Tra i lavori a prova di Covid c’è quello di rockstar. I dieci musicisti più pagati del 2021 al mondo hanno guadagnato oltre 2 miliardi di euro, quasi il doppio rispetto a quanto incassavano annualmente prima della pandemia.
È vero che il coronavirus ha decimato i tour, con effetti brutali sugli artisti che ci si affidavano come principale fonte di guadagno. Ma lassù nella stratosfera, gente come Bruce Springsteen e Paul Simon ha trovato altri modi per incassare, soprattutto vendendo i loro cataloghi per cifre enormi.
«Sono un po’ come le opere d’arte, esiste un numero limitato di grandi hit del passato e tutti cercano di accaparrarsele», spiega Josh Gruss, fondatore e CEO di Round Hill Music, che nell’ultimo decennio ha investito un miliardi di euro nel copyright musicale. «È una fonte di reddito molto stabile e attraente per gli investimenti».
Solo Jay-Z, Kanye West e Taylor Swift sono entrati in questa lista senza vendere il proprio catalogo. Lista che conferma il problema dell’industria con il pay gap: nove nomi su dieci sono di uomini. Per trovare un’altra donna, o un musicista che non viene dagli Stati Uniti, avremmo dovuto allargare la lista a 15 posizioni.
La disparità tra i generi è un problema vecchio quanto l’industria discografica. Per ogni Springsteen che ha firmato un contratto, quante saranno le rocker ignorate? Per ogni Dylan che scrive canzoni, quante donne sono state relegate al ruolo di interpreti? Per ogni Simon che ha negoziato la riconquista dei suoi diritti (un decennio fa), quante donne non hanno avuto la stessa possibilità? E il discorso può essere replicato per tutte le minoranze sottorappresentate nell’industria.
Se non altro, tra i multimilionari della musica qualche giovane c’è. Tra le vendite di cataloghi più importanti e di cui si è parlato sulla stampa, per esempio, c’è quella di Ryan Tedder, che ha guadagnato 175 milioni di euro. Di quella di Blake Shelton – 44 milioni di euro – si è parlato meno. In ogni caso, è chiaro che gli investitori hanno capito qual è il valore della musica nell’era dello streaming, nel bene e nel male.
«È ironico, Wall Street tiene conto del valore delle canzoni, le piattaforme digitali no», dice Jody Gerson, CEO di Universal Music Publishing Group. «Il che significa che dobbiamo continuare a combattere per i nostri autori, sia per stabilire il valore delle loro creazioni, sia per considerarle opere d’arte, non asset».
Ma qual è il fattore che ha convinto i musicisti a vendere? Ce ne sono vari, tra cui la tassazione: la vendita di un catalogo è tassata molto meno delle royalties. E poi c’è l’aumento del consumo musicale, con una richiesta globale che ogni anno cresce del 26,3%. Questo numero è aumentato grazie allo streaming dei cataloghi, che nell’ultimo anno è cresciuto del 19,3% ed è il 69,8% degli ascolti totali.
In più, i bassi tassi d’interesse fanno sì che i grossi investitori, come la società di private equity KKR e Hipgnosis Song Fund, possano ottenere prestiti convenienti e quindi chiudere affari a cifre mostruose.
Molti addetti ai lavori, però, dicono che la situazione potrebbe cambiare nel prossimo futuro. Alcuni si aspettano cambiamenti nella tassazione, altri pensano che l’inflazione possa aumentare i tassi d’interesse. Secondo Gruss, il mercato dei diritti musicali sta arrivando alla saturazione, almeno ad alti livelli. «Ma ho sbagliato altre volte», dice. «Ogni anno dico che siamo al picco, e poi continua a crescere».
Qui sotto trovate l’elenco dei musicisti che hanno guadagnato di più nel 2021 (le cifre sono espresse in euro, ndr). La lista non prende in considerazione le spese per agenti, manager, avvocati e così via. Le stime sono generate sulla base di documentazione pubblica e interviste con chi ha conoscenza diretta degli affari più importanti.
10. Taylor Swift (70 milioni di euro)
Anche se il suo catalogo è stato venduto contro la sua volontà, le incisioni che ha fatto per “rivincita” (le Taylor’s Version) l’hanno portata comunque nella Top 10. La cantante sta infatti ri-registrando i vecchi album e l’anno scorso ne ha pubblicati due. Entrambi sono arrivati i cima alle classifiche: Red (Taylor’s Version) e Fearless (Taylor’s Version) sono finiti rispettivamente al secondo e al quarto posto degli album più venduti del 2021. In più, Taylor ha guadagnato grazie alle partnership con Peloton e Starbucks.
