I dischi da ascoltare a settembre 2024 | Rolling Stone Italia
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I dischi da ascoltare a settembre 2024

David Gilmour che si confronta coi ricordi e i Mercury Rev ispirati da ‘Blade Runner’, il ritorno dei Jesus Lizard e l’album postumo di Sophie, e poi Joan As Police Woman, Tony Levin, Blink-182, Julian Casablancas, Bright Eyes e gli altri album che usciranno nelle prossime settimane

I dischi da ascoltare a settembre 2024

Joan As Police Woman

Foto press

Luck and Strange

David Gilmour

6 settembre

La famiglia, la vecchiaia, i fantasmi, la morte. I ricordi, il Covid, l’Ucraina. Nabokov e i Pink Floyd. Nel nuovo album David Gilmour ha messo tutto il suo mondo, un pezzo di presente ispirato agli spettacolini online della Von Trapped Family e uno di passato, visto che sono tanti i richiami ai Pink Floyd e la title track si basa su una vecchia jam con Richard Wright. A questo link la nostra recensione.

Manning Fireworks

MJ Lenderman

6 settembre

Pur avendo già quattro album alle spalle, MJ Lenderman è considerato la next big thing della canzone americana. Chitarrista, membro dei Wednesday, suona quasi tutto da solo e nelle sue canzoni slabbrate scrive di tonfi più che di trionfi. «C’è una verità che emerge quando vedi qualcuno al suo peggio, rende più facile far luce su cosa significhi essere vivi». Tutti puntano su di lui, dal New Yorker a Mojo.

Ensoulment

The The

6 settembre

È il loro primo album in studio dai tempi di Nakedself, correva l’anno 2000. «Parla di amore e sesso, di guerra e politica, di vita e di morte, ovvero tutto ciò che è l’esperienza umana nel XXI secolo», recita un comunicato. Ensoulment è stato scritto e mixato allo Studio Cinéola di Londra, la base tattica di Matt Johnson. Dopo tutto questo tempo, siamo curiosissimi.

One More Time… Part-2

Blink-182

6 settembre

Arriva la seconda parte dell’album che ha segnato il ritorno della formazione storica dei Blink, con Tom DeLonge tornato all’ovile. Edizione ampliata del disco del 2023, contiene otto nuovi brani tra cui il singolo All In My Head, uscito ad agosto. Il pop-punk è vivo ed è tra noi.

Hole Erth

Toro y Moi

6 settembre

Il nuovo album di Toro y Moi ha un intento: unire inni pop-punk a rap malinconico con AutoTune. Ovvero tutto ciò che sulla carta non si collegherebbe all’estetica sonora del progetto. Per l’occasione sono stati assoldati Benjamin Gibbard (Death Cab for Cutie, Postal Service), Kevin Abstract (Brockhampton) e Lev che nel brano Heaven omaggiano Anthems for a Seventeen Year-Old Girl dei Broken Social Scene, un vero anthem dell’indie di inizio millennio.

Born Horses

Mercury Rev

6 settembre

«Quando io e Jonathan ci siamo incontrati» dice il chitarrista Grasshopper «abbiamo trovato un terreno comune in Blade Runner, sia il film di Ridley Scott che la colonna sonora di Vangelis: la sensazione di passato e di futuro, l’atmosfera noir ossessiva, il romanticismo legato al futuro… Born Horses sevoca alcune di queste cose. Ripensiamo all’infanzia, alle melodie di Broadway, al blues, a Chet Baker, a Sketches of Spain di Miles Davis, ai dischi che ascoltavano i nostri genitori, ma ci mettiamo un tocco di futuro. I Mercury Rev sono sempre stati in bilico tra analogico e digitale, hi-fi e lo-fi. In questo disco abbiamo anche pensato molto al deserto, e al deserto metropolitano».

Ten Days

Fred Again..

6 settembre

In un paio di anni è passato da producer di culto a oggetto splendente del mainstream. Se è vero che negli ultimi anni per rimanere nel mondo della coolness sono arrivate le collaborazioni con Skrillex e Four Tet e il disco ambient con Brian Eno, il giovane inglese è arrivato in cima alle classifiche grazie alla capacità di portare nell’elettronica un’intimità unica. Un punto importante nella sua narrazione come ha dimostrato Rooftop Live, un set fatto sulla terrazza di un amico dove ha spoilerato alcune tracce di Ten Days.

