Le 10 migliori esibizioni di Anna Oxa a Sanremo | Rolling Stone Italia
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Le 10 migliori esibizioni di Anna Oxa a Sanremo

Una classifica delle partecipazioni più convincenti al festival. Meglio l'interprete matura di 'È tutto un attimo' o la teenager di 'Un'emozione da poco'? E la criticatissima 'Processo a me stessa' va rivalutata?

Le 10 migliori esibizioni di Anna Oxa a Sanremo

Anna Oxa nel 1999, quando ha vinto il festival con 'Senza pietà'

Foto: Rino Petrosino/Mondadori via Getty Images

C’è poco da fare: Anna Oxa è una che, quando canta, lo fa per davvero. Ma è molto di più: un’artista che è andata (e va ancora) controcorrente. È probabilmente la vera diva del festival di quest’anno, una che riesce a calamitare l’attenzione su di sé e che ha partecipato 14 volte a Sanremo. Parola d’ordine: Cambierò, come il brano portato in gara nel 2003. Sanremo lo conosce a menadito, ne è stata anche conduttrice, con Pippo Baudo, nel 1994. Per fare un ripassone prima della partecipazione a Sanremo 2023, abbiamo stilato una classifica dei dieci brani migliori di Anna Oxa passati per l’Ariston. Spoiler: non c’è Storie, che è arrivata al secondo posto nel 1997. Sì è optato per hit in grado di sottolineare la continua evoluzione di una star sempre in grado di stupire. Lo farà anche quest’anno col brano Sali (canto dell’anima)?

10

“L’eterno movimento”Sanremo 2001

Drappo bianco, petali di rosa, un sound che strizza l’occhio alla world music: Oxa segna l’ennesima evoluzione artistica nel festival condotto da Raffaella Carrà. Un cambiamento, il suo, che si scontra spesso con la miopia di chi la vorrebbe legata ai vecchi successi e a quello che è stata. Ma un’artista che artista sarebbe se non cercasse una rottura, un linguaggio nuovo e non facesse ricerca? Arriva decima.

9

“La mia anima d’uomo”Sanremo 2011

Il pezzo porta la firma dell’interprete con quelle di Roberto Pacco e Lorenzo Imerico. Dal pop si passa quasi al rock che non dimentica un certo lirismo, in un crescendo che permette alla Oxa virtuosismi. Meraviglioso l’urlo finale in un’esibizione in cui si presenta come una sorta di aliena, mutante, con capelli che sembrano le spine di un istrice. Viene eliminata dopo la terza serata.

8

“Quando nasce un amore”Sanremo 1988

Negli anni ’80 Sanremo era quasi impensabile senza Oxa. Sono passati dieci anni esatti dalla prima esibizione e l’artista gareggia nuovamente con questa hit firmata da Piero Cassano, Franco Ciani e Adelio Cogliati. Cotonatissima e bionda platino, incanta il pubblico sanremese in sala con un pezzo sull’amore che può arrivare a qualsiasi età. Arriva settima.

7

“Donna con te”Sanremo 1990

Anna Oxa torna all’Ariston per la terza volta di fila con un pezzo di Danilo Amerio e Luciano Boero, inizialmente destinato a Patty Pravo che però non è convinta del pezzo, che finisce tra le mani della vincitrice uscente del festival (con Fausto Leali). E solo una come lei poteva esaltare tutte le sfaccettature della composizione con un’interpretazione memorabile. Il look cambia ancora: mora, con un completo maschile chiaro. Bellissima e intensa. Sonogli anni in cui ogni pezzo veniva eseguito da un interprete italiano e uno internazionale. Oxa si presenta alla competizione in coppia con i Kaoma (quelli della Lambada). Arriva quinta, vince Uomini soli dei Pooh.

6

“A lei”Sanremo 1985
Sanremo 1985 - Anna Oxa - A lei

Siamo nel bel mezzo degli anni ’80 e Anna Oxa scende le scale dell’Ariston con un look a metà strada tra Gozer (la nemica dei Ghostbusters col volto di Slavita Jovan) e una umanoide arrivata dritta dritta dal futuro distopico di Blade Runner. La canzone è scritta da Roberto Vecchioni e Mauro Paoluzzi, creatore di America di Gianna Nannini. La cantante, as usual, spacca tutto ma arriva solo settima in una classifica in cui dalla terza alla sesta posizione (eccezion fatta per Eros Ramazzotti e la sua Una storia importante), i brani sono finiti tutti nel dimenticatoio. Il pezzo divento famosissimo e, recentemente, è stata ripescato nella serie We Are Who We Are di Luca Guadagnino: la si sente nel primo episodio suonare da una radio.

5

“Ti lascerò”Sanremo 1989
Anna Oxa e Fausto Leali - Ti lascerò (Sanremo 1989)

La prima vittoria della Oxa è in coppia con Fausto Leali grazie a un brano che, se possibile, vola non appena la cantante fa la sua entrata da vera star, scendendo le scale dopo un minuto e 48 secondi di canzone. Quella discesa resterà nella storia del festival. La voce cristallina di Oxa si fonde con quella ruvida di Leali creando un mix unico. La coppia concorre all’Eurovision Song Contest con un altro pezzo, Avrei voluto, arrivando al nono posto. In estate, invece, la Oxa spopola al Festivalbar con una grande hit Tutti i brividi del mondo.

4

“È tutto un attimo”Sanremo 1986

Uno dei cult di Anna Oxa è firmato da Adelio Cogliati, Franco Ciani e Umberto Smaila (ebbene sì). Oxa fa scandalo, nella prima serata del festival, mettendo in bella mostra l’ombelico. Fasciatura incrociata, una specie di hijab e gonna fasciante in total black ne esaltano il fascino. Partecipa a Sanremo per la terza volta consecutiva imbastendo una performance zeppa di virtuosismi a servizio di un pezzo che richiede una enorme capacità tecnica e contiene la strofa cult “sbadiglio sopra un cappuccino e pago il conto al mio destino”. L’Ariston esplode di applausi, ma la canzone si classifica solo quinta.

3

“Senza pietà”Sanremo 1999

Diciamo che la fine dei decenni (in questo caso anche del millennio) portano bene alla Oxa che, due lustri dopo Ti lascerò, torna a vincere con Senza pietà. Ed è una vittoria inaspettata, almeno per lei, che si era allontanata dall’Ariston per poi essere chiamata di corsa a ritirare il premio. Oxa è tutta lucida, capelli all’indietro e il “famoso” intimo in vista. L’outfit targato Gucci by Tom Ford non poteva che lasciare il segno. E lanciare una vera e propria moda.

2

“Processo a me stessa”Sanremo 2006

Eliminata subito, questa canzone coraggiosa e complessa vede, tra gli autori, la stessa Oxa con Pasquale Panella e Alessandra Miori. L’esibizione è molto teatrale con tanto di coro polifonico albanese. Oxa che ricorda la Madonna di Frozen: moderna e primitiva, pop e lirica, straziante e sbalorditiva. Il brano, la poetica e l’audacia non vengono compresi appieno e le critiche si sprecano. Al festival vinto da Vorrei avere il becco di Povia, il pezzo della Oxa avrebbe meritato molto, ma molto di più.

1

“Un’emozione da poco”Sanremo 1978

Ivano Fossati e Guido Guglielminetti regalano a una Oxa teenager il primo grande successo. La cantante sale sul palco con un look androgino, un po’ punk e un po’ new romantic, firmato da Ivan Cattaneo. Il pezzo arriva al secondo posto (dopo …E dirsi ciao dei Matia Bazar), ma è uno dei 45 giri di musica italiana più venduti di quell’anno e diventa un classico ripreso spesso, come nel film Lo chiamavano Jeeg Robot in cui il villain interpretato da Luca Marinelli lo interpreta in una balera. Sul palco dell’Ariston, la composizione ci è tornata nella serata della cover con Paola Turci nel 2017 (arrivando seconda in quel circuito di gara) e con Le Vibrazioni (feat. Canova) nel 2020. Ci torna anche quest’anno. Oxa la ricanterà, 45 anni dopo il debutto, accompagnata dal violoncellista Iljard Shaba.

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