9. Blake Shelton (73 milioni di euro)
È l’unico cantante country della lista. Shelton ha guadagnato 44 milioni di euro grazie alla vendita del suo catalogo, di cui si è parlato molto poco. Tra le sue entrate ci sono anche la partecipazione a The Voice, il nuovo album Body Language e un tour che ha incassato 13 milioni nonostante la pandemia.
8. Mötley Crüe (83 milioni di euro)
Si pensava che la band avesse venduto i suoi master a BMG per 131 milioni di euro, ma in realtà l’affare è stato chiuso a circa 79, secondo alcuni insider. Resta un bel bottino, conquistato grazie alla determinazione della band, che ha tenuto per sé i master fino all’ultimo.
7. Lindsey Buckingham (88 milioni di euro)
Qualche settimana dopo che Stevie Nicks – anche lei nei Fleetwood Mac – ha venduto i suoi diritti a Primary Wave per 88 milioni di euro, Buckingham ha chiuso un accordo simile con Hipgnosis. Il suo catalogo comprende quasi 160 canzoni, tra cui un pezzo molto appetibile come Go Your Own Way.
6. Red Hot Chili Peppers (127 milioni di euro)
La band ha venduto il suo catalogo a Hipgnosis a maggio: secondo alcuni insider, hanno raccolto qualcosa come 123 milioni di euro. Sono ora sono al lavoro su un nuovo album, che dovrebbe uscire verso la fine dell’anno.
5. Ryan Tedder (175 milioni di euro)
Il frontman degli OneRepublic ha scritto hit per gente come Adele, Taylor Swift e gli U2. Nel 2017 ha venduto il suo catalogo per 53 milioni di euro, ma era solo l’inizio: lo scorso gennaio, KKR ha acquistato il resto dei suoi diritti per circa 175 milioni di euro. Nel frattempo, Tedder continua a guadagnare in altri modi: ad agosto gli OneRepublic hanno pubblicato Human, il loro quinto album in studio.
4. Kanye West (219 milioni di euro)
Il rapper, produttore e designer, che ha recentemente cambiato il suo nome in Ye, guadagna soprattutto grazie al suo brand di footwear Yeezy. Il nuovo album Donda – uscito ad agosto e dedicato alla madre scomparsa – è il suo nono LP ad arrivare in cima alle classifiche. E c’è altro all’orizzonte: il nuovo accordo con Gap lo porterà ai posti più alti di queste liste per ancora diversi anni.
3. Paul Simon (228 milioni di euro)
Il cantautore ha venduto il suo catalogo a Sony Music Publishing lo scorso marzo. Comprende circa 400 composizioni, dai dischi solisti ai brani scritti nell’era di Simon & Garfunkel. L’accordo teneva insieme i diritti con i master, già di proprietà di Sony.
2. Jay-Z (411 milioni di euro)
Il primo miliardario dell’hip hop è al secondo posto di questa classifica, ma non aveva mai guadagnato così tanto in un solo anno. Lo scorso febbraio ha venduto metà della sua azienda che produce champagne, Armand de Brignac, al gigante del lusso LVMH, per circa 263 milioni di euro. Qualche mese dopo, lui e gli altri proprietari di Tidal hanno venduto l’80% della piattaforma – che avevano acquistato per 49 milioni di euro – a Square, per un totale di 264 milioni. Il suo portfolio contiene anche partnership con Puma e Tiffany & Co.
1. Bruce Springsteen (516 milioni di euro)
Il Boss è passato all’incasso: Springsteen ha venduto i diritti e i master a Sony, da sempre la sua casa musicale, a dicembre. L’accordo è stato chiuso a 481 milioni di euro, la cifra più alta della storia delle vendite dei cataloghi. In più c’è il ritorno a Broadway della scorsa estate e i due progetti con Barack Obama: il podcast Renegades: Born in the USA e il libro dallo stesso titolo, entrambi nati dalle conversazioni tra i due su musica, paternità e molto altro.
Questo articolo è stato tradotto da Rolling Stone US.