Ok, i Guns N’ Roses si sono riformati, più o meno, e i fan nostrani più fedeli hanno persino potuto vederli dal vivo a Imola nel 2017. Ma a noi piace ricordarli quando erano più giovani, più magri, più belli e più selvaggi. E no, Chinese Democracy non lo contiamo. Ecco quindi le loro dieci canzoni migliori, direttamente dalla loro fugace età dell’oro.
10.“Don’t Cry”
Quando i Guns N’ Roses emersero da una pausa di riflessione, all’inizio degli anni ’90, furono abbastanza intelligenti da capire che non potevano crescere come band replicando il sound di Appetite for Destruction (1987). Così, passarono diversi mesi rinchiusi in diversi studi di Los Angeles a scrivere due album di canzoni superlative ispirate ai Queen e a Elton John. Il secondo singolo tratto da questo album, Use Your Illusion, fu Don’t Cry, una canzone che inizialmente avrebbe dovuto entrare in Appetite for Destruction. Axl era particolarmente affezionato a questo pezzo, che era nato dalla sua infatuazione per la ex di Izzy Stradlin, tanto che compare in versioni diverse su entrambi i dischi di Illusion. L’ambizioso video fa parte di una trilogia che comprende November Rain e Estranged – ma buona fortuna a chi cerchi di capire qualcosa dell’arco narrativo.
9.“Civil War”
Axl Rose scrisse la parte strumentale di quello che in seguito divenne Civil War nel 1988, mentre si trovava in tour in Giappone, un momento in cui la band stava per iniziare la propria guerra civile. Conflitti di personalità e problemi di droga stavano già iniziando ad affiorare, e quando i Guns presentarono la canzone al Farm Aid del 1990, la band era sul punto di sfasciarsi. Il batterista Steven Adler fu cacciato proprio a causa delle sessioni di registrazione di Civil War, quando si dimostrò incapace, almeno secondo Axl, di produrre una traccia di batteria decente.
8.“Patience”
I Guns N’ Roses erano probabilmente la più grande rock band del mondo quando pubblicarono G N’ R Lies nell’autunno del 1988. I fan che si aspettavano altre canzoni in stile Welcome to the Jungle rimasero sorpresi nello scoprire che il lato B dell’album conteneva soltanto pezzi acustici. Il primo di questi è Patience, una ballata scritta da Izzy Stradlin che dura quasi sei minuti e divenne una enorme hit radiofonica, raggiungendo il quarto posto della classifica Hot 100 di Billboard.
7.“Mr. Brownstone”
In un’epoca in cui band hair metal come Mötley Crüe e Poison celebravano la festa infinita della scena musicale che ruotava intorno alla Sunset Strip, i Guns N’ Roses decisero di raccontare le tristi conseguenze di quello stile di vita nel loro album d’esordio Appetite for Destruction, del 1987. In nessun altro brano questo è più evidente che in Mr. Brownstone, che era nato una sera in cui Slash e Izzy si trovavano seduti in un appartamento, lamentandosi delle rispettive vite. “Ce ne stavamo lì a lamentarsi degli spacciatori, che è quello che fanno i tossici”, racconta Slash nel suo memoir. “In pratica quella canzone descrive una giorno tipo di quel periodo”. Si trattava di uno stile di vita che presto avrebbe chiesto il conto: prima di suonare dal vivo la canzone, nel 1989, Axl Rose affrontò i suoi compagni. “Troppa gente in questa band ama quella merda di Mr. Brownstone, e io mi sono stancato”, disse. “O alcune persone si ripigliano, o questo è l’ultimo cazzo di concerto dei Guns N’ Roses che vedrete”.
6.“Paradise City”
Prima che diventassero famosi e tutto andasse a puttane, i cinque membri dei Guns N’ Roses erano in realtà buoni amici. Fu durante quei critici primi mesi che la band collaborò ad alcune delle loro canzoni migliori. Paradise City prese vita una sera in cui stavano tornando a casa dopo un concerto nel retro di un van. “Bevevamo e suonavamo le chitarre acustiche”, ha scritto Slash nel suo memoir, “e io inventai quell’intro tintinnante che poi divenne Paradise City. Duff e Izzy iniziarono a suonarla, mentre io lavoravo agli accordi. Mormoravo una melodia e continuavo a suonare, quando Axl subentrò con ‘Take me down to Paradise City’.” Chi può sapere quante altre canzoni del genere avrebbero potuto creare insieme, se non avessero iniziato a ringhiarsi contro come cani rabbiosi non appena il successo li travolse?