Endlessness

Nala Sinephro

6 settembre

Lei è una compositrice belga di origini caraibiche che vive a Londra. Non ha nemmeno 30 anni e il suo primo disco, Space 1.8 (uscito per la prestigiosa Warp Records) è stato un successo di critica che l’ha portata a suonare nei principali festival europei, e non solo, grazie a un mix di ambient e spiritual jazz sulle tracce di Alice Coltrane, ma in chiave contemporanea. Ci auguriamo che Endlessness sia la conferma di un grande talento.

A Stranger Desired

Bleachers

6 settembre

Non è il nuovo album del gruppo di Jack Antonoff, che proprio quest’anno ha pubblicato una raccolta di inediti, ma la rilettura dell’album di debutto del 2014 Strange Desire. «È il primo album, ma rifatto da me e dalla band con quel che sappiamo adesso, 11 canzoni reimmaginate senza l’armatura di cui avevo bisogno all’epoca».

Milano Angels

Shiva

6 settembre

Il primo disco dopo l’arresto, il primo disco da padre. In due anni i Demons di Milano di Shiva sono diventati Angels. Nelle 18 tracce sono ospiti Tedua, Geolier, Tony Boy, Kid Yugi, Paky, Mondo Marcio, ma anche rapper internazionali come Nle Choppa e Lil Tjay.

Leggendario

Side Baby

13 settembre

Quello che finora è stato l’anno di Tony Effe potrà trasformarsi nell’anno di Side Baby, suo ex compagno nella Dark Polo? Il terzo album di Arturo arriva per i suoi 30 anni e per ora non si sa praticamente nulla.

Nomadic – Canto per la biodiversità

Telmo Pievani & Gianni Maroccolo

13 settembre

Un doppio con lo spettacolo non solo musicale sulle migrazioni ispirato in parte ai CSI e pensato da Gianni Maroccolo col filosofo della biologia e divulgatore Telmo Pievani. Su Rolling lo hanno descritto come «qualcosa di simile a un’opera teatrale moderna dove i vari linguaggi – musica, suoni, canzoni, narrazioni, testi, la parola, le immagini, le luci – si fondono in un’unica esperienza poetica ed emozionale».

Fight the Real Terror

My Brightest Diamond

13 settembre

My Brightest Diamond ha scritto la title track dell’album dopo la morte di Sinéad O’Connor. Dopo aver rivisto la celebre performance dell’artista irlandese a SNL in cui invitava il pubblico a «combattere il vero nemico», ha buttato giù una prima versione di Fight the Real Terror. Anche il resto dell’album incanala «uno spirito attivista da Guerrilla Girls», come spiega il comunicato stampa.

Cascade

Floating Points

13 settembre

«Un album forgiato da un’adolescenza passata a Manchester a scoprire la forza della musica elettronica in tutte le sue forme». Dopo l’avventura sonora con Pharoah Sanders e la London Symphony Orchestra, il producer inglese torna alle origini con un album che punta al dancefloor.

Bringing It Down to the Bass

Tony Levin

13 settembre

È il suo primo album del 2007, è presentato come una sorta di autobiografia in musica, ci suonano tra gli altri Vinnie Coliauta, Larry Fast, Robert Fripp, Steve Gadd, teve Hunter, Manu Katche, Jerry Marotta, Pat Mastelotto, Dominic Miller, Mike Portnoy, L. Shankar, Earl Slick, Jeremy Stacey, David Torn. Vi basta?

Rack

The Jesus Lizard

13 settembre

Il primo album studio della band da Blue del 1998. Nel frattempo ci sono state due reunion e vari cambiamenti epocali nel mondo della musica. I lavori sono iniziati nel 2019 e c’è un pezzo, Lord Godiva, nato nei ’90. «Ci sono riferimenti al passato», ha detto il chitarrista Duane Denison, «ma è più che altro un punto di partenza: non ci fermiamo lì». Per ora sono usciti tre pezzi: Moto(R), Alexis Feels Sick e Hide & Seek.

Neigh!!

Motorpsycho

13 settembre

È una sorta di non-sequel di Yay! composto da «canzoni lo-fi/no-fi che non stavano bene in un album», come Psycholab e All My Life (I Love You). Non chiamatelo disco di scarti: per i Motorpsycho è «una festa per le canzoni che di solito non vengono invitate alle feste, con un sacco di emarginati inquieti e talvolta vestiti in modo strambo che rifiutano di andarsene e hanno finalmente trovato un posto nel mondo, mentre i brani di Yay! venivano coccolati e cantati dalla band e dai fan».

