Rolling Stone Italia

La carica degli zombie, i gruppi storici senza alcun membro originale

Dai Lynyrd Skynyrd ai Foreigner passando per Iron Butterfly e Molly Hatchet, ecco alcune formazioni del passato che pur di non mollare sono diventate tribute band di sé stesse
(da USA) Lynyrd Skynyrd

Foto: R. Diamond/Getty Images

Come dice Trey Anastasio dei Phish, tenere un gruppo rock unito è una bella impresa. «Pensa a chi erano i tuoi migliori amici a 18 anni. E ora immagina di essere chiuso con loro in un furgone per 40 anni… Si accumula tutto, le personalità si scontrano. Parlo di vero odio, del tipo: meglio che nessuno abbia una pistola. È una follia».

I Phish sono una delle poche band nella storia del rock ad aver continuato a fare musica per decenni con la formazione originale. Alla maggior parte dei gruppi manca almeno un componente che si è ritirato, si è ammalato, è morto o ha litigato con qualcun altro. Persino gli inossidabili U2 hanno fatto i concerti a Las Vegas senza il batterista Larry Mullen Jr assente a causa di un problema alla schiena. Stiamo comunque parlando di una band che ha 3/4 dei membri originali. I Rolling Stones sono a 3/5 (o 2/5 se siete tra quelli per cui Ronnie Wood è ancora il nuovo arrivato), i Journey sono a 2/5, gli Who a 2/4, gli Eagles a 3/5 (o 1/5 se consideriamo solo i primissimi membri) e così via.

Ma che cosa succede quando se ne va l’ultimo membro originale rimasto? Alcuni gruppi semplicemente cessano di esistere, molti altri continuano con nuovi membri fingendo di essere qualcosa di più di una tribute band ufficiale. L’esempio più recente è quello dei Four Tops dopo la morte di Abdul “Duke” Fakir, ma non sono certo i soli. Ecco allora una panoramica delle band che continuano a fare tournée senza un singolo membro della loro era classica (anche se non esiste una definizione univoca di era classica, abbiamo scelto di considerare i membri che erano attivi quando la band aveva ancora successi in classifica).

Foreigner

Foto: Roy Rochlin/Getty Images

Che cosa è successo? Il chitarrista Mick Jones ha guidato i Foreigner da quando si sono formati nel 1976. Era l’autore principale e poteva assumere e licenziare gli altri membri. Quando il cantante originale Lou Gramm ha lasciato la band per la seconda volta nel 2003, Jones è rimasto l’ultimo musicista originale. Ha guidato una nuova incarnazione del gruppo fino a quando problemi di salute hanno gradualmente ridotto il suo ruolo, costringendolo infine a lasciare la vita in tour un paio d’anni fa.

Credibilità? Bassina. L’ex bassista dei Dokken, Jeff Pilson, è il membro più longevo della band in questo momento, seguito da vicino dal cantante Kelly Hansen. Ma entrambi sono comunque entrati nel gruppo negli anni 2000, quando ormai il tempo delle hit era passato. Fanno un ottimo lavoro riproponendo i classici e sono nel bel mezzo di un tour estivo di successo, ma si tratta in buona sostanza di una cover band di lusso.

Potenziale reunion? Avverrà il 19 ottobre, quando i Foreigner saranno inseriti nella Rock and Roll Hall of Fame a Cleveland. Nulla è confermato al 100%, ma pare che Jones, Gramm, il batterista Dennis Elliott, il tastierista Al Greenwood e il bassista Rick Wills si riuniranno per suonare Double Vision un’ultima volta. L’evento si terrà poco prima della fine del farewell tour solista di Gramm, il che significa che questo sarà il vero addio dei Foreigner. È probabile però che i “finti” Foreigner continuino ad andare in tour all’infinito, anche se dicono di essere impegnati a loro volta nel tour d’addio.

Lynyrd Skynyrd

Foto: R. Diamond/Getty Images

Che cosa è successo? La risposta breve: il tempo che passa, la malattia, uno degli incidenti aerei più terribili nella storia del rock dove nel 1977 hanno perso la vita il cantante Ronnie Van Zant, il chitarrista Steve Gaines e la corista Cassie Gaines. I sopravvissuti hanno chiamato Johnny Van Zant, il fratello minore di Ronnie, come cantante, ma a loro volta sono morti uno dopo l’altro. L’ultimo rimasto, Gary Rossington, è scomparso nel 2023.

