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La classifica di tutte le versioni di ‘Comfortably Numb’

Ok, è un’idea decisamente nerd, ma non abbiamo resistito e abbiamo messo in fila le versioni del pezzo fatte dai Pink Floyd, da Roger Waters e da David Gilmour in cui cambia almeno uno dei tre elementi chiave, ovvero le due parti vocali soliste e l’assolo

Foto: Dave Hogan/Live 8 via Getty Images

Comfortably Numb è la più bella canzone dei Pink Floyd. Non parlo di suite o concept, ma di pura e semplice canzone floydiana. In sei minuti e 26 secondi mette in scena il meglio della band a livello melodico, armonico, emotivo e poetico. Si basa sul cantato di Roger Waters – intenso, sofferto, perfettamente calato nel ruolo della rockstar Pink – e su quello più angelico di David Gilmour, oltre che sull’assolo di quest’ultimo. Vorresti andasse avanti ore e non finisse mai, a ogni giro la potenza cresce ancora e ancora fino a travolgerti.

Da quando è stata pubblicata nel 1979 all’interno di The Wall, non è mai mancata nelle set list dei Pink Floyd con e senza Waters, nella reunion del Live 8 del 2005 e nel fortuito incontro tra Waters e Gilmour alla O2 Arena nel 2011, ma anche nei tour solisti dei due musicisti. In questi ultimi casi chiaramente l’assenza di uno dei due artisti ha reso difficile ricreare la magia dell’originale, visto che non c’è brano che come questo rappresenti la perfetta unione dei loro talenti. Session man e ospiti più o meno illustri hanno affrontato le parti vocali dei due e l’assolo di Gilmour, riuscendo o meno a ricreare l’incanto della versione originale. In tutto ciò l’iconoclasta Waters ha addirittura avuto l’ardire di pubblicare una versione nuova di zecca.

Ecco allora una classifica di tutte le Comfortably Numb, tolta ovviamente l’originale, fatte dagli autori in cui varia almeno uno degli elementi chiave: la voce di Waters, quella di Gilmour, l’assolo.

16

David Gilmour + Mickey Feat + Gregg Dechart

Hammersmith Odeon

1984

In una serata del suo primo tour solista David ospita Nick Mason per eseguire Comfortably Numb, e che bello risentire quel suo stile batteristico perfettamente aderente al brano. Peccato che la strofa un po’ urlata a due voci (quelle del bassista Mickey Feat e del tastierista Gregg Dechart) non sia il massimo.

15

David Gilmour + Sam Brown + Billy Nichols

Colombian Volcano Appeal Concert

1986

Durante il concerto per le vittime dell’eruzione del vulcano Nevado Del Ruiz in Colombia, Dave Gilmour sale sul palco accompagnato dal celebre batterista Simon Phillips, un po’ troppo pestone in questo caso. A cantare le strofe ci sono i coristi Billy Nichols e Sam Brown. La parte viene cambiata e adattata a voci più acute. Funziona fino a un certo punto, a meno che tu non sia David Bowie (vedi sotto).

14

Roger Waters + Van Morrison + The Band + Rick Di Fonzo + Snowy White

The Wall Live in Berlin

1990

A Berlino nel 1990 una parata di star accompagna Waters nella riproposizione integrale di The Wall. Quando arriva il momento di Comfortably Numb entrano in scena Van Morrison e i componenti della Band. Le loro voci sono distanti dal timbro di Gilmour, ma in qualche modo funzionano, aggiungono una certa forza proletaria al brano. Gli assoli di Rick Di Fonzo sono rispettosi, ma c’è un problema comune a tutti i chitarristi che si sono cimentati con materiale gilmouriano: puoi essere l’axeman più veloce del mondo, ma se non hai quel tocco e quella mentalità difficilmente potrai reggere il confronto. Vale anche per le parti di batteria, di basso e di tastiere. Per fortuna nella sezione finale arriva lo storico comprimario dei Floyd, Snowy White, a duettare con Di Fonzo. La differenza di tocco (e di chitarra, una Gibson Les Paul) si sente eccome.

13

Roger Waters + Jonathan Wilson + Dave Kilminster

Us + Them

2017-2018

Roger Waters canta senza suonare il basso come ha fatto fin dalle prime rappresentazioni live di The Wall e lascia il ritornello a Jonathan Wilson (anche eccellente cantautore) che interpreta con trasporto la parte di Gilmour. Alla solista c’è Dave Kilminster, che riporta nota per nota l’originale con piglio più tamarro utilizzando una Telecaster, che forse non è la chitarra perfetta per questo tipo di solo.

12

David Gilmour + Chuck Leavell

Live in Pompeii

2016

Per il ritorno a Pompei Gilmour sceglie di affidare le strofe al musicista americano Chuck Leavell (Allman Brothers Band, Rolling Stones). Buona performance, senza infamia e senza lode, ma manca la passione di Roger.

11

Roger Waters + Robbie Wyckoff + Dave Kilminster

The Wall Live

2010-2013

Ascoltate il batterista. Sembra Mason ma non lo è. Il tempo è lo stesso, però si sente quanto è preciso, pulito, metronomico. Mason è sporco, meno tecnico ma più di cuore. E dire che alla batteria c’è uno come Graham Broad che ha suonato con un sacco di mostri sacri. Ed ecco il punto: un session man non avrà mai il feeling di un musicista in una band. Per il resto, Robbie Wyckoff esegue degnamente la parte vocale di Gimour e Dave Kilminster fa il suo.

10

Roger Waters + Chester Kamen + Jon Carin + Dave Kilminster + Snowy White

The Dark Side of the Moon Live

2006-2008

Qui Waters il basso lo suona, visto che non è un integrale di The Wall bensì il tour dedicato a The Dark Side of the Moon. La parte vocale del ritornello – interpretata in coro da Dave Kilminster, dal chitarrista-bassista Chester Kamen e dal tastierista-chitarrista Jon Carin – fa rimpiangere l’originale. Kilminster è il solito, ma alla fine si unisce anche Snowy White ed è di nuovo un bel sentire.

9

Roger Waters + Doyle Bramhall II + Snowy White

In The Flesh Tour

1999-2002

Waters ha la chitarra acustica a tracolla, il ritornello è a cura di Doyle Bramhall che esegue la parte in modo un po’ gigionesco e si lancia nell’assolo che condivide con Snowy White; inutile dire che è quest’ultimo a uscirne vittorioso.

8

David Gilmour + Bob Geldof

Meltdown

2002

Bob Geldof ha interpretato la parte di Pink nel film The Wall e ha detto più volte che lo ha fatto solo per soldi, visto che i Pink Floyd erano tutto meno che la sua band preferita. Eppure lo stesso Geldof nel 2002 viene coinvolto al Meltdown per cantare la parte di Waters e con la sua voce ruvida fa un figurone. Come nel caso di Robert Wyatt (vedi sotto) questa è una Comfortably Numb leggermente più dimessa, con un assolo meno pirotecnico ma di non minore intensità, in virtù anche dall’apparato semi-unplugged di Gilmour e dalla band.

7

David Gilmour + Benedict Cumberbatch

Royal Albert Hall

2016

Nel 2016 Gilmour ospita sul palco un grande fan dei Pink Floyd, l’attore Benedict Cumberbatch. Questi – con le doti artistiche che lo contraddistinguono – riesce a calarsi perfettamente nella parte di Waters. Si capisce che conosce bene la materia e addirittura riesce a offrire con la voce sfumature tipicamente watersiane assenti dalle performance di altri interpreti.

6

David Gilmour + David Bowie

Remember That Night

2010

David Bowie riusciva a possedere anche brani apparentemente distanti dal suo mondo. Chiaramente non si adatta a Comfortably Numb, ma prende le strofe su una tonalità più alta, cambia le note e la interpreta da par suo. Ovvero alla grande, non poteva essere diversamente.

5

David Gilmour + Richard Wright

Live In Gdańsk

2006

Una bella rivincita: quel Richard Wright spesso vessato da Roger Waters e ridotto a turnista durante le registrazioni e i concerti di The Wall è protagonista di uno dei pezzi-simbolo del bassista. Wright interpreta con sentimento le strofe infondendo la giusta dose di pathos e spogliandole del velo di cinismo che da sempre contraddistingue alcune esecuzioni watersiane. Un momento toccante.

4

Roger Waters

Comfortably Numb 2022

2022

Per molti è stata lesa maestà. Roger Waters ha osato prendere il capolavoro, spogliarlo da ogni orpello e – pazzia! – da ogni assolo. Il tutto per offrirne una versione nuova di zecca dalle tinte quasi ambient: sospesa, cupa, desolata, a tratti apocalittica. C’è una terza via tra amarla e odiarla: come è successo con The Dark Side of the Moon Redux, accettare che possano esistere nuove letture da parte del compositore, nuove facce da mostrare, nuove emozioni da sviscerare. Da questo punto di vista l’operazione ha perfettamente senso.

3

David Gilmour + Robert Wyatt

Meltdown

2001

Fa tenerezza vedere Robert Wyatt sulla sedia a rotelle dimesso in un angolo del palco con tanto di foglietto per ricordare le parole. È il vecchio amico degli esordi, dei tour Soft Machine + Pink Floyd, colui che ha cantato nel primo disco solista di Nick Mason e da questi si è visto prodotto il capolavoro Rock Bottom, l’uomo per il quale i Pink Floyd hanno organizzato un concerto per raccogliere fondi. Wyatt che ha avuto Gilmour ospite in un suo disco (Cuckooland) e che ricambia (On an Island). Tante esperienze finiscono in una interpretazione delle strofe fragile ed elegante, come è da costume di Wyatt, distante anni luce da quella di Waters, ma bella da far sanguinare.

2

Roger Waters + Eddie Vedder + Dave Kilminster

The Concert for Sandy Relief

2012

In occasione di un concerto a favore delle vittime dell’uragano Sandy tenutosi a New York nel 2012, Waters ha la bella idea di invitare sul palco Eddie Vedder dei Pearl Jam che interpreta con passione il ritornello. Scelta migliore non si poteva fare: lo stile è diverso, il cuore è lo stesso.

1

Pink Floyd

Delicate Sound of Thunder

1988

La versione della strofa su tonalità alta qui è ad appannaggio di Richard Wright, del bassista Guy Pratt e del tastierista Jon Carin. Non è il massimo, ma il resto del pezzo è eseguito in maniera più lenta dell’originale, come avviene su Pulse, e l’assolo finale di Gilmour è un orgasmo cosmico.

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