Memoir of a Sparklemuffin

Suki Waterhouse

13 settembre

Chissà se avere aperto una data dell’Eras Tour renderà ancora più popolare la cantautrice classe 1992 che mescola pop, indie, folk e rock alternativo. «Ho finito il disco negli ultimi mesi della gravidanza trasformando il salotto in un home studio», racconta. Sparklemuffin è il nome volgare del maratus jactatus, un tipo di ragno che vive in Australia. «È incredibilmente colorato, esegue una danza sfarzosa e se la sua compagna non approva, se lo mangia. È una metafora della danza della vita».

Soft Tissue

Tindersticks

13 settembre

«Gli ultimi due album» dice Stuart Staples in un comunicato stampa «erano molto diversi l’uno dall’altro. No Treasure But Hope del 2019 è nato da un processo di registrazione estremamente naturale come reazione ai progetti sperimentali degli anni precedenti. A sua volta Distractions del 2021 è diventato uno dei nostri album più densi e sperimentali. Era quindi giunto il momento di smettere di passare da un estremo all’altro e trovare un modo di coniugare il rigore del songwriting e la gioia che la band prova nel suonare insieme con un approccio sperimentale». In concerto a Parma il 31 ottobre.

Slang Spirituals

Lady Blackbird

13 settembre

Ha esordito due anni fa con Black Acid Soul (qui la nostra intervista). «Ho dovuto trovare la mia via d’uscita da una tomba per poter finalmente respirare e cantare di chi sono veramente», dice Lady Blackbird a proposito del nuovo disco. «Questa sono io, piena di libertà, accettazione e senza ipocrisia. È una cosa con cui molte persone possano relazionarsi: la ricerca per trovare se stessi e riprendersi la propria forza». Il 17 novembre al Locomotiv di Bologna.

Five Dice, All Threes

Bright Eyes

20 settembre

Nei loro primi 10 dischi in 10 anni di carriera (dal 1998 al 2007) i Bright Eyes potrebbero aver stabilito qualche record per lacrime che hanno fatto scendere dagli occhi degli ascoltatori. Poi una prima pausa, per arrivare a The People’s Key e allo scioglimento. È un caso che la creatura di Conor Oberst sia riemersa proprio nel 2020 nella prima estate pandemica? Ora a quattro anni di distanza i tre tornano con un nuovo album e con loro ci sono anche Cat Power, Matt Berninger dei National e Alex Orange Drink dei So So Glos.

In Waves

Jamie xx

20 settembre

Jamie riparte da dove aveva lasciato, da quel rettangolo bianco sull’artwork che lo segue da In Colour del 2015, quello che finora è stato il suo unico album solista (il rettangolino, rosato, appariva già nel 2011 nel disco remix di Gil Scott-Heron). Ampiamente anticipato da una serie di singoli con Robyn, Avalanches, Honey Dijon e l’ultimo, Dafodil, con Kelsey Lu, John Glacier e Panda Bear, punta a ristabilire Jamie come producer di punta della scena inglese.

Flow Critical Lucidity

Thurston Moore

20 settembre

Il nuovo album di Moore, che ha appena pubblicato anche in italiano l’autobiografia Sonic Life, ha un carattere contemplativo e si divide tra canzoni sull’importanza dell’ambiente e altre sul potere della musica. «È un disco che parla di pensiero lucido. Del potere dei sogni. Della dignità della natura. Di cosa possiamo imparare da essa. E di coesistenza», ci ha detto in questa intervista.

Like All Before You

The Voidz

20 settembre

Annunciato durante l’Independence Day (4 luglio), il nuovo disco dei Voidz di Julian Casablancas arriva a sei anni dal precedente. Conterrà i singoli già usciti Prophecy of the Dragon, Flexorcist, All the Same e Overture. Se vi mancano anche dal vivo, potete programmare un viaggetto negli States: i Voidz si esibiranno all’Orpheum di Los Angeles il 16 ottobre e all’Apollo di Harlem, New York, il 18 ottobre.