Credibilità? L’attuale incarnazione degli Skynyrd ha una pretesa di legittimità maggiore di quella di molti gruppi presenti in questa lista. Il motivo è il lavoro instancabile di Johnny Van Zant negli ultimi quarant’anni. Canta col cuore ogni sera, con una voce che ricorda quella del fratello. C’è anche il chitarrista Rickey Medlocke, che ha suonato brevemente la batteria nella band prima che avessero successo negli anni ’70 ed è tornato come chitarrista nel ’96. Si potrebbe persino sostenere che gli Skynyrd non dovrebbero essere in questa lista perché c’è Medlocke. Tuttavia, ha lasciato prima che la band registrasse il debutto, quindi non è esattamente un membro originale, ma su questo si può discutere.

Potenziale reunion? Tutti i membri originali sono morti. Resta il batterista Artimus Pyle che è entrato nel gruppo nel 1975 e ha suonato in alcuni dei loro pezzi più famosi tra cui What’s Your Name e That Smell. È l’unico ex membro vivente della band a essere stato entrato nella Rock and Roll Hall of Fame. Il suo ritorno darebbe al gruppo un po’ più di credibilità, ma è piuttosto improbabile che avvenga. Le relazioni sono piuttosto tese.

Platters, Drifters, Coasters

Foto: Marc Brussels/Redferns/Getty Images

Che cosa è successo? Mettere insieme questi tre gruppi di vocalist R&B degli anni ’50 come se fossero un’unica entità non rende loro giustizia, poiché si tratta di gruppi distinti con storie uniche. Ma in tutti questi casi i membri originali non possedevano i diritti sui nomi dei loro gruppi e sono stati costretti a guardare impotenti mentre imitatori si esibivano sui palchi di mezzo mondo fingendo di essere loro. Promoter scaltri spesso ingaggiavano un solo membro anziano per far credere al pubblico di essere di fronte al vero gruppo. Altra cosa in comune: si sono formati 70 anni fa e i membri originali non sono più tra noi.

Credibilità? Grazie a decenni di battaglie legali, gli eredi dei membri originali hanno finalmente ottenuto i diritti d’autore. Questo non ha impedito a promoter disonesti di portare in scena versioni fake, quindi è importante fare delle ricerche prima di acquistare il biglietto di un concerto. Nel caso si decida comunque di andarci, si vedranno bravi cantanti che portano avanti l’eredità dei gruppi, ma non i membri originali.

Potenziale reunion? Nessuna.

The Four Tops

Foto: Pedro Becerra/Redferns/Getty Images

Che cosa è successo? La formazione originale dei Four Tops composta da Levi Stubbs, Abdul “Duke” Fakir, Renaldo “Obie” Benson e Lawrence Payton è rimasta intatta dal principio, il 1953, fino al 1997, quand’è morto Payton. Fanno 44 anni, una cosa che ha pochi precedenti nella storia della musica (nello stesso periodo, per dire, un piccolo esercito di cantanti si è avvicendato nei Temptations). Stubbs si è ritirato dal gruppo nel 2000 dopo aver subito un ictus ed è morto nel 2008. Quando Benson è scomparso nel 2005, Fakir si è ritrovato improvvisamente a guidare da solo una nuova versione dei Four Tops. È morto il 22 luglio 2024.

Credibilità? Lawrence Payton Jr. è stato in tour al posto del padre per molti anni. E gli altri tre membri sono stati scelti personalmente da Fakir. Anche se in formazione non c’è un solo membro che abbia cantato su una delle registrazioni originali dei Four Tops, questa incarnazione ha comunque più credibilità dei Platters, dei Drifters e dei Coasters messi assieme.

Potenziale reunion? Solo in paradiso.

Blood, Sweat & Tears

Foto: Jason Davis/Getty Images

Che cosa è successo? I Blood, Sweat & Tears sono stati uno dei gruppi più popolari tra la fine degli anni ’60 e l’inizio dei ’70, con grandi successi come Spinning Wheel, You’ve Made Me So Very Happy e And When I Die. Hanno vinto il Grammy per il miglior album del 1970 battendo Abbey Road dei Beatles, il primo di Crosby, Stills & Nash e At San Quentin di Johnny Cash. La loro popolarità ha subito un duro colpo quando, nell’estate del 1970, hanno fatto un tour nell’Europa orientale sponsorizzato dal Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. La formazione è cambiata spesso, il membro rimasto più a lungo è il cantante David Clayton-Thomas che ha mollato nel 2004.