5.“Welcome to the Jungle”
C’è un miglior pezzo d’apertura per un album d’esordio che Welcome to the Jungle? Prepara il terreno alla grande per ogni altro pezzo del disco, e addirittura per tutta la carriera dei Guns. Axl Rose disse che il brano fu ispirato da un incontro casuale con uomo fuori di testa nelle strade di New York. “Questo uomo nero veniva verso di me, e diceva ‘Sai dove sei? Sei nella giungla, bello! E morirai!'”, disse Axl. Il video della canzone vede Rose arrivare a Los Angeles su un bus, un filo di paglia ancora in bocca, e rapidamente venire assorbito dalla follia della grande città. Mtv iniziò a trasmetterlo soltanto a tarda sera, ma al pubblico piacque così tanto che finì per passare in prima serata. E per la band tutto cambiò.
4.“Rocket Queen”
I 12 brani di Appetite for Destruction rivelano molti aspetti del mondo nascosto di Los Angeles, dal porno all’alcol all’eroina. Per togliersi il gusto amaro dalla bocca, i Guns N’ Roses decisero di chiudere l’album con una nota positiva. “Ho scritto questa canzone per una ragazza che voleva fondare una band e voleva chiamarla i Rocket Queen”, ha detto Axl nel 1988. “In un certo senso lei mi ha tenuto vivo per un po’ di tempo. L’ultima parte della canzone è il mio messaggio per questa persona, e per chiunque altro si riconosca nel testo”. Ma trattandosi dei Guns, i gemiti da orgasmo che si sentono verso la fine del pezzo sono della fidanzata del batterista Steven Adler, registrata mentre fa sesso con il cantante.
3.“Estranged”
Sembra piuttosto chiaro che Axl Rose si trovasse in un brutto momento quando scrisse Estranged, nove minuti di guaiti a proposito di un amore perduto. “Old at heart, but I’m only 28”, canta nel pezzo. “And I’m much too young to let love break my heart.” È una delle canzoni più lunghe del catalogo dei Guns N’ Roses, e quando venne il momento di girare il video Rose si trovò con un bel enigma da risolvere. Doveva essere il capitolo finale della trilogia composta da Don’t Cry e November Rain, ma a quel punto aveva già rotto con la fidanzata Stephanie Seymour, la co-protagonista dei video. Axl è decisamente un pensatore fuori dagli schemi, così decise che questa volta avrebbe nuotato insieme a dei delfini. Dei tre è il video di gran lunga meno popolare.
2.“Sweet Child O’ Mine”
Non sono molte le canzoni dei Guns N’ Roses che possono essere facilmente interpretate da artisti di ogni tipo, da Carrie Underwood a Sheryl Crow ai Black Eyed Peas. Sweet Child O’ Mine, forse il loro pezzo più accessibile, nacque come jam spontanea della band verso la fine delle sessioni per registrare Appetite for Destruction. Axl scrisse i testi pensando alla fidanzata Erin Everly, ma non riuscì a finirli. Il verso “Where do we go now?” Era inizialmente una domanda autentica: non sapeva come andare avanti con la canzone a quel punto. Ma ci stava bene, così rimase. Fu il loro unico brano a diventare primo in classifica in America.
1.“November Rain”
C’è un episodio esilarante di Beavis and Butthead, in cui Beavis immagina il giorno del suo matrimonio: Slash è il suo testimone, e lui sposa una ragazza identica a Stephanie Seymour. È una scena presa di peso dal video di November Rain, qualcosa che è ormai tatuato nel cervello di chiunque abbia visto anche solo un assaggio di Mtv nel 1992. Il canale passò il video 50mila volte quell’anno, o almeno così si narra, anche se nessuno ha mai capito bene perché la sposa muoia, e perché gli invitati vadano fuori di testa per due gocce di pioggia. Un tizio salta addirittura dentro la torta nuziale. La canzone, chiaramente ispirata a Funeral for a Friend/Love Lies Bleeding di Elton John, era qualcosa a cui Rose stava lavorando da tempo, addirittura – sembra – dal 1983. Fu pronta soltanto nel 1992, per Use Your Illusion II. Avrebbe potuto dare il via a una nuova era per i Guns N’ Roses, e invece resta uno dei loro ultimi capolavori. Certe band non sono proprio destinate a durare nel tempo.