wonder
I tasti del pianoforte come metafora della convivenza fra bianchi e neri, esemplificata dal duetto fra Paul McCartney e Stevie Wonder. In realtà Macca l’aveva scritta dopo un litigio con Linda: «Perché non andiamo d’accordo? I tasti del pianoforte ci riescono».
8“Words” F. R. David
Un successo da otto milioni di copie vendute, perfettamente in linea con lo spirito ultraromantico dell’epoca che mandava in classifica pezzi da Il tempo delle mele. Rifatta da Fiorello come Puoi.
7“Hard to Say I’m Sorry” Chicago
Oggi è inimmaginabile che una ballata di pop-rock adulto come quella dei Chicago risulti fra le più ascoltate dell’anno. Scritta da Peter Cetera e David Foster, in Italia arrivò al numero uno.
6“Il ballo del qua qua” Romina Power
Che dire?
5“Avrai” Claudio Baglioni
La madre di tutte le canzoni col magone dedicate dai cantautori ai figli – con la differenza che Baglioni sapeva scrivere bene, alcuni suoi colleghi no. In reazione all’“avrai” della canzone, che insisteva sulla continuità di certe esperienze da una generazione all’altra, Guccini scrisse una Culodritto dedicata alla figlia inserendo un “anche se non avrai”.
4“Bravi ragazzi” Miguel Bosè
Una curiosità: è stata scritta dai co-autori di Storie di tutti i giorni di Riccardo Fogli (vedi posizione numero 14).
3“Reality” Richard Sanderson
L’inno delle limonate tra teenager d’inizio anni ’80: Il tempo delle mele, Sophie Marceau, le cuffiette del Walkman, otto milioni di copie vendute. Sanderson si è poi presentato a Sanremo 1983 con un pezzo scritto tra gli altri da un giovane Zucchero (Stiamo insieme).
2“Paradise” Phoebe Cates
Barely legal. Phoebe Cates era poco più che maggiorenne quando, sulla scia di Laguna blu, interpretò il film esotico-sexy di cui Paradise è colonna sonora. La canzone è arrangiata da Mike Melvoin, padre della Wendy di Wendy & Lisa, di Susannah Melvoin che ha collaborato con Prince (pare che Nothing Compares 2 U sia dedicata a lei) e di Jonathan Melvoin, morto nel ’96 quand’era in tour con gli Smashing Pumpkins.
1“Der Kommissar” Falco
Un’intera nazione cantava questo pezzo un po’ alla Super Freak in tedesco e inglese pur non capendo una parola. La strofa del singolo di Falco, raro caso di pop star austriaca di successo in Italia, fu per molti una prima introduzione a una forma pop e bianca di rap.
Fonte della classifica: Hit Parade Italia.