Credibilità? Un numero incredibile di musicisti ha suonato con i Blood, Sweat & Tears negli ultimi decenni. A un certo punto sono stati persino capitanati da Bo Bice, concorrente di American Idol. L’attuale cantante è Keith Paluso, che è uscito da The Voice. Il chitarrista originale Steve Katz si è esibito con loro saltuariamente tra il 2008 e il 2010, e il bassista fondatore Jim Fielder ha suonato con la band nel 2022. Ma il 99% delle volte che si vede un concerto dei Blood, Sweat & Tears, si tratta di una formazione completamente nuova senza alcun legame con quella classica.

Potenziale reunion? Clayton-Thomas tiene un profilo molto basso dai tempi del Covid. È possibile che possa rimettere assieme per un tour con altri ex membri come Fielder, Katz, l’organista Al Kooper e il batterista Bobby Colomby. È però improbabile, dato che tutti sono vicini o oltre gli 80 anni e non hanno più interesse a esibirsi. Hanno passato il testimone a una nuova generazione.

Iron Butterfly

Foto: Scott Dudelson/Getty Images

Che cosa è successo? Il quartetto classico degli Iron Butterfly (Erik Brann, Ron Bushy, Lee Dorman e Doug Ingle) è quello che ha registrato la mega-hit psichedelica In-A-Gadda-Da-Vida nel 1968. Si sono separati quasi subito. Il batterista Bushy è rimasto nella band più a lungo, ma ha smesso di andare in tour nel 2012 ed è morto nel 2021 (Ingle è morto a maggio 2024). Il veterano, diciamo così, della formazione attuale è il cantante e chitarrista Eric Barnett, che è entrato nel gruppo nel 1995. Gli altri sono arrivato negli anni 2000.

Credibilità? Loro potrebbero dire che Barnett si è esibito per anni coi membri originali, tra cui il cantante/organista di In-A-Gadda-Da-Vida Doug Ingle. E che gli altri hanno suonato nella band con Bushy. Questo dà loro più credibilità rispetto a una tribute band degli Iron Butterfly, ma non tantissima.

Potenziale reunion? Richiederebbe dei sali molto potenti.

Molly Hatchet

Foto: Bobby Bank/Getty Images

Che cosa è successo? I rocker sudisti Molly Hatchet hanno colmato il vuoto lasciato dai Lynyrd Skynyrd nel 1978. Nei primi anni ’80 hanno centrato hit successi come Flirtin’ with Disaster, Bloody Reunion e Satisfied Man. I membri fondatori hanno avuto gravi problemi di salute e con la morte per Covid nel 2020 del chitarrista Steve Holland ogni traccia della formazione originale è scomparsa.

Credibilità? Il tastierista John Galvin è entrato nella band nel 1983 e ha suonato in alcune delle loro hit più recenti. Il chitarrista Bobby Ingram è arrivato nel 1987, quando la band stava iniziando a trasformarsi in un gruppo di repertorio. Gli altri membri sono stati assunti negli anni 2000. La presenza di Galvin e Ingram conferisce un certo grado di autenticità.

Potenziale reunion? La formazione originale è andata. Alcuni membri degli anni ’90 sono ancora in vita, ma il loro ritorno non avrebbe un gran significato. A tutti gli effetti, i Molly Hatchet attuali sono la cosa più simile possibile a una reunion.

The Ventures

Foto: Rebecca Sapp/Getty Images

Che cosa è successo? Prima dei Beatles, i gruppi di rock strumentale erano molto popolari in America. I Ventures erano tra i più famosi. Guidati da Don Wilson e Bob Bogle, sono autori di grandi successi come Walk Don’t Run e il tema di Hawaii Five-O. Hanno ispirato una generazione di giovani chitarristi a prendere in mano uno strumento. Bogle è morto nel 2009, Wilson nel 2022. La versione attuale è guidata dal chitarrista Bob Spalding, che suona con la band dal 1980.

Credibilità? Spalding ha passato molti anni in tour con Wilson, Bogle e i membri della formazione classica Nokie Edwards e Mel Taylor. È quasi un membro originale dei Ventures e qualsiasi incarnazione con lui nella formazione è qualcosa di più di una tribute band, anche se non ha suonato nelle incisioni classiche degli anni ’50 e ’60.