143

Katy Perry

20 settembre

La promozione di questo disco non è partita nel migliore dei modi, complici le polemiche sul primo singolo Woman’s World. Ma Katy Perry ha la pellaccia dura e si appresta a prendersi quello che le spetta con questo nuovo disco, che prende il titolo da un numero angelico: «Come se le mie guide spirituali stessero usando questo numero per comunicare con me e dire: “Ti amiamo, ti sosteniamo, ti proteggeremo, sei esattamente dove dovresti essere”». Ci fidiamo.

Lemons, Limes and Orchids

Joan As Police Woman

20 settembre

A tre anni da The Solution Is Restless, Joan Wasser torna con Lemons, Lime and Orchids, un album che parla di amore e perdita. «Ero pronta a fare un disco che mettesse veramente in risalto la mia voce. Le basi sono state registrate come una volta, con me che cantavo dal vivo insieme alla band. Una mia cara amica mi ha detto che questo è l’album più sexy che ho mai fatto. Credo abbia ragione». È anche un disco che vede la musicista avventurarsi più a fondo nelle sonorità jazz con ulteriori influenze elettroniche e ambient.

The Vandalist

Noga Erez

20 settembre

Trentaquattro anni, formazione jazz, Noga Erez già una figura di spicco nella scena indie pop israeliana e vanta collaborazioni internazionali con Weezer, Missy Elliott, Florence + The Machine. Dopo tre anni, è tornata prima con i singoli Visualizer e Come Back Home, influenzati da un sound più americano, e poi con Quiet per la colonna sonora del film Heart of Stone su Netflix. Sarà il disco della svolta internazionale?

Viva tu

Manu Chao

20 settembre

Prima uscita discografica dal 2007, a quanto pare che Viva tu è «ispirato dai viaggi e dalla vita quotidiana delle persone», con canzoni in spagnolo, francese, portoghese e inglese e collaborazioni con Willie Nelson in Heaven’s Bad Day e con la cantante francese Laeti in Tu te vas.

The 1974 Live Recordings

Bob Dylan and The Band

20 settembre

Oltre 400 (sì, 400) tracce tratte dal tour del 1974 di Dylan con The Band spalmate su 27 CD, un’immersione nella totalità degli show che nei primi due mesi di quell’anno furono registrati professionalmente. Da quello stesso tour era stato tratto all’epoca il doppio live Before the Flood. Non per fan, ma per superfan.

Locura

Lazza

20 settembre

Non si sa granché del nuovo album di Lazza, se non che dovrebbe contenere le otto canzoni presentate davanti allo stadio di San Siro, una con Ghali e un’altra con Sfera Ebbasta. L’artwork è ispirato a Francisco Goya.

Sophie

Sophie

27 settembre

Sophie è morta il 30 gennaio 2021, a soli 35 anni. Dopo aver ampiamente influenzato la cultura pop dal basso (vedere alla voce Charli XCX), la sua eredità sonora non sembra essersi fermata. Ora a tre anni di distanza e grazie al lavoro del fratello vedrà la luce il suo secondo e ultimo album con una serie di collaborazioni come Kim Petras, Popstar, Evita Manji, Bibi Bourelly e altre non annunciate. A suo modo, è già storia.

13” Frank Beltrame Italian Stiletto with Bison Horn Grips

Xiu Xiu

27 settembre

Nove brani da ascoltare in ordine perché «un album è un messaggio e non può essere recepito in modo frammentato». È questo che chiedono gli Xiu Xiu dopo 22 di carriera e 16 dischi. Non deludiamoli.

White Roses, My God

Alan Sparhawk

27 settembre

È il primo album solista del musicista del Low e naturalmente anche il primo dopo la morte di Mimi Parker, moglie e compagna nella band. È presentato come un disco nato dal dolore, ma non luttuoso. «Un esorcismo». I primi estratti: Can U Hear e Get Still.

Dance, No One’s Watching

Ezra Collective

27 settembre

Il quintetto jazz britannico vincitore del Mercury Prize 2023 sta per tornare con il seguito di Where I’m Meant to Be. Nel nuovo LP collaborazioni con Olivia Dean, Manifest, Moonchild Sanelly oltre a Yazmin Lacy nella traccia già pubblicata God Gave Me Feet for Dancing. Preparatevi a farvi travolgere dalle sonorità che i cinque mischiano sapientemente: dal jazz all’afrobeat, dall’hip-hop al reggae. Put on your dancing shoes.