Pare che in Islanda venga visto dal 98,7% della popolazione (dato del 2023) e anche in Italia, dopo un periodo in cui era poco seguito, l’Eurovision Song Contest ha iniziato a mietere successi. Martedì c’è stata la prima semifinale, stasera ci sarà la seconda e l’11 la finale (informazioni qui). A volte sul palco, in altre occasioni prima e dopo l’evento, l’Eurovision è spesso terreno di scontro simbolico tra Paesi, in altri casi è stato teatro di piccoli scandali e grandi polemiche. Ecco un piccolo campionario di controversie.
La mano del Generalissimo
1968
Nel 1968 c’è un favorito: l’inglese Cliff Richard con la sua Congratulations. Siamo a Londra, pare fatta e invece vince la spagnola Massiel con La, la, la. La vittoria fa nascere un (bel) po’ di sospetti. La verità viene a galla dopo 40 anni: grazie alla giornalista spagnola Montse Fernández Vila (e al documentario Yo viví el mayo español) si scopre che il dittatore Francisco Franco aveva comprato il voto di molti giurati. Nel 1969 l’Austria si ritira dalla competizione come gesto di protesta contro la Spagna di Franco.
Un ‘Sì’ all’Eurovision, un no al divorzio
1974
Nel 1974 Gigliola Cinquetti, già vincitrice dell’Eurovision Song Contest 10 anni prima con Non ho l’età, si presenta con Sì mentre in Italia si combatte una contesa sul referendum abrogativo della legge del 1970 sul divorzio. Secondo alcuni, quel Sì trasmesso in milioni di case e tv avrebbe potuto influenzare il voto. Morale della favola? Da noi la competizione viene trasmessa un mese dopo, molti italiani la vedono comunque sulla tv Svizzera e su Capodistria.
Non ho (davvero) l’età
1986
La teen idol belga Sandra Kim vince nel 1986 con J’aime la vie. Dichiara di avere 15 anni, appena sopra i limite minimo di età consentita, e invece ne ha solo 13. La Svizzera arrivata seconda fa ricorso senza successo. Kim è quindi la vincitrice più giovane in assoluto della storia della manifestazione e resterà tale: da allora l’età minima per partecipare è stata alzata a 16 anni.
La prima vincitrice transgender
1998
Nel 1998 l’israeliana Dana International con Diva è la prima vincitrice transgender. Ci sono, ovviamente, parecchie proteste, come quella dalle frange più radicali della comunità ebraica britannica (quell’anno l’ESC si tiene a Birmingham). Nel 2007 a fare scandalo è la drag queen ucraina Verka Serduchka, boicottata sia dalle radio nazionali sia dalle proteste di un manipolo di parlamentari, nel 2014 vince l’artista en travesti Conchita Wurst con Rise Like a Phoenix.
Smack!
2013
Un bacio può mai creare scandalo? A quanto pare sì. La finlandese Krista Siegfrids, in gara nel nel 2013 con Marry Me, ha dato il primo bacio saffico della manifestazione. È la protesta dell’artista, vestita da sposa, contro il divieto di celebrare matrimoni gay in Finlandia. L’anno dopo è stata approvata la legge per le nozze e le adozioni gay. Quello di Siegfrids non è l’unico bacio rimasto nella storia della manifestazione canora: nel 1957 i danesi Birthe Wilke e Gustav Winckler si esibiscono in un duetto smielato, con tanto di bacio della durata di ben 11 secondi.
Do svidaniya, Russia
2022
Dopo l’invasione dell’Ucraina, la Russia viene esclusa dall’Eurovision. «La decisione tiene conto delle preoccupazioni che, alla luce della crisi senza precedenti in Ucraina, la partecipazione della Russia avrebbe potuto gettare discredito sulla manifestazione. Prima di prendere questa decisione, l’EBU si è presa del tempo per consultare i propri membri». Vincono gli ucraini Kalush Orchestra con Stefania.
No Israel No Party
2024
La polemica del 2024 non può che essere sulla strage del 7 ottobre e la guerra a Gaza. Dopo varie richieste di escludere l’israeliana Eden Golan, il testo della sua canzone viene cambiato, da October Rain diventa Hurricane perché nella precedente versione evoca i fatti di ottobre. L’European Broadcast Union vieta l’esposizione di bandiere palestinesi. In conferenza stampa, la concorrente irlandese Bambie Thug dice che EBU le ha chiesto di cambiare i segni pro-palestinesi sul viso e sulle gambe durante l’esibizione. Secondo gli organizzatori «le scritte sul corpo di Bambie Thug durante le prove generali violavano le regole del concorso progettate per preservare la natura non politica dell’evento».