Potenziale reunion? I musicisti che hanno inciso Walk Don’t Run non sono più in vita. Il generale in pensione George T. Babbitt Jr ha suonato brevemente con la band nel 1959, poco prima dell’incisione di Walk Don’t Run. Se volesse entrare nel gruppo per una sera all’età di 82 anni, sarebbe una specie di reunion. È il massimo che potrebbe accadere.

The Spinners

Foto: Ethan Miller/Getty Images

Che cosa è successo? Gli Spinners nascono nel 1954, ma a causa di un disastroso periodo alla Motown negli anni ’60 non hanno trovato un loro equilibrio fino ai ’70, quando hanno centrato una serie impressionante di successi, da Could It Be I’m Falling in Love a Then Came You e One of a Kind (Love Affair). Non si sono granché adattati agli anni ’80, nonostante lo straordinario lavoro nella colonna sonora di Spaceballs, ma hanno continuato ad andare in tour. Quando nel 2023 sono entrati nella Rock and Roll Hall of Fame, l’unico membro originale era il baritono Henry Fambrough, che è morto quest’anno.

Credibilità? Il tenore e co-frontman Charlie Washington, col gruppo dal 2007, è il membro che può vantare la maggiore anzianità. La maggior parte dei compagni di band ha collaborato con Fambrough, quindi un qualche legame col passato c’è, ma è piuttosto esile.

Potenziale reunion? Il vocalist John Edwards è stato con la band dal 1977 al 2000, quando ha avuro un ictus. La storia di G.C. Cameron con la band risale al 1967. È tornato per un breve periodo negli anni 2000, ma è assente da allora. Entrambi potrebbero unirsi al gruppo attuale in futuro, ma non trattenete il respiro.

The Kingston Trio

Foto: David Cooper/Toronto Star/Getty Images

Che cosa è successo? Il Kingston Trio ha fatto conoscere il folk all’America suburbana con Tom Dooley, primo in classifica nel 1958. Sono poi arrivati altri successi, tra cui A Worried Man, Where Have All the Flowers Gone e Reverend Mr. Black. Sono irrimediabilmente passati di moda con l’arrivo dei Beatles in America. Si sono presi una pausa nel 1967, prima che le reunion parziali diventassero una costante nel circuito vintage. Il membro originale Bob Shane ha i diritti sul nome dagli anni ’70 ed è rimasto con il gruppo fino all’infarto del 2004. È morto nel 2020 e quindi non ci sono più membri originali in vita.

Credibilità? I diritti sul nome sono ora di proprietà di Josh Reynolds, figlio del membro originale Nick Reynolds che porta in giro un gruppo che fa un ottimo lavoro nell’onorare la storia del trio, ma senza alcun legame con la formazione classica, se non di tipo commerciale.

Potenziale reunion? La formazione di Tom Dooley con Dave Guard, Nick Reynolds e Bob Shane è nell’aldilà, quindi non è possibile.

The Four Freshmen

Foto: David Farrell/Redferns/Getty Images

Che cosa è successo? C’erano una volta nel 1948 quattro giovani cantanti: Hal Kratzsch, Dan Barbour, Ron Barbour e Bob Flanigan. «Bob e i Freshmen mi hanno insegnato l’armonia», ha detto Brian Wilson. «Mio padre mi portò a vederli nel ’58. Fui sbalordito dal loro suono. Vedere quel concerto mi ispirò a creare la musica che ho fatto con i Beach Boys». Ironia della sorte, sono stati i Beach Boys e altri gruppi anni ’60 a rendere i Four Freshmen una cosa del passato. Non hanno però mai smesso di fare tournée e registrare. I quattro membri originali si sono ritirati molto tempo fa. Gli ultimi due sono morti nel 2011.

Credibilità? Il cantante basso Bob Ferreira è entrato nella formazione attuale nel 1992, gli altri negli anni 2000. Brian Wilson ricorda di averli incontrati dietro le quinte di uno dei loro recenti spettacoli. «Ovviamente non erano quei Four Freshmen, ma mi piaceva far finta che lo fossero. Era una sorta di macchina del tempo». Se vanno bene per Brian Wilson, vanno bene per noi.

Potenziale reunion? Stiamo parlando di un gruppo che si è formato negli anni ’40. È un miracolo che esista ancora in qualche forma. Ma una reunion dei membri originali non è possibile, non in questo mondo almeno.

Da Rolling Stone US.

Iscriviti