Cosa è successo quest’anno? Singoli a sorpresa, progetti oscuri e tanti nomi nuovi.
1. “Tu t’e scurdat’ è me” Liberato
Non sappiamo chi sia Liberato, ma sappiamo che dietro di lui c’è una città. E questo brano è l’inno del Rinascimento partenopeo, che oggi suona come Berlino o Londra grazie al suo alfiere senza volto. Arrivato dopo il primo singolo, Nove Maggio, sbocciato altrettanto a sorpresa sul web, è una storia d’amore nata e vissuta tra Mergellina e Forcella, consumata attraverso le vie, le piazze e le persone di una città dal fascino unico. Napoli scorre nelle vene di questo pezzo, grazie anche allo straordinario videoclip di Francesco Lettieri, valore aggiunto di un artista e un progetto artistico che ha conquistato tutti per il suo straordinario mix di creatività, tradizione e mistero. E no, non ci scorderemo presto di Liberato.
2. “La musica non c’è” Coez
La consacrazione definitiva – ma qualcuno parlerebbe di chiodo sulla bara – è arrivata con il video di Renzi intento a cantare, credendoci, “ho una scuola di danza nello stomaco”. Tutti hanno cantato questa canzone, dai vip nella casa del Grande Fratello alle ragazzine all’intervallo di scuola. E Coez è diventato la più atipica delle popstar dell’anno appena passato.
3. “Pamplona / Stavo pensando a te” Fabri Fibra
Non è possibile né giusto scegliere tra i due pezzi, che contribuiscono a fare di Fenomeno un capolavoro. Pamplona è la super hit che ha dato il tormento per tutta l’estate, confermando il talento di Fibra nel capire ciò che piace e metterlo in rima. Stavo pensando a te è la prima vera canzone del rapper di Senigallia, la più bella che potesse scrivere all’alba dei 40. Impreziosita ancor di più dalla nuova versione con Tiziano Ferro.
4. “Poetica” Cesare Cremonini
Per giorni, nonostante la concorrenza agguerrita, tutte le frequenze radio si sono lasciate inondare dall’intro sontuoso e retrò di Poetica, una canzone che rimane con te anche dopo che le note finiscono. Dura quasi cinque minuti, e non strizza mai l’occhio a chi ascolta, ma a nessuno passerebbe mai in mente di girare la manopola (fingendo che esista ancora). Una cosa che capita solo ai grandi brani.
5. “Lamborghini RMX” Gué Pequeno
Elettra Lamborghini, con tanto di cane, e l’auto che porta il suo nome, i graffiti del Leoncavallo di Milano, le pose swag e Sfera Ebbasta con i suoi bling bling. Dalle immagini iconiche al suono nuovo, e poi l’inestinguibile stile di Gué nelle rime: in questo pezzo c’è tutto ciò che spacca nel rap italiano del 2017, e anticipa molto di ciò che spaccherà negli anni a venire.
6. “Pellaria” Carl Brave x Franco 126
7. “Orgasmo” Calcutta
8. “Habibi” Ghali
9. “Senza pagare” Fedez & J-Ax
10. “Temporale” Ghemon
11. “Riccione” Thegiornalisti
12. “Tran Tran” Sfera Ebbasta
13. “Estate dimmerda” Salmo
14. “Vulcano” Francesca Michielin
15. “Ti fa stare bene” Caparezza
16. “Pezzi” Night Skinny
17. “Italia 1” Enzo Dong
18. “Manzarek” Canova
19. “Pezzo di me” Levante
20. “Cratere” Frah